Da Eva a Rosy Bindi
Commedia brillante
in due atti
di
Concetta Silvestri
Depositato alla S.I.A.E
Riassunto
Si parte dalle notizie del telegiornale che
evidenziano le ripetute violenze sulle donne per fare un tuffo nel passato. La giornalista
che annuncia le ultime notizie si abbandona ad un sogno” Ah se ritornasse sulla
Terra Eva e si potesse riscrivere tutta la storia della donna! Eva come per
incanto si presenta sulla scena e rivisita alla luce del presente la condizione
di inferiorità che è stata assegnata dall’uomo al “sesso debole” e cerca di
affrontare la situazione con energia già dal suo rapporto con Adamo in modo che la storia possa cambiare.
Si evidenziano le figure di donna che nel corso della storia si sono distinte
per il loro carattere e la loro forte personalità.Si presenta Cornelia, sicura
di sé e combattiva nei confronti dell’uomo.Si rivisita la figura di Agrippina,
donna leader della vita romana, per arrivare poi a far comparire sulla scena la
Madonna che, per chi crede, ha vissuto la sua condizione di donna con spirito
dinamico e anticonformista.
Si passa in rassegna Beatrice cercando di
ironizzare l’amore platonico di Dante per lei, entra in scena anche Gemma
Donati, l’amore reale del poeta, poi si vola in Inghilterra per analizzare la
condizione della donna nella Monarchia Inglese, si mette in luce l’amore
proibito di Anna Bolena con Enrico VIII, che fece scandalo,e generò una intesa
conflittualità femminile, frutto di una forte personalità delle protagoniste.
Si passano in rassegna le prime donne che si sono
distinte per il loro coraggio, Giovanna D’Arco, e per la loro cultura, Eleonora
Pimentel de Fonseca, per l’impegno in campo scientifico, Marie Curie,primo
Nobel ad una donna, per i primi riconoscimenti letterari, Grazia Deledda, per poi passare a Madre Teresa di Calcutta e
arrivare a Rosy Bindi di cui si riconosce la cultura ma a cui si rimprovera la
poca femminilità che una donna non deve mai perdere
Sinossi dell’opera: La commedia è una riflessione sulla condizione della
donna attraverso un excursus storico da
Eva al ministro Rosy Bindi. Tutto è stato affrontato con ironia e con la
speranza che l’opera possa indurre ad una riflessione e ad un maggior
riconoscimento dei diritti delle donne nel rispetto delle pari opportunità
Personaggi
maschili principali:9- comparse 4
Personaggi
femminili principali: 14 -comparse 7
Personaggi in ordine di
apparizione:
Primo atto:
Giornalista
Adamo
Eva
Cornelia
TiberioGracco
Caio Gracco
Matrona romana
Re Tolomeo
Agrippina
Madonna
Virgilio
Beatrice
Dante
Gemma Donati
Maria I tudor
Elisabetta I
Anna Bolena
Papa Clemente II
Mary Poppins
Secondo atto
Giovanna D’Arco
Eleonora Pimentel de
Fonseca
Metastasio
Postino
Marie Curie
Pierre Curie
Antoine Henri Becquerel
Lucie Becquerel
Presentatore
Presentatrice
Grazie Deledda
Rita Levi Montalcini
Madre Teresa di Calcutta
Rosy Bindi
Da Eva a Rosy Bindi
La scenografia sarà virtuale, con la proiezione sullo sfondo
di immagini relative ai periodi storici rappresentati
Immagine proiettata : immagine
iniziale del TG1
Sigla del telegiornale
Si apre il sipario, sullo sfondo c’è una
scrivania e una giornalista legge le notizie del telegiornale
Giornalista: Buongiorno!!! (si
schiarisce la voce) Si fa per dire….
Un ennesimo episodio di violenza a danno
delle donne:
· nel
territorio pugliese un uomo ha ucciso la propria convivente e poi si è sparato
un colpo alla tempia;
· a Bergamo
una ragazza è stata molestata in un
parco pubblico sotto gli occhi indifferenti di molti passanti…
· a Napoli una donna ha denunciato il suo datore di lavoro che
l’ha licenziata appena ha saputo che aspettava un bambino…..
La giornalista sbatte le carte sul
tavolo e si alza infuriata
Giornalista:E
basta non è possibile, Direttore,
scusami ma non posso più mandare
in onda notizie simili… come giornalista
sono indignata…come donna sono disgustata …
La
giornalista cammina molto nervosa avanti e indietro per il palco
Giornalista: Mandate la sigla basta
Sigla finale del telegiornale
La giornalista sistema le carte e dice…
Giornalista:Ah Eva… …da te in poi quante
ingiustizie… se fossi qui… …se si potesse cambiare la storia… tutto sarebbe
meglio!….….
La giornalista esce agitata
Immagine proiettata :il paradiso
terrestre
Entra Eva, dalla parte destra del palco, con una tuta chiara e foglie di fico sul seno e sulle parti basse, con una mela in mano
Eva: Chi
mi ha chiamato?…(si guarda intorno)
Entra Adamo, dalla parte sinistra del palco, anche lui con una tuta
chiara e una foglia di fico sulle parti basse, si avvicina ad Eva
Eva,
mentre si guarda intorno,
comincia a mangiare la mela
Adamo: Cerchi qualcosa?
Eva: (parla con la bocca piena) Qualcuno mi
ha chiamato?….ho sentito “Eva vieni qui… …tu
si ‘a meglia!!!”
Adamo: Io veramente ho sentito una voce che mi diceva ”Adamo vai da Eva che
è meglio!!
Eva: Ma la voce era così chiara! Ho bisogno di
te …diceva…donna della storia…. Mah…mi sarò sbagliata!!!!(Eva continua
a mangiare la mela sguaiatamente) Buona, è
saporita (Eva lo invita a
dare un morso alla mela avvicinandola alla bocca di Adamo).Vuoi?
Adamo: Non ho fame, …è inutile che insisti…una mela al giorno
toglie il medico di torno… no e basta ! Errare humanum est, perseverare autem diabolicum , …ohhh!!!!
Eva: non alzare la voce con me…..hai
capito,(si avvicina ad Adamo con molto nervosismo) non
fare l’arrogante, chiaro?!!
Adamo: Ma chesta è sciuta (diventata)scema…ma che
ho detto di male?
Eva: La migliore difesa è l’attacco,
n’allucco ncapo (uno strillo in testa) e non se ne parla più!
Adamo:Eva ma non ti riconosco più, eri
così obbediente, una volta, così
sottomessa!
Eva: E questo è stato il guaio…ah, se
potessi tornare indietro, ti addomesticherei a modo mio!
Adamo: Tu?…ma tu sei una donna…ah…ah…ah..(ride) e modestamente il domatore lo devo fare io!
Eva: Come… “sei una donna …domatore”…che
vuoi dire?( con tono molto deciso)
Adamo:Uhè, calmati ..volevo dire che…tu
sei una donna ….no? Dimmi se sbaglio ,
sei una donna? Con i tempi che corrono…è
meglio domandare… …. Punto! Non volevo dire più niente?
Eva:Parla…parla…quando cominci
così, già so dove vai a parare!
Adamo: Ohhhh,….. ma che stai
accucchiando(dicendo), …..la miglior difesa è l’attacco…dove vai a
parare….ma che stiamo allo stadio?
Eva: Non fare lo spiritoso…tu lo sai che
io non sopporto essere presa in giro!
Adamo:Io…prendere in giro te … forse mi
hai confuso con qualcun altro?
Eva:Magari!
Adamo: Magari…che????
Eva: Magari ci fosse qualcun altro…Adà… tu sei l’unico uomo
sulla faccia della terra che può
vantarsi di non essere cornuto…ma non per
scelta, per carità, …….mancanza
di materia prima!
Adamo:Ah…bene grazie…sono lusingato!
Eva:Voi uomini non avete capito niente
di noi donne!
Adamo: Noi …..”uomini”…ma non ero solo….
due minuti fa?
Eva:Adà…mi sfasterio di parlare con
te…non acchiappi mai al volo!
Adamo: Perché sta un auciello(un uccello)
Eva lo afferra per un braccio e lo
sposta più in là
Eva: Ma pigliatavillo! (prendetevelo)
Adamo cade per terra
Adamo:E meno male che appartieni al sesso debole….
Eva si avvicina nervosamente
Eva: Come osi! Non ti permettere più di usare
questo termine!
Adamo si rialza piano piano e con una mano si protegge il viso, per paura di
uno schiaffo… Poi si fa coraggio….
Fa un grosso respiro e si avvicina
minaccioso ad Eva
Adamo: Ooooohhhhh!Basta…qui comando io
hai capito e non ti permetto di replicare o di correggere quello che ho detto.
Quando parla l’uomo tu devi dire “sì
sì ho capito”!!!! E se non hai
capito stai zitta…perchè tanto… fa lo
stesso!
Eva come una belva umana lo prende per un orecchio
Eva: Ripeti quello che hai detto!!!!
Adamo: …( ingoia un po’ di saliva e con un filo
di voce)….non l’ho detto io…..io riporto quello che ho sentito
dire…
Eva: E che avresti sentito dire?
Adamo: Ambasciator non porta pena????
Eva gli lascia l’orecchio
Eva: Va bene…basta che parli!
Adamo: Ecco si dice in giro…però fammi
il piacere ….nun alluccà (non strillare)…si dice…. dicono gli altri…ma io non
sarei tanto d’accordo…..(si copre il viso con il braccio) che voi
donne (velocemente) siete inferiori …!
Eva: Inferiori nel senso che abitiamo al
piano di sotto…o inferiori nel senso di …(fa un gesto per dire più piccole) meno
importanti?
Adamo: No!!!! Piano di sotto…piano di
sotto!
Eva: Piano di sotto??? E dove sta il
piano di sotto?
Adamo: Se tu mi dici “piano di sotto”,
tu che sai sempre tutto, sai certamente anche dove sta il piano di sotto,
perciò io non mi sono mai preoccupato di andare a vedere dove sta
il piano di sotto…Risposto giusto?
Eva:Adà… mi fai un piacere ?
Adamo: Per te… anche due!
Eva:Allora 1°…nun me salutà chiù…
2°… nun me salutà chiù chiù chiù…!!!!
Eva si avvicina con il viso sempre di
più al viso di Adamo e lo bagna con gli spruzzi di saliva.
Eva esce tutta agitata
Adamo
va al centro del palco poi si
rivolge al pubblico
Adamo: Mamma mia e questo è un anticipo
del diluvio universale…Ha detto che non ci vedremo più…è vero?...avete sentito
pure voi…eh!!! Almeno risparmio di comprare un ombrello!...
Adamo prende la foglia di fico dalle parti
basse(sotto c’è una striscia a strappo) si asciuga tutte le gocce e poi si
rimette la foglia al suo posto
Adamo: Valle a capire le donne! Dici la
verità e ti fanno una mappina…rimani sul vago e ti mettono alla berlina… Ricordate
gente “La donna …se la conosci …la eviti!”
Adamo esce
Immagine proiettata :Una
scritta”qualche anno dopo…150 a.c. poi….L’immagine di una strada di Roma antica
Entra Cornelia, con abiti romani, poi si volge indietro.
Cornelia: Bimbi, dove sono i miei bimbi, Tiberio…Caio… ?
Entrano i due bambini , Tiberio di circa
10 anni e Caio Gracco di circa 7 anni, vestiti con una tunica romana
Tiberio:Mamma sono qua, non ti trovavo
più!
Cornelia:Quante volte vi devo dire che
non dovete allontanarvi da me!
Caio: Mamma , è colpa sua !
Cornelia: Basta, non ci mettiamo a
litigare anche noi ora, non mi dovete far spaventare più, per le strade di Roma
ci sono delle persone cattive che fanno male ai bambini!
Tiberio: E perché? Noi non abbiamo fatto
niente di male !
Cornelia:E magari i grandi ragionassero
come i bambini!
Caio: I grandi sono cattivi?
Cornelia: Alcuni sì!
Caio: Allora da grande diventerò cattivo
pure io?
Cornelia: No… crescendo, diventano cattivi solo
quei bambini che non sono stati
amati e rispettati!
Caio: Non avevano una mamma?
Cornelia: Sì, ma hanno incontrato degli orchi!
Tiberio:Mamma chi sono gli orchi?
Cornelia: Figlio mio, una volta gli
orchi erano i cattivi delle favole che si raccontavano ai bambini, ora sono
quelli che distruggono le favole dei bambini!
Tiberio: Mamma, dimmi dove stanno?
Cornelia: Spesso… …tra gli amici …i
parenti…
Caio: Ho paura mamma! (Caio
abbraccia le gambe della mamma)
Cornelia:Basta dire tutto alla propria
mamma e al papà, e lei darà il giusto
peso ad ogni gesto!
Tiberio: Se ne vedo uno lo uccido!
Cornelia: Io spero che
tu non debba mai incontrarne uno!
Immagine proiettata :Una
cartina dell’Egitto e un’immagine del re Tolomeo con la scritta”Re Tolomeo”
Entra
Tolomeo VII, detto Fiscone, re
d’Egitto, vestito molto elegante.
Tolomeo: Guarda chi si vede… la mia
cara Cornelia!
Cornelia: Ciao Tolomeo
Tolomeo: Bella come sempre!
Tiberio:E chi è Sempre?
Tolomeo: Sempre non è una persona,
bambino caro, significa tutti i giorni!
Caio Gracco: Anche quando il tempo è
brutto?
Tiberio: Allora mamma può essere
anche brutta?
Tolomeo( si rivolge al pubblico): Ma come
ragiona sta creatura????(come ragiona questa creatura) La vostra
mamma è bellissima e tra poco diventerà mia sposa! ( si rivolge
al bambino con tono suadente e gli accarezza la fronte)
Cornelia:Ah! e chi l’ha deciso?
Tiberio: Ma io, mia cara!
Cornelia:Non avresti dovuto decidere con
me… certe cose?
Tolomeo: “Decidere” … parola troppo
impegnativa per una donna …tu sei bella e basta, al resto ci penso io!
Cornelia: (arrabbiata)Ma che
arrogante…! Si dà il caso che oltre ad essere bella, come dici tu, io sia anche
una persona intelligente!
Tolomeo: Noooo(ride) non è
possibile….lo vedi da te! Donna… …noooo, non fa rima …con intelligente !
Cornelia(molto agitata) Invece
Tolomeo … fa rima con babbeo!
Tolomeo: Questo è troppo!
Cornelia: E’ troppo per te?’ E’troppo
per me, mio caro, non sposerò mai un
uomo che non mi considera alla pari !
Tolomeo: Alla pari? E come faccio …. io
sono il re d’Egitto, ….ci vorrebbe un altro Egitto ?
Cornelia: Ci vorrebbe un’altra testa,
mio caro!
Tolomeo:Ah, ma sei esagerata… due
teste…no! Poi ci vorrebbero due
corone…due barbieri troppo costoso…
Cornelia:Stupido e pidocchioso!
Tolomeo : Nessuna donna mi ha mai parlato così prima d’ora!
Cornelia: Si vede che fino ad ora hai
incontrato solo donne stupide!
Tolomeo : Te ne pentirai! Addio
Tolomeo esce furioso
Caio Gracco:Mamma, ma è questo l’uomo
cattivo che fa del male ai bimbi buoni?
Cornelia: Sì, figlio mio, chi non sa
rispettare una donna…. È capace di far del male a chiunque!
Caio Gracco: Mamma, chi ha ragione?
Cornelia: Ma la tua mamma, caro! Stai
tranquillo! (Cornelia lo prende in braccio e lo bacia)
Immagine proiettata: di nuovo
la strada di Roma antica
Entra una matrona romana
Tiberio( ad alta voce) Mamma, sta
arrivando la cafona!!!
Cornelia un po’ imbarazzata
Cornelia: ( fa un
colpetto di tosse) Ma che dici caro…(con la bocca stretta) la ciaciona
…guarda come è tutta ingioiellata…sembra
un albero di Natale!!!
Matrona: Ohhhh, è un complimento? Ma
sì…sì…. è un complimento!!! Troppo faticoso pensare se lo sia o non lo sia…!!!!
Cornelia: Ciao bella matrona, come mai da queste parti? (Cornelia la
bacia sulle guance)
Matrona: Passeggio! Sai noi donne di un
certo livello….lasciamo che i mariti si preoccupino degli affari….Tu come fai a
passeggiare senza avere marito!
Cornelia: Si dà il caso che non tutte le
donne siano oche !
Matrona:Ahhh (ride come
una stupida) si dà il
caso che non tutte le donne possano sfoggiare queste pietre preziose che il mio
caro marito, a cui sono tanto devota, non mi fa mancare!
Dove sono i tuoi gioielli?
Cornelia abbraccia i suoi due figli
Cornelia: Questi sono i miei gioielli!
La matrona esce offesa senza dire una
parola
Cornelia: Cari bimbi fino a quando
esisteranno donne come lei ci saranno uomini come Tolomeo!
Escono tutti, Cornelia appoggia la mano
sulle spalle dei suoi figli e dolcemente sta per accompagnarli
dietro le quinte, quando….
Immagine proiettata :Una
scritta”qualche anno dopo…59 d.c. poi….L’immagine di un porticato di casa romana
…entra Agrippina con gli abiti tutti
stracciati: è sconvolta
Agrippina: Aiuto…Aiutatemi!!
Cornelia ( si rivolge ai figli): Andate a
prendere un po’ d’acqua! Una sedia!
Cornelia:Agrippina cosa ti è successo!
Agrippina si accascia
Tiberio
trascina la sedia dal fondo,
quella che stava dietro la scrivania e
subito esce
Agrippina: Hanno ucciso la mia Pollia!
Cornelia : E che sarà mai… morto un
pollo se ne fa un altro!
Cornelia la aiuta ad alzarsi, la sistema sulla sedia e
le porge un po’ d’acqua che le ha portato Caio
che subito esce
Agrippina: Pollia…P…o…l…l…i…a la mia amica, l’hanno uccisa! Cornelia:Ma chi
…come…quando…dove?
Agrippina: Ma che stiamo a “Un giorno in
pretura”?…
Cornelia: Scusa mia Augusta…. dai
raccontami tutto…
Agrippina: Stavamo tornando da Bacoli…(si ferma
per soffiarsi il naso con un lembo del vestito) eravamo quasi arrivati ad Anzio, (parla con
affanno)quando una nave ci ha speronato, (affanno) siamo
caduti tutti in mare (affanno)e la mia amica gridava (affanno) “sono Agrippina…sono Agrippina”(piange)
Cornelia:Anche lei si chiamava
Agrippina?
Agrippina:No, si chiamava Pollia!
Cornelia: E le sembrava il momento di cambiare nome…io
capisco che uno porta un nome ridicolo…e se lo vuole cambiare…ma approfittare
di un naufragio …è assurdo…
Agrippina: Ma lei non voleva cambiare
nome! Voleva prendersi gioco del nemico!
Cornelia: Ma come fai ad essere amica di
una che in una situazione di pericolo si mette a fare gli scherzi!
Agrippina: Ma lei non voleva
scherzare…voleva far finta di essere me!
Cornelia: Schizofrenia…( Cornelia cammina avanti e indietro per il palco con il
tono di una sapientona) chiari segni di schizofrenia…disturbo evidente della
personalità…(si avvicina ad Agrippina) credimi sei
stata fortunata…questa se campava dovevi portarla dallo psichiatra che… ci
metto la mano sul fuoco …. si sarebbe
mangiato tutto il “tuppo” tuo!
Agrippina: L ’hanno massacrata……con i
remi… in testa … capisci in testa!
Cornelia: Capisco…capisco…. con quello
che costano i parrucchieri oggi…!
Agrippina:E …. la vittima dovevo essere
io…!!!
Cornelia: “Morte tua vita mea”…Uhè i
proverbi non falliscono mai!!... (ci pensa un po’ e con tono interrogatorio) Ma chi ti vuole
tanto male? Tu sei la donna più famosa dell’Impero Romano, Virgilio ti chiamava
“dux femina”?
Agrippina: Ho troppi nemici!
Cornelia: “Molti nemici, molto
onore”…dirà qualcuno, fra qualche anno….
Agrippina: Sì, ma ha fatto pure una brutta fine…però!
Cornelia: Agrippì ma che hai combinato…
racconta tutto alla Cornelina tua!!
Agrippina: Niente!
Cornelia:E come ad Anzio si uccide per
niente ma di che anzio stai parlando?
Agrippina: Il mio errore è di voler fare
la politica con onestà!
Cornelia: Azzo…!!! e questo lo chiami
niente! Agrippì …ma allora i guai te li vai cercando con le mani tue!!!
Entra un soldato romano
Soldato: Agrippina scappa, scappa,
stanno per arrivare i soldati. Hanno
ricevuto, da tuo figlio Nerone, il mandato di ucciderti!
Agrippina si inginocchia al centro del
palco.
Cornelia scappa
Esce anche il soldato
Agrippina: (con tono
disperato)Nooooooo!!!!!! Mio figlio… il mandante della mia
morte… come può provare tanto odio per
sua madre, (alza gli
occhi al cielo con la voce rotta dai
singhiozzi) Nulla ha più
senso ormai! Colpite…colpite…questo ventre che l’ha generato!
Agrippina abbassa la testa sulle
ginocchia
Entra la Madonna con un lungo abito
bianco e un velo azzurro in testa che si avvicina ad Agrippina e le accarezza i
capelli
Immagine proiettata :Gesù crocifisso
Madonna:Solo io posso capire il tuo
dolore. I figli sono l’unica nostra debolezza…! Tu perdi l’amore di tuo
Figlio…io ho perso mio Figlio per amore!
Piange anche Maria che si inginocchia
accanto ad Agrippina e la abbraccia
Sul palco scende il buio per qualche
minuto.
Immagine proiettata : Una
scritta”qualche anno dopo…1300 d.c. e….un girone dantesco
Si riaccende una luce su Virgilio e
Beatrice che entrano in scena lentamente e si fermano al centro del palco
Virgilio: E’ Nerone laggiù?
Beatrice: Nerone? Mio caro Virgilio…la peggior pena, per coloro che si sono macchiati del crimine
che lui ha commesso, è l’oblio…. …Non ragioniam
di lui, ma guarda e passa.
Immagine proiettata :Dante o
qualcosa che richiama il dolce stilnovo
Entra Dante con un grosso libro in mano
e lentamente recita.
Virgilio e Beatrice lo guardano mentre
Dante gira intorno a loro
Dante:”Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.”
Dante mentre
recita guarda Beatrice …e sospira…
Beatrice: E fernuto?....Hai finito? Virgilio, tu
permetti?.....Sì permetti!!!!...Senti mio caro Dante ….”tanto gentile e tanto
onesta pare”(alza la voce quando pronuncia “pare”)… lo dici a soreta! (a tua sorella)
Dante: Ma
cara, cosa hai capito? “pare” sta per “appare” !
Beatrice: “A..P..P..A..R..E” e mo’ me lo dici…e
perché hai scritto “pare”..con quel “pare” caro poeta mio….meglio senza
mio…caro poeta, ne hanno detto di cotte
e di crude su di me…”pare gentile”…e non sarebbe niente, ognuno ha il suo
carattere …ma “pare onesta”!!!!…Guagliò tu mi hai inguaiato una
reputazione…voglio i danni morali, hai capito!
Mettere in dubbio la mia onestà…!! Ma quanta confidenza …ma chi ti
conosce!
Dante: Ma
no… mia cara , tu sei e sei sempre stata
un angelo venuto dal cielo!
Beatrice molto arrabbiata
Beatrice:Ahhhhhh, e basta con questa storia
dell’angelo…amore platonico…poesia e compagnia bella! Uno vuole anche un poco
di companatico, no?…diciamoci la verità!…e mi guardi una volta e mi guardi
due……ma poi…a’ Dante!!!E dai!! Voglio capire quando mi incontrasti a nove anni…eri intimidito…. Io ero una bambina…ma
…quando mi hai visto a diciotto … e ti
potevi pure svegliare un pochino…no?!
Dante(con tono molto sommesso): Perché non hai risposto
ai miei sguardi…perché mi hai tolto il saluto, perché hai sposato
quel Simone de’ Bardi…???
Beatrice:
Fratello caro, dice il
ranauottolo (la rana) “si salvi chi può”…. Tu guardando guardando…zitella mi avresti fatto
rimanere! Mi dispiace ma le cose vanno
dette con il loro nome….tu con le donne eri nu poco addurmuto!! (addormentato)
Virgilio: Ma glielo suggeriva il suo stilnovo!
Beatrice: E
sarà qualcuno che aveva il pensiero di
mettersi con me e lo scoraggiava ad
avvicinarmi…io modestamente sono sempre
stata una bella guagliona!
Dante: Ma cara,
Virgilio intendeva che era il mio
modo di fare poesia!
Beatrice: Uhè…mamma mia, ancora con questa storia della
poesia… nientemeno sei rimasto tale e quale….ma che si e’ fierro…. (ma che sei di ferro!)
Entra Gemma Donati e si rivolge al marito Dante
Gemma: Ah, mo ti fermi pure… a parlare con questa,
non era solo la tua ispirazione?
Virgilio: Signora posso testimoniare che non c’è
stato nulla tra di loro!
Gemma: E chi è mo questo, per piacere si faccia i
fatti suoi… e se ne vada da dove è venuto…tra moglie e marito non mettere il
dito…ohhhh!
Virgilio:Caro Dante ,..rispettabile Beatrice…onorata signora Gemma ….porgo i miei più distinti saluti!
Virgilio fa un lungo inchino mettendo la mano sullo
stomaco e chinandosi fino alle ginocchia poi esce lentamente con la testa bassa
Gemma: E chisto era fa o poeta…mamma mia e quanto è
pesante…bastava dire“me ne vado” Tutti chisti cicere e nammuollo(questi atteggiamenti
cerimoniosi) mi danno fastidio ….( si rivolge a Dante) E tu mo torna a casa, che a casa facciamo i conti…io voglio sapere
perché a questa ( si rivolge a Beatrice) hai dedicato pagine e
pagine di poesie e a me, che ti ho dato tre figli e ti ho sopportato per una
vita intera, non hai scritto nemmeno un sonetto… spiega mo’ ….spiega questo
fatto!
Beatrice: Signora…le posso assicurare…che non è
come sembra!
Gemma: Sì, sì,
dicono tutte così…. Ma mi faccia il piacere…stia zitta! Questa storia
del dolce stilnovo…mi ha sfastriata(scocciata) proprio!
Gemma prende il marito per la mano e lo trascina
fuori mentre lui si gira per guardare Beatrice fino a quando è dietro le quinte
Beatrice: E
guarda, guarda…ma che tene a guardà!!!
Questa si chiama fissazione, ma quale poesia! Mi dispiace per Benigni che si è
imparato tutta la Divina Commedia a memoria! A
Benì…a capa e chisto nun’è bona!
Immagine proiettata : Una
scritta”qualche anno dopo…1550 d.c.
sull’immagine di una stanza di un castello inglese
Beatrice sta
per uscire…ma entra Maria I Tudor d’Inghilterra con abiti inglesi del 1500, con la corona in testa e ferma Beatrice per un braccio e la riporta
al centro del palco
Maria:Come ti pare?(Toccandosi la corona)
Beatrice:Pare? “pare” o “appare”spiegatevi!
Maria:Ho detto come ti pare…pare…ho detto!
Beatrice: Pare???Sentite mia cara signora…
Maria: Regina!
Beatrice: Allora signora senza “cara” non vi
rispondo! Con un “pare”sono diventata “tortano senza zogna” (casatiello senza sugna-incolpata
senza colpa) ai tempi miei!!!Quindi a me non mi pare e non mi appare! Ohhhh!
Beatrice se ne esce sbuffando e si scontra con la
regina Elisabetta I di Inghilterra con abiti molto sontuosi
Elisabetta, molto agitata, si dirige velocemente
verso Maria e le toglie la corona dalla
testa e se la nasconde dietro la schiena
Elisabetta: Sono io Elisabetta I, la vera regina
d’Inghilterra!
Maria:Io
merito la corona , hai capito, io sono Maria I Tudor la vera erede, figlia di Enrico VIII e di
Caterina d’Aragona ! Come osi, oltraggiare la tua Regina!
Elisabetta: Regina, mai …ah ah ah, convinta eh…o
fruscià fa bene a salute!
Maria: Ah, e allora vuoi sapere cosa
dicono di te i cattolici ?
Elisabetta: Che santa donna sono! (si guarda intorno con aria
da star)
Maria: Dicono che sei la “bastarda
illegittima”! Figlia di …quello ………di mio padre ….e di quella
zzzzz…come si chiama…non mi ricordo…di tua madre, quindi …se due più due
fa quattro… Che c’entri tu con la nostra dinastia! Ti farò vedere che tutti i
cattolici mi appoggeranno
Elisabetta: Come osi…come osi parlare
così alla Regina d’Inghilterra, nostro padre ha annullato il matrimonio con tua
madre perciò ora sono io la vera erede ?
Elisabetta afferra Maria per i capelli , la corona che aveva in mano cade e con i piedi la sposta verso le quinte
Maria (si svincola dalle grinfie e si
allontana) Il divorzio di mio padre non sarà mai riconosciuto da
Roma. Il
matrimonio con quella serva… …Anna Bolena…non sarà mai valido!
Entra Anna Bolena
Anna: Serva a me…???
Anna si avvicina
a Maria e le dà uno schiaffo, nasce una colluttazione
Elisabetta va verso il centro del palco e si rivolge al pubblico
Elisabetta: Aspettavo da tanto tempo questo
momento…
Fa un sospiro di sollievo…poi dopo un po’ di
mazzate si avvicina a Maria
Elisabetta: Mamma mia, Maria ….che caduta di classe! (si rivolge al pubblico) E’ la prova che nelle
sue vene non scorre sangue blu!
Maria lascia Anna e si azzuffa con Elisabetta che
comincia a picchiare anche lei
Anna le separa
Anna: Ma vuoi vedere mo’ che la vera signora
da qua in mezzo sono io…su donne un po’
di contegno….(batte le mani)
Anna si ricompone i vestiti e ripetono il gesto anche Maria ed Elisabetta
Anna(grida)Cara signorina Maria, per onore della cronaca io
non sono una serva …chiaro sono una dama di compagnia!
Maria: Solo che hai sbagliato compagnia!
Anna: (grida)Lui è innamorato di me …ci siamo sposati!
Maria: Per la Chiesa cattolica
una concubina sei !
Entra il Papa Clemente VII
Immagine proiettata : la cupola di S. Pietro
Papa:Ma che c’è una riunione di condominio?
Il Papa raccoglie la corona che stava a terra vicino
alle quinte
Maria: Sua Santità… Papa Clemente il matrimonio è
sacro…è un sacramento indissolubile…ricordi?
Papa: (si rivolge al pubblico)Ma chesta m’ha pigliato per
un inzallanuto… ( si rivolge a Maria) lo so, lo so …figliola!
Papa: Se devo dare giudizi …fatemi sedere e
ragioniamo.
Elisabetta e
Anna vanno a prendere la scrivania e la portano
al centro del palco, Maria porta
la sedia e il Papa si accomoda
Maria: (sta davanti alla scrivania
e parla con tono persuasivo) Certo eh, che se tu caro Papino non sciogliessi il
matrimonio, Elisabetta rimarrebbe la
figlia illegittima e quindi…Ho capito tutto…la corona è mia …
Maria afferra la corona dalle mani del Papa e se la
poggia sulla sua testa
Maria: ( va verso il centro del palco guardando il
pubblico)
Io me la sono data e guai a chi me la tocca!
Elisabetta cerca di riprenderla e Anna le divide
Anna: Signori si nasce e io…modestamente …lo
nacqui!!!!Ohhhh, tu di quà e tu di là
Anna manda una a destra e l’altra a sinistra del
palco
Anna: Ho detto bene?Caro Papa... andiamo al sodo!
Anna si avvicina al Papa
Papa: Signora!!!! ma che sono queste avance?
Anna: Papa…ma voi che avete capito? Ahhhh, ma siete un poco rattuso (smaliziato)…ehhh, io
dicevo un dunque …innocente….il dunque sul primo matrimonio del mio Enrico…che ormai è solubile…non è vero?
Papa:Ohhh, questo è troppo! Mai concederò il divorzio…”L’uomo
non separi ciò che Dio ha unito!” Tu Anna Bolena, poichè un sacramento non è una bevanda, sarai
condannata a fare l’amante per sempre,!Tua madre, cara Maria, …cornuta a vita! Così ho deciso l’udienza è
tolta!...Datemi un martello presto…
Maria va dietro le quinte e gli porge un martello
Papa: In ogni sentenza che si rispetti c’è sempre
una martellata …e che è …Sante Licheri è meglio e me?
Il Papa batte
tre volte il martello e poi si alza .
Mentre esce dice
Papa: Si
dice e o’ vero è: Na femmina e na papera revutaieno Napule!(Una donna e una papera
misero in subbuglio Napoli) …nientemeno songhe arrivate perfino in
Inghilterra…e che è questo…non c’è più religione…non c’è più religione
Il Papa esce lentamente
Elisabetta: Ma non finisce qua, ehh…non finisce
qua…
Maria: Guagliò tu non fai paura a nisciuno ( nessuno)
Anna:Amante a me …ma come si permette!
Maria:Annarè…ringrazia Dio che quello è un Papa,…e
ti ha trattata…., mica poteva “sferrare la corona”?
Immagine proiettata: Mary
Poppins
Anna sta per avventarsi su Maria quando entra …Mary Poppins con una grossa
borsa sotto braccio ed un ombrello aperto
Mary Poppins: Su, su ragazze…che sono questi musi
lunghi , con un poco di zucchero la pillola va giù…va giù…capito?
Maria: Chesta ce vo da o pinnolo… Elisabetta , ma
che tieni la febbre?
Elisabetta: Mammà ,ma tieni o mal e panza?
Anna: Schiatto di salute!
Mary Poppins: Che belle le mie donnine, su
allegria!
Comincia la musica “ Con un
poco di zucchero”Mary Poppins con le
regine e Anna Bolena accennano dei goffi
passi di danza
Si chiude il sipario
Fine del Primo Atto
Secondo Atto
Si apre il sipario e sulla scena appare
su lato destro un divano con una
libreria al centro del palco una scrivania settecentesca con un grosso lume e
tanti libri appoggiati sopra, tappeti quadri alle parte, deve apparire una casa
sontuosa
Immagine proiettata : Una
scritta”qualche anno dopo…1776 d.c. come sfondo l’immagine del golfo di Napoli
Entra una donna
vestita da soldato: Giovanna D’Arco che si guarda intorno un po’ spaesata per
rendersi conto di dove si trova, entra Eleonora Pimentel de Fonseca, dall’altro lato, con abiti sontuosi del settecento napoletano
Giovanna D’Arco :Chi sei?
Eleonora: Per la verità le domande
qui le faccio io, stai in casa mia!
Giovanna: Una donna soldato!
Giovanna: E tu?
Donna: Eleonora Pimentel de Fonseca …per gli amici Nora…. Come donna
soldato…???? Già è uscita la nuova legge…? Come corrono i tempi! Le donne
condividono con gli uomini la follia
della guerra?
Giovanna: (con molta
enfasi) No, non siamo così oltre …. sono Giovanna una donna che travestita da uomo combatte per la Francia, che non teme di
sacrificare la sua vita…e sarebbe felicissima
anche di morire sul campo di battaglia!
Eleonora: Uhè piccerè, ma che stai
dicendo sei così giovane e già parli di queste cose…? Sai come
si dice a Napoli “A pavà e a murì, quando chiù tardi se po’”( a pagare e
a morire quando più tardi si può) La vita merita sempre di essere vissuta
e non si dovrebbe mettere mai nessuno in condizione di rinunciarvi…!
Giovanna all’improvviso alza gli occhi
al cielo e ascolta
Immagine proiettata : Un campo
di battaglia francese con la scritta anno 1430 d.c.
Voce fuori campo: Giovanna vai a
Compiègne!
Giovanna si inginocchia e guarda il
cielo
Giovanna: A Compiègne…Signore…ma…
Eleonora: Con chi parli?
Giovanna si alza
Giovanna: Con il mio Signore!
Eleonora: Signore nel senso di Dio,
visioni… apparizioni…quella roba lì?
Giovanna: Sì, certo!
Eleonora: Ah, ho capito! Certo!....,
allora ti lascio alle tue allucinazioni, oh, perdon…ai tuoi incontri trascendentali,
in queste situazioni bisogna concentrarsi…credere intensamente!!!
Eleonora la accarezza come un cagnolino sulla testa,
prima di uscire si rivolge al pubblico e dice…
Eleonora: E che ghiurnata che è
schiarata! (Che giorno che è nato) Ma li
acchiappo tutti io, sa, non me ne perdo nessuno!
Eleonora esce
Giovanna: ( con il viso
rivolto al cielo) Hai visto che figura mi hai fatto fare…aspettavi un
altro poco per parlarmi e non mi facevi
pigliare per pazza…Tu pure una brutta
fine mi fai fare a me!!
Voce fuori campo:Giovanna…!!!( con tono
molto severo)
Giovanna: E va be’, hai sempre ragione tu! Dai… dimmi dove devo
andare
Voce fuori campo: Prendi il tuo esercito
e vai a Compiègne, vicino Parigi…là verranno i soldati di Carlo VII a darti una
mano…speriamo!!!
Giovanna:Ma come “speriamo”?
Voce fuori campo: Giovà …ma che ne
saccio…qua le cose si stanno imbrogliando nu pucurillo…quello il Re un giorno dice trenta e un giorno trentuno…
Giovanna: Come… mi mandi a morire?
Voce fuori campo: Eh morire! Al massimo ti potranno arrestare….
Giovanna: La donna che ha dedicato tutta
la sua vita alla patria per amore
Tuo…. ora rischia di…essere pure arrestata…e poi cosa tira cosa…chissà dove
andremo a finire…
Voce fuori campo: E’ una richiesta di
raccomandazione?
Giovanna: Raccomandazione no!!!! Un
occhio di riguardo !
Voce fuori campo: Una raccomandazione!!!!!
Giovanna: E che male c’è …è umano, no?
Voce fuori campo: Con questa logica cara
Giovanna, prevedo che tra qualche anno molti ciucci andranno al governo…e tanti
macellai in sala operatoria!
Giovanna: Ho capito devo andare …a
chello che vene vene! (a quello che viene) Va bene?
Voce fuori campo: Questa è la logica
dell’amore e dell’onestà!
Poi il bene trionfa sempre, anche quando
sembra il contrario!
Giovanna va avanti e indietro per il
palco guardando ogni tanto in cielo
Giovanna: Anche quando sembra il
contrario?Questo fatto non mi piace…….sento puzza di bruciato!
Immagine proiettata il golfo
di Napoli
Entra di nuovo Eleonora che si siede
dietro la scrivania e si mette a scrivere
Eleonora: Signorina per favore devo
scrivere e ho bisogno di concentrazione, vedo che ha finito la sua
meditazione, per favore quando esce
chiuda la porta, grazie!
Giovanna: Ma io sono Giovanna D’Arco!
Eleonora: E io sono Eleonora Pimentel de
Fonseca, per gli amici Nora, e sono due…mi pare che già ci siamo presentate,
no? piacere di averla conosciuta, arrivederci e grazie…su su…
Giovanna la guarda sconcertata ed esce
Eleonora si alza, è alquanto
agitata, si ferma al centro del palco e
si massaggia la fronte
Eleonora: Giovanna! Ho parlato con
Giovanna D’Arco??? Ma quando è vissuta?
Eleonora si avvicina alla libreria
dietro la scrivania e prende un libro
Si accascia sul divano con il libro in
mano
Eleonora:Giovanna D’Arco…( sfoglia il
libro) Nasce il 6 gennaio 1412, muore il 30 maggio 1431, a soli 19 anni…mamma
mia ma stiamo parlando del 1431….sto lavorando
troppo! Forse avrò sognato!
Va verso la scrivania e si siede.
Eleonora: Speriamo di riuscire a buttare
giù qualcosa, oggi!
Eleonora comincia a scrivere
Entra in punta di piedi un uomo con ben
vestito con una parrucca tutta riccioli e abiti da gentiluomo del settecento
Eleonora sta scrivendo e l’uomo la
osserva
Eleonora: Ecco, aspetta un poco e non mi interrompere,che ho finito…. altri
due righi e sono da te
Uomo: Ah, va bene cara signora
Eleonora venga presto…. sto nel suo studio, a Napoli la sto aspettando!
Eleonora: Caro Pietro Antonio Domenico Bonaventura Trapassi
Uomo: Meglio Metastasio!
Eleonora:Lo so... Caro Metastasio l’ho detto apposta per farti
capire che ho visto bene chi tu sia…
e dai ….sono da te… in senso figurato!
Metastasio: Anche con la pittura...ora?
Eleonora: No, perché?
Metastasio: Senso figurato!?
Eleonora: Senso figurato…nel senso
che mi accorgerò di te, mi renderò conto
che esisti…ti vedrò… hai capito?Ahhh!!!!
Metastasio: Ma perché hai problemi di
vista?
Eleonora: Ah Piè… ho capito … finirò di
scrivere più tardi, mi hai fatto passare il genio. L’ispirazione…la sai ?...eh…
ha spiccato il volo….fiu…fiu..(Eleonora fa il gesto del volo con le braccia)
Metastasio: Ehhhh, scrivi …scrivi..ma
che tieni da scrivere?
Eleonora:Come che tengo da scrivere…devo
esternare il frutto della mia
creatività…delle mie emozioni!
Metastasio(con aria di
sufficienza): Pssssss...Ma io mi domando e dico…che può mai scrivere
una donna?
Eleonora: Sentimi bene, quella è la porta … Esci fuori da casa mia! E scordati di Eleonora … …di Napoli e di tutta la compagnia
Eleonora: Sentimi bene, quella è la porta … Esci fuori da casa mia! E scordati di Eleonora … …di Napoli e di tutta la compagnia
Metastasio: Ma che ho detto di male?
Eleonora: Ma che hai detto di bene?
Metastasio: Senti…ohhhh, la donna…è donna….certe cose le
fanno gli uomini e certe altre cose le donne…
Eleonora: E sentiamo un po’ quali sono
le cose che devono fare gli uomini e quali le donne?
Metastasio: Beh, ma non ti pigliare collera….ma ti dovessi
pigliare collera?
Eleonora: No…non mi piglio
collera…voglio capire…perché se per ogni cosa c’è un perché, io questo perché qua non l’ho ancora capito
Metastasio: Lo vedi sei una donna…le
donne mica capiscono tutto?
Eleonora: Ecco vedi questa è la prova
della differenza tra uomo e donna…una donna questo ad uomo non l’avrebbe mai
detto!
Metastasio: E’ logico…
Eleonora: Cosa c’è di logico?
Metastasio: Che per l’uomo non ci sono
cose che non capisce…!
Eleonora: Già il fatto di non capire
quando si ferisce la suscettibilità di
una donna…. è un limite
Metastasio: Suscettibilità…ehhhh…che
parola difficile!
Eleonora: Ecco abbiamo già trovato la
seconda cosa che non capisci!
Metastasio: Ahhhh, ma allora vuoi la
guerra?
Vitttoria. E guerra sia! Dimmi quali
sono le cose che devono fare gli uomini (Eleonora batte freneticamente un piede
a terra con una mano nel fianco)
Metastasio: Ehhh… però calmati ehhh, ti
vedo un poco agitata…Dunque gli uomini (fa il conto con le dita e ogni tanto fa
un sospiro perché è imbarazzato) devono lavorare quando c’è da lavorare….devono
ragionare quando c’è da ragionare….devono comandare…ehhhhh…..questa è la prima
cosa…sono nati per comandare!
Eleonora: E perché… tutte queste cose
non le può fare anche una donna?
Metastasio: E non lo so!!!!Ma una
ragione ci sarà….non me lo sono mai chiesto…ma c’è…c’è…
Eleonora: Tu non te lo sei mai
chiesto…io invece sì…. e anche tante volte!
Metastasio: E dici dici…mi interessa…
Eleonora: Prima però mi devi dire cosa,
secondo te, devono fare le donne?
Metastasio: Ehhh…ma fatti un po’ più in là…che mi metti in soggezione
Eleonora de Fonseca: Parla…parla …non
avere paura…sono preparata
Metastasio: Bene…mi rendi il compito più
facile…dunque le donne devono (fa di nuovo il
conto con le dita e ogni tanto fa un sospiro perché è imbarazzato) pulire la
casa… e quella si deve pulire, devono cucinare…e si deve mangiare, no? fare la
calzetta…e se no chi la fa, e
poi…ubbidire…ubbidire al padre, al marito… loro comandano…e ci deve essere pure
qualcuno che ubbidisce, altrimenti su chi comandano….eh? ppoi…ehhhh…. devono fare i figli e per forza, se no chi li
fa ?Ecco...hai visto quante cose devono fare le donne? Non hanno il tempo per
ragionare….
Eleonora: Ma per picchiare sì
Eleonora si avvicina e cerca di picchiarlo
Metastasio: No ti prego odio la violenza
fisica!
Eleonora: Ma di quella psicologica ne
fai ampio uso!
Metastasio: Senti ma che vuoi da me…con
questi ragionamente moderni! Si è fatto
sempre così…e vuol dire che si deve fare così!
Eleonora: Tipica superficialità degli
uomini…e poi dici che sai ragionare….sai perché si è fatto sempre così?
Metastasio: No!
Eleonora: E allora te lo dico io….
Dobbiamo andare un po’ indietro… al tempo degli uomini primitivi…
Metastasio: Ehhhh, e perché così
lontano?
Eleonora: Perché a quel tempo si viveva
di caccia e la donna non poteva sempre andare a caccia perché o era incinta o
aveva le sue cose per cui l’uomo ritenne opportuno esonerarla da questo compito
e dividere i ruoli …per rispettare la sua natura
Metastasio: Ecco lo vedi c’è una
ragione…lo sapevo io…è che mi sfuggiva in questo momento, allora tutto a posto?
Pace?
Eleonora: Ma ti sfugge anche che oggi
non c’è più bisogno di andare a caccia…lo sai che oggi esistono gli allevamenti….c’è
l’agricoltura…l’uomo non è più un nomade…ci sei arrivato a questo?
Metastasio:Ma è un rimprovero?
Eleonora: Prendila come vuoi…tanto di
persone che considerano così le donne…me ne frego !
Metastasio: Mi stai facendo sentire
un uomo primitivo!
Eleonora: Magari…!!!! L’uomo primitivo
ti farebbe onore! La differenza tra uomo e donna è nata in nome del rispetto
della capacità della donna di procreare…di fronte a tanto mistero l’uomo
si inchinava al punto da procurarle cibo e agiatezza
Immagine proiettata: un
simbolo della Accademia dell’Arcadia
Metastasio: Ma guarda un po’ non ci
avevo mai pensato…vedi come tutto diventa semplice parlando…e allora….continua
a scrivere…che ti devo dire…me ne vado…
Metastasio sta per uscire…poi torna
indietro…
Metastasio: Ah, ero venuto per darti una
bella notizia e poi con questi ragionamenti strampalati…
Eleonora: Come strampalati?
Metastasio:No…scusa….volevo dire architettati…perdon
…architettati…difficili…insomma…mi stavo dimenticando di dirti che sei ufficialmente
iscritta all’Accademia dell’Arcadia
Eleonora: Accademia dell’Arcadia????
Eleonora lo guarda dolcemente
Eleonora:Caro…
Eleonora lo abbraccia
Metastasio: Vedi che tanto zoticone non
sono? Se una donna vale…riesco a riconoscere i suoi meriti…nonostante sia
donna!
Eleonora: Ahhh…allora ricominci?
Mretastasio: Scherzo….mamma mia non si
può più scherzare con te?
Eleonora: Ma come hai fatto…hai avuto
problemi a farmi accettare?
Metastasio: Per la verità tu lo sai le
donne sono accettate per annoverazione…e ti hanno “annoverato” tutti….!Tutti ti
adorano….
Eleonora: L’unico uomo che non mi
sopportava me lo sono sposato!
Metastasio:Lo so …lo so…conosco le
violenze che hai subito…Ma ora andiamo, su, voglio presentarti personalmente a
tutti.
Eleonora e Metastasio escono
Immagine proiettata : Una
scritta”qualche anno dopo…1903 d.c come sfondo l’immagine della stanza
di una casa francese di fine 800
Entra
una donna con abiti francesi di
fine 800 , e cerca un libro sulla
scrivania non lo trova e va verso la libreria
Bussano alla porta e la donna va ad aprire. Entra un ragazzo con una
lettera in mano
Ragazzo: E’ lei la signora Marie Curie?
Marie: Sì, sono io!
Ragazzo: Mi hanno incaricato di
consegnarle questa missiva
Marie: Grazie! Aspetta qualche spicciolo…lo
so che è dura arrivare fin qui!
Marie gli porge una piccola mancia
Il ragazzo esce
Marie apre la lettera e comincia a
leggere ad alta voce
Marie:”In riconoscimento dei servizi straordinari che ha
reso nella ricerca congiunta sui fenomeni radioattivi
scoperti si assegna il Premio Nobel…….(lentamente
e ad alta voce) il premio Nobel……. per la Fisica 1903 alla
professoressa Maria Sklodowska-Curie,…(alza gli
occhi al cielo) come … alla professoressa Maria Sklodowska-Curie,…..(abbassa di
nuovo gli occhi sul foglio e continua a leggere)al marito Pierre Curie…….. ed a Antoine
Henri Becquerel”
Marie è molto agitata, va avanti e
indietro per il palco
Marie:Non è possibile…il premio Nobel…il
premio Nobel… ad una donna! Si saranno sbagliati! Pierre,…. vieni subito qui!
Entra Pierre un distinto signore di
mezza età
Immagine proiettata : Marie
e Pierre Curie
Pierre:Che c’è Marie come sei pallida,
stai bene?
Marie: Stavo bene fino a cinque minuti
fa, ora non capisco più niente!
Pierre: Stai lavorando troppo Marie!
Marie:
Forse hai ragione, già
prima…cercavo un libro e non sono riuscita a ricordare dove l’ho messo… ,
leggi!
Pierre legge velocemente con gli occhi
Pierre: Premio Nobel…Premio Nobel per la
fisica! Evviva !! …hanno riconosciuti i nostri sforzi, Marie capisci…i nostri studi sulla
radioattività,(la abbraccia e fa una giravolta) i nostri
esperimenti sul torio!
Marie(con aria preoccupata): Io non
esulterei così presto, ci sarà un errore!
Pierre: Hanno sbagliato indirizzo?
Marie: Hanno assegnato il premio ad
Antoine a te e, cosa assurda, anche a me!
Pierre: Beh, mi sembra anche giusto! Sei
stata la prima a studiare le radiazioni
dell’uranio!
Marie: Ma ti rendi conto che questo
premio non è stato mai dato ad una donna?
Pierre: E perché mai nessuna donna fino
ad ora aveva mai scoperto le cose che hai scoperto tu?
Marie: O stanno cambiando i tempi o è il
tempo che ha cambiato le donne!
Pierre: Stanno cambiando le teste degli
uomini mia cara, le donne sono state sempre grandi !
Marie: Chiama Antoine! Fagli sapere
tutto!
Pierre: Ma certamente avranno invitato
anche lui!
Marie: Sì, ma voglio vedere se anche nel suo invito c’è il
mio nome
Pierre telefona
Pierre: Pronto, Antoine sei tu?
Antoine voce fuori campo : Sì,
Pierre, sei tu, stavo proprio per chiamarti, è impressionante!
Pierre: Sì, è straordinariamente impressionante!
Antoine voce fuori campo: Ma perché
lo sai anche tu?
Pierre: Sì, lo abbiamo saputo proprio in questo momento
Antoine voce fuori campo : Erano
giorni che aspettavo questo momento
Pierre:
Beato te ! Eri già preparato quindi? Io non l’ho mai aspettato perché
non riuscivo proprio ad immaginarlo un riconoscimento simile
Antoine voce fuori campo: Un
riconoscimento, e che c’entra il riconoscimento, mica studiamo cadaveri!
Pierre: Cadaveri? Che c’entrano ora i
morti, qua non stiamo più con i piedi per terra …ma non è il caso di andare dal Creatore proprio ora!
Antoine voce fuori campo: Ma come
parli, farnetichi, ma sei sicuro di stare bene?
Pierre: Mai come ora!
Marie: Chiedigli il mio nome!
Pierre: C’è il nome di mia moglie, di
Marie, vedi Marie Curie!
Antoine voce fuori campo: E’ vero
che l’uranio emana le radiazioni, è vero che tua moglie abbia studiato tanto il
fenomeno, ma non credo che l’uranio abbia memorizzato addirittura il nome di
Marie!
Pierre:Ma che c’entra l’uranio, ora,
allora non c’è Marie?
Marie: Visto è come dicevo io, troppo
bello per essere vero!
Ne dovrà passare ancora di acqua sotto i
ponti per assegnare riconoscimenti ad una
donna !!!!
Antoine voce fuori campo: Ma che
dice Marie, non capisco…ora vengo da voi, qua qualcosa non va! Ciao
Pierre :Ha attaccato! Dice che ora viene
Marie: Che ti dicevo!
Marie rompe la lettera e piange
Pierre: Non è giusto, ma glielo faccio
vedere io a questi quattro delinquenti, né io, né Antoine andremo a ritirare il
premio
Marie: Caro, è encomiabile il tuo gesto
ma non posso permettere che per colpa mia tu debba rinunciarvi, in fondo io vi
ho dato solo una mano, avete fatto tutto voi!
Pierre: Ma che dici cara, se non fosse
stato per la tua intuizione chi avrebbe indagato così tanto sulla
radioattività? Tu hai lavorato sul torio!
Marie: Ehhh… sul toro…. sul cavallo,
tutto inutile! Al diavolo la scienza e chi le va dietro!
Pierre: Marie questa è una bestemmia per
te, stai andando fuori di testa.
Marie: Non è giusto, non è giusto….la
ragione è che sono una donna!
Bussano alla porta Pierre va ad aprire
Pierre: Oh, finalmente sei qui!
Marie: Tutto inutile…tutto inutile il
toro… il cavallo e tutta la scuderia!
Antoine: toro …cavallo….ma allora avevo
ragione, la situazione è grave!
Pierre:Gravissima:questo è un oltraggio
alla dignità umana e alla donna, in
questo caso!
Antoine: Un momento ricostruiamo la
storia dall’inizio…Allora tu mi chiami, e io ti dico che ti stavo per chiamare
per dirti che era impressionante …e tu mi cominci a parlare di cadaveri, io ho
visto solo delle ombre, voi invece avete
visto degli scheletri? Voglio capire
Marie: Non puoi capire più un bel
niente, perché ho rotto tutto
Antoine: No, ma questo è un oltraggio
alla scienza
Marie: Alla scienza? Me ne frego un fico
secco della scienza…quel che è troppo è troppo!
Antoine: Ma troppo di che?
Marie: Troppo ….dei premi…. dei
riconoscimenti ….del Nobel
Antoine: Nobel…e che c’entra il
Nobel…chi è questo Nobel
Pierre: Il premio…il premio Nobel!!!
Antoine: Il premio Nobel????
Marie: Ma tu allora di cosa stavi
parlando?
Antoine: Un momento, io stavo parlando
dell’esperimento sulle lastre, fotografiche che sono rimaste impressionate
dalle radiazioni dell’uranio! Ma perché non parlavate anche voi di questo?
Pierre: Ma allora sarà vero!!!! (Pierre
cammina nervosamente avanti e indietro poi si avvicina ad Antoine e gli mette
una mano sulla spalla) Abbiamo ricevuto una lettera in cui c’era scritto che
hanno riconosciuto a noi tre il premio Nobel per la fisica 1903, Marie prendi
la lettera falla vedere ad Antoine!
Marie: Ma l’ho rotta, per la rabbia l’ho
rotta!
Antoine: Rotta…rabbia…ma rabbia di che
Marie: Credevo che tu stessi parlando
del premio quando hai detto che non c’era il mio nome ed io per rabbia ho
stracciato tutto!
Antoine: Oh, mamma mia e ora come si fa?
Bussano alla porta, Marie corre ad
aprire ed entra Lucie Jamin
Marie: Ciao Lucie, cerchi Antoine, è
qui, entra
Lucie: Appena ho saputo mi sono
precipitata volevo essere io la prima a darvi la notizia
Tutti e tre: Quale notizia?
Lucie: Ecco…lo Stato Italiano…La comunità Europea…ma che dico non
c’era ancora nel 1903….L’Accademia Reale di Musica di Stoccolma…è ben lieta di
annunciarvi…
Tutti e tre: Cosa?
Lucie : Di annunciarvi che vi è stato
assegnato…il premio Nobel per la fisica 1903(fa un salto di gioia)
Tutti e tre: (fanno un
salto di gioia) Grazie…ma non possiamo andare!
Lucie: Non potete? E perché?
Marie: Ho rotto l’invito!
Lucie: Ah, l’avete già ricevuto …e rotto…come rotto?
Marie: Niente…un frainteso, un momento
di rabbia…e via …il foglio è volato!
Lucie: Uno dei tuoi ultimi esperimenti?
Marie: No, uno dei miei ultimi attacchi
di collera!
Lucie: Ah, non ho capito, ma fa lo
stesso… comunque ho qui l’invito di Antoine,
penso che potrete utilizzare questo per
andare a ritirare tutti e tre il premio!
Marie: Come tutti e tre…ma perché c’è
anche il mio nome?
Lucie: Certamente …anzi il tuo è messo
per primo!
Marie: Fammi vedere(Marie legge
in fretta con gli occhi)Non ci posso credere…non ci posso credere!
Lucie: Non ha importanza… ci crederai
più tardi… ora è meglio andarci a preparare per il viaggio…è lontana, molto
lontana l’Accademia di Stoccolma!
Tutti e tre: Giusto, questa è una
decisione saggia…andiamo!
Escono tutti si spengono le luci per
qualche minuto
Immagine proiettata : anno
1903 con un’immagine del logo del premio
Nobel …poi l’immagine dei coniugi Curie
e di Becquerel
Entra un
presentatore
Presentatore: Prova…prova……i microfoni
vanno bene si sente l’audio laggiù?Ok allora vado…regista comincio le prove?
Voce fuori campo:Vai!
Presentatore: Saluti al mondo
dall’Accademia della Musica di Stoccolma. In riconoscimento dei servizi straordinari che
hanno reso nella ricerca congiunta sui fenomeni radioattivi
scoperti si assegna il Premio Nobel per la Fisica 1903 alla
professoressa Maria Sklodowska-Curie,…… Alla professoressa…..(legge
lentamente) come alla
professoressa…regista ma qui c’è un errore!
Voce del regista: Dove …quale errore?
Presentatore:Ma qui… no! Il premio Nobel
alla professoressa, il marito… il marito…ha vinto e voi scrivete la moglie…ma
che facciamo la carne a sotto e’ maccarune a coppo(sopra)?
Voce del regista: Ebbene sì…carne a
sotto e maccarune a coppo…tempi duri!!!Non c’è errore…niente errore…purtroppo!
Presentatore:No, ma io mi rifiuto di
presentare una donna
Entra una giovane ragazza
Ragazza: Cosa hai detto????Ripeti se hai
coraggio!
Presentatore:Ho detto che mi rifiuto di
presentare una donna!
Ragazza:Bene! Giusto…una donna la deve
presentare una donna
Tutto fila, per cui …sciò.. sciò… via a casa!
Presentatore: Ma che scherzi sono
questi, si fa così per dire…. No? Dicono tutti così e uno dice così per inerzia
ma mica ci credo veramente! E voi credevate che stessi facendo sul serio, una
donna vince il Nobel …ma certamente…anche due tre….lo dico sempre …le donne ne
sanno una più del diavolo!!!
Ragazza:E’ un complimento o un’offesa?
Presentatore:
Complimento….complimento!!!!
Ragazza: Bene…allora torniamo a noi , mi
dai la cartellina?
Presentatore: Regista…ma questa fa sul
serio?
Voce del regista: Un po’ per
ciascuno…non fa male a nessuno!
Presentatore e ragazza: D’accordo!
Ragazza: Regista permetti che la prima
donna che riceve il premio Nobel la premi una donna?
Voce del regista: E va bene!!!!Voi donne
sapete ottenere sempre tutto
Presentatore: Mi sa mi sa che questo è
l’inizio della fine per noi uomini…
La ragazza al presentatore fa segno con
la mano di andare, in modo esagerato ripetendo “sciò sciò”
Presentatore:Vado?
Ragazza: Su questo palco c’è qualcuno di
troppo ora e questo qualcuno certamente non sono io!
Voce del regista: Ragazzo, vai! Signorina
siamo in diretta…via!!!
Ragazza: Saluti al mondo dall’Accademia
della Musica di Stoccolma. In riconoscimento dei servizi straordinari che
hanno reso nella ricerca congiunta sui fenomeni radioattivi
scoperti si assegna il Premio Nobel per la Fisica 1903 alla
professoressa Maria Sklodowska-Curie, al marito professor Pierre Curie…….. ed al professor Antoine Henri Becquerel”
Entrano i coniugi Curie e Becquerel la
presentatrice consegna una medaglia a
tutti e tre e un assegno alla signora
Marie piange
Marie: Ringrazio la Commissione che ha
avuto tanto coraggio nel premiare per la prima volta una donna! Grazie!!!
Presentatrice: Siamo tutti noi che
dobbiamo ringraziare lei per aver donato
la sua straordinaria intelligenza alla ricerca. Premiare una donna fa onore
prima di tutto agli uomini, che
sono t.. u.. t.. t.. i(lentamente)
ben lieti di questa emancipazione segno
di maturità della società intera! Grazie, ancora Grazie!
Si spengono le luci e subito si
riaccendono
Immagine proiettata : anno 1926 con
un’immagine della medaglia del Nobel
Il presentatore è al centro del palco e
sul lato del palcoscenico si affaccia una donna con un abito campagnolo sardo
di inizio 900
Il presentatore si rivolge all’intrusa
Presentatore:Mi scusi signora ma la
fattoria è più avanti.
La signora avanza verso il centro
timidamente
Signora:Canne al vento…canne al vento(agita una
lettera che tiene in mano)
Presentatore: Sì, sì…le vende…il fattore
ce l’ha..vada… vada
La signora si dirige verso l’uscita con
una lettera in mano, che guarda perplessa e la agita e torna indietro
Signora:Ma ce l’ho io le canne!
Presentatore: Signora, ma come si
permette, lo sa che queste cose fanno male …si comincia così e poi si finisce
con il buco…ma poi alla sua età…ma si vergogni!!!
Signora: Con le mie non c’è problema
sono della mia Sardegna!
Presentatore: Da qualunque parte vengono uccidono
il cervello, ma lo sa che recenti studi hanno scoperto che con l’uso
anche sporadico si distruggono cellule nervose che impediscono la
concentrazione e lo studio?
Signora: Ma che mi dice… gli studiosi
hanno studiato le mie canne?Un semplice frutto della mia fantasia è stato
oggetto di ricerca? Sono lusingata!
Presentatore: Signora mi sa che le sue
canne su di lei hanno già determinato il
danno dovuto
Signora: Su di me… …io non le uso su di
me fanno parte del mio libro
Presentatore (Guarda sul
copione) Canne al vento!!!! Signora, un momento, lei è….
Signora:… Grazia Deledda!
Immagine proiettata : anno 1926 con
un’immagine di Grazia Deledda
Presentatore : Grazia…Deledda… …. canne
al vento!!!! Ma sì certo!!
Lei è qui per il premio, salve..io sono
il presentatore
Deledda: Sì, questa era l’unica cosa che
avevo subito capito!...
Presentatore (Un po’
imbarazzato) :Allora quando inizierà la cerimonia io la chiamerò e
lei entrerà da quella parte laggiù, d’accordo?
Deledda : Va bene, farò come dice lei! (con tono
molto sommesso)
La signora esce
Presentatore : Premio per la letteratura
1926 è assegnato, con grande ammirazione
ancora una volta ad una donna: alla scrittrice sarda Grazia
Deledda per il suo romanzo “Canne al Vento”
Entra la scrittrice Grazia Deledda
Presentatore: Ma come mai ha scelto
questo titolo?
Deledda: Ester
e Efix , personaggi del mio romanzo, sono
due persone che, dopo una vita vissuta nel loro paese natio, si sentono fragili come "canne al vento" e guidati da
un destino che non si può vincere. La
sorte li punisce così come punirebbe le canne! Sì, sono esattamente come le
canne al vento. Loro sono le canne e la
sorte il vento!
Presentatore:. Traspare un
radicato amore per la sua terra e
questo le fa onore! Ecco a lei il
premio tanto meritato!
Il presentatore consegna l’assegno e la
medaglia
Deledda: Grazie, troppo buoni, ringrazio
tutti! « Permettetemi di ricordare la Sardegna della mia
fanciullezza, ma soprattutto la saggezza profonda ed autentica, quasi religiosa
di certi vecchi pastori e contadini sardi da cui ho appreso verità e cognizioni
che nessun libro mi ha rivelato più limpide e consolanti.... »Presentatore: Grazie! Grazie ancora per le
sue parole !
Si
spengono le luci per qualche secondo
Immagine proiettata : anno 1979 con
un’immagine di Madre Teresa di Calcutta
Presentatrice: Siamo qui da Oslo e come
riscatto di tanto oblio che la figura femminile ha vissuto nel passato il premio Nobel per la pace 1979 è stato
assegnato ancora una volta ad una donna(con molta enfasi) : alla Fondatrice delle Missionarie della carità, madre Teresa di
Calcutta, per la sua vita dedita alle
vittime della povertà.
Entra Madre Teresa
Presentatrice:E’ un onore grande per me poterla premiare, ho sempre ammirato
la sua tenacia, la sua caparbietà, nel perseguire i suoi obiettivi…spesso sola
contro tutti…non è vero?
Madre Teresa: Ringrazio tutti per questo
premio a me riconosciuto ma …. “ciò che
regge il mondo è l’amore di quelle donne di cui nessuno sa niente…..
Presentatrice: Ma si regge anche e
soprattutto su donne eroiche come lei che cambiano il destino di tante vite con
il loro impegno sociale ed una vita dedicata agli altri!
Madre Teresa:La grandezza delle donne sta nel
loro amare gli altri, non se stesse. Io sono come una
piccola matita nelle mani di Dio, nient'altro. È Lui che pensa. È Lui che
scrive. La matita deve solo poter essere usata ….”
Presentatore:. Ecco a lei un
riconoscimento minimo rispetto alla
grandezza della sua vita!
Il
presentatore le consegna una medaglia e un assegno
Madre Teresa: Mi consente qualche riga
di una mia poesia che è sempre stata la rotta della mia umile vita?
Presentatore:E’ sempre un piacere ascoltare
una ventata di saggezza!
Madre Teresa recita con molta enfasi questa sua poesia
Dai il meglio di te...
L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA' IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA' IL BENE
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE
L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA' IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA' IL BENE
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE
Si spengono le luci ed escono tutti
Sulla scena c’è il presentatore
Immagine proiettata : anno 1986 con
un’immagine di Rita Levi Montalcini
Presentatore: Segno di una società al
passo con i tempi….ancora una volta, con grande ammirazione…. …. ci ritroviamo a premiare una donna, ….in un
campo che fino ad ora è stato sempre e solo rappresentato dagli uomini…una vera rivoluzione …ma ben
vengano le rivoluzioni…quando segnano un progresso di tale specie…e sono lieto
di esserne testimone! Abbiamo con noi la dottoressa Rita Levi Montalcini
Entra Rita Levi Montalcini
Presentatore:Ecco è emozionante essere
accanto ad una donna di tale intelligenza!
Montalcini: … “L'unico
mio merito non è stata l'intelligenza, che fin dalla prima gioventù ho subito
riconosciuto come mediocre, bensì un enorme impegno, una costante fiducia, un
grande ottimismo e tanta gioia nel lavorare".
Presentatore:
«La scoperta del fattore di
crescita cellulare NGF all'inizio degli anni cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto
possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos ».
Montalcini:
“A voi giovani dico di avere sempre
fiducia in ciò che fate, di non arrendervi mai e di continuare a lottare anche
nei momenti più difficili. Poi passano”.
Presentatore: Ma è vero quello che si
dice in giro che lei abbia un bel caratterino?
Montalcini: “Nell’ambiente di lavoro…lì,
non ho mai voluto essere il numero due,
non ho mai accettato la direzione di qualcun altro e ho sempre affermato il
mio punto di vista, perché quel che mi è
sempre importato "è la verità, non il potere...." Le mie
simpatie vanno a quelli dotati di una profonda e acuta sensibilità, a quelli
non "senza incrinature", ma che fanno errori e sono vulnerabili...
Non è l'assenza di difetti che conta, ma la passione, la geneRosytà, la
comprensione e simpatia del prossimo e l'accettazione di noi stessi...
Presentatore:Bene non ci resta che consegnare…il premio
Nobel per la medicina 1986 alla dottoressa, nonché senatrice a vita ….Rita
Levi Montalcini per la scoperta e l'individuazione di fattori di crescita
cellulare.
Si spengono le luci e subito si
riaccendono
Immagine proiettata : anno 2008 con
un’immagine di Rosy Bindi
Al centro del palco c’è il presentatore
e Rosy Bindi con un tailleur antico, la
solita collana di perle, scarpe basse e capelli taglio maschile
Presentatore:Sono lieto di intervistare
la signora Rosy Bindi…
Bindi: Signorina!!! Sono signorina, eh!
Presentatore: Ah sì certo, guardandola
bene non ci sono più dubbi!
Bindi: Come mai mi avete invitata?
Presentatore: Beh…l’abbiamo invitata…(si asciuga
il sudore)
Bindi: Ma la vedo imbarazzata..ma non mi
dica che è la mia presenza che la emoziona?
Presentatore. Ecco ha detto la parola
giusta…sa… la sua vicinanza …mi dà un certo formicolio
Bindi: Formicolio…ha detto formicolio??
Oh, ma erano anni che aspettavo di suscitare in un uomo una sensazione simile!
Presentatore: Ma signora…cosa ha capito?
Bindi: Signorina…ma dato le circostanze
anche signora…può anticipare…anticipi…anticipi pure!
Presentatore: Signorina!!!!lei è stata
invitata qui…
Bindi: Ho capito…è tutta una scusa per
vedermi….sa non sono mica nata ieri…mi dica mi dica…sono maggiorenne e
vaccinata
Presentatore: Lei! Ma io ….ho pochi
anticorpi contro il ciamurro!
Bindi: Spiritoso! Mi piacciono gli
uomini di spirito!
Presentatore: Io penso che le piacciano
gli spiriti e basta!
Bindi: Ohhhh, che risate…non mi sono mai
divertita tanto!
Presentatore: Ecco arriviamo al dunque!
Bindi: Qui!!!!Ma lei è un sfrontato, ma
mica sono Cicciolina ?
Presentatore:Per carità…mai pensato una
cosa simile!
Bindi:Lei è tutta silicone..io sono
acqua e sapone, vede ho messo la prima
cosa che mi è capitata!
Presentatore: Si vede! Ecco appunto
…diciamo che stiamo vicini al motivo del nostro invito
Bindi: Anche se mi è tutto chiaro…mi
dica…mi dica….mi piacciono le dichiarazioni…sono cose di altri tempi
Presentatore: Ha detto la parola chiave…di altri tempi…
Bindi: Io ho i miei valori sa…sono tutta
casa e chiesa, sono proprio una brava ragazza
Presentatore: Donna… meglio ….donna!
Bindi: Per te, certamente! ( Bindi si
ammoscia sul presentatore)
Presentatore(il
presentatore si scosta e Bindi barcolla) Signorina….il motivo del suo premio….
Bindi: Premio, ma quale premio?
Presentatore: Ecco… …a lei è stato
assegnato il premio ……
Entra la presentatrice con una statuetta
di una Befana con la scopa
Presentatrice: Il premio Nobel “
Coraggio 2008”
Bindi: Premio Coraggio????…oh…certo…ho
fatto tante battaglie politiche…ma non credevo di meritare tanto…ho fatto solo
il mio dovere!
Presentatore:Per la verità il premio non le è stato riconosciuto per il suo
impegno politico
Bindi: Ah, no????Questo mi lusinga
ancora di più…e allora dove …dove è che io abbia avuto tanto coraggio…da meritare addirittura
un premio Nobel?
Presentatrice: Il coraggio (fa un colpo
di tosse) ….che lei ha ogni giorno….
Bindi: Ah, sì grazie, lo so ogni giorno
bisogna affrontare tante difficoltà…Bisogna fare tante scelte!!
Presentatore: Nemmeno questo coraggio
qui è stato considerato per la premiazione
Bindi: Oh, mamma…ma allora a quale
coraggio vi riferite…
Presentatrice: Cara Ministra la Commissione ha
esaminato tutte le sue apparizioni pubbliche
Bindi: Veramente? Sono stata oggetto di
cotanto studio?
Presentatore: Beh, bisognava essere
sicuri che non ci fossero dubbi
Bindi: Sono lusingata…Beh e alla fine ho
capito che tutti hanno concordato per me…ma cosa faccio di tanto coraggioso?
Presentatrice:E’ stato premiato….(Un colpo di tosse) il
coraggio che lei ha di uscire di casa
conciata così ogni mattina…
Presentatore: Il coraggio di portare con
disinvoltura la sua bella pettinatura maschile…
Presentatrice:Il coraggio di non
ricorrere mai ad un estetista…a un visagista…a uno stilista …a qualcuno che
potesse migliorare il suo aspetto …
Presentatore: Il coraggio di voler a
tutti i costi somigliare ad un uomo
Presentatrice: E poi quei vestiti…ma
sono fatti in casa?
Bindi piange
Presentatore: Mi dispiace signorina!!!!
Presentatrice: Noi donne per
raggiungere la parità non dobbiamo distruggere la femminilità. Essere
emancipata, essere una donna in carriera significa far valere i propri diritti nel
rispetto della propria natura. Noi donne non siamo uomini e non vogliono in
nessun modo somigliare a loro. Questa differenza è la nostra forza, la nostra
energia, il nostro orgoglio!
Entra un gruppo di donne che circondano
Rosy Bindi che dopo qualche secondo appare come una vamp(meglio sostituirla)
Poi entrano altre donne in fila per due con i cartelli con tanti slogan Bindi sta al
centro con i due presentatori e ballano a tempo di rap
Primo cartello
La
donna non è un oggetto merita rispetto
Secondo cartello
Reclamizza
i prodotti nella pubblicità non
vendere la femminilità
Terzo cartello
Lo
stupratore è un criminale e va punito come tale
Quarto cartello
La
donna in carriera nel lavoro è una
miniera
Quinto cartello
Rispettate
la nostra intelligenza negli uomini non c’è l’onnipotenza
Sesto cartello
Basta con la sopraffazione maschile
non è questa che ti rende virile
Settimo cartello
L’ergastolo
bisogna dare a tutti quelli che non ci
vogliono stimare
Le donne, in fila per due, mantengono il cartello e tutte scandiscono a
tempo di rep la scritta del cartello che sta
in prima fila poi le due donne vanno indietro e segue il secondo
cartello e tutti recitano il secondo e così via fino alla fine
Parte in ultimo la canzone
“Le donne lo sanno” di Ligabue
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