martedì 28 ottobre 2025

Senza soldi non si cantano messe

 


                                                                 


SENZA SOLDI NON SI CANTANO MESSE



Commedia brillante

in due atti

di

Concetta Silvestri




        

                             SINOSSI




Una famiglia napoletana,povera al punto tale da sperare che la nonna anziana viva quanto più a lungo possibile per poter godere della sua pensione, cerca in tutti i modi di fare quattrini senza riuscirci. Il gioco diventa il tentativo preferito da tutti, ognuno spera di fare la vincita giusta per cambiare le sorti dei familiari: c'è chi si fissa con il bancolotto, chi con il gratta e vinci, chi con l'enalotto. La commedia si snoda intorno ad una presunta grossa vincita del padre di famiglia che alla fine sfuma per un errore di interpretazione del regolamento. Ma alla fine qualcosa accadrà!









Personaggi del primo atto:

Alessandro-figlio

Mamma-nonna Carmela per i nipoti

Assuntina-figlia

Paolo-figlio

Sabrina-moglie di Paolo

Gennaro-figlio

Saverio-figlio

Daniela-moglie di Saverio

Papà-nonno Raffaele per i nipoti

Personaggi nuovi del secondo atto

Mirella-moglie di Gennaro

Ettora-figlia

Lina-capera del palazzo

Lina-capera del palazzo

Roberto-figlio di Assuntina

Bisnonna-mamma di nonna Carmela

Stefania-segretaria dell’ufficio di Gennaro(solo voce fuori campo)

Due maestre -

Raffaele-figlio di Alessandro






PRIMO ATTO




Il primo atto si ambienta in una sala da pranzo di una casa molto semplice, dove fa bella mostra nell’angolo più in vista, il computer, ultimo acquisto della famiglia.

Alessandro parla con il computer.

Alessandro:Bello di papà e ti ho comprato il cd rom, ora i dischi si chiamano accussì (così)e noi ci dobbiamo adeguare, li hanno fatti più piccirilli e gli hanno cambiato il nome…e noi ci dobbiamo AGGIORNARE. Senti,ti aggio accattato (ti ho comprato) pure il videogiochi pe te fa’ pazzià nu poco(per farti giocare un poco) e t’aggio accattato pure il tavolino nuovo, tutto di legno, non impellicciato,(cambia tono per evidenziare il fatto) pe te mettere acoppo (sopra), ma ora siamo seri, se tu sei trasuto in casa mia, sentimi bene, se tu sei entrato in casa mia, non è solo per far vedere alla gente che io pure tengo il compiutèr, ma perché tu mi devi aiutare. Sì,sì, tu mi devi aiutare. Sì, sì, nun fa a vedè ca nun capisce,….. …Mi sono messo una cambiale nguollo (addosso) pe te scuntà (pagare a rate). Il mese va e viene..... e viene sempre la fine del mese, anzi da quando ho firmato queste benedette cambiali a favore tuo, mi pare che il mese finisca più presto. Embè, (dunque) andiamo al sodo, io da te non voglio niente di eccezionale, mi devi solo fare una schedina con il 13, a te che ti costa darmi una schedina con i segni giusti, un segno vale l’altro per te, dammi quelli che escono e stiamo apposto. Se poi ti è difficile, mi accontento anche di un 6 all’enalotto, lo vedi come ti vengo incontro? Così devi azzeccare solo 6 numeri…ma…non voglio fare l’angiaruso (insaziabile) anche di un 5+1 mi accontento. Va-bene?..Ricordati:13…oppure 6…oppure…se proprio nun tieni genio 5+1!!!

Entra Melania,la moglie di Alessandro

Melania:Alessandro, ma è venuto coccuruno (qualcuno)?

Alessandro:No, perché vedi qualcuno?

Melania: Alessandro, ma ti ho sentito parlare!

Alessandro: E parlavo di numeri.

Melania: Alessandro mo i numeri li facciamo nguollo (addosso) a te, ma ti sei scemoluto proprio? Ma non mi dire che stavi parlando con il compiutèr!?

Alessandro: Senti io parlo con chi mi pare e piace, e poi parliamo con tanta gente che non vale tre soldi, mo vuoi vedere che con un coso che l’ho pagato due milioni e mezzo,….mille e dispari euro…,non ci posso nemmeno rivolgere la parola?

Entra la mamma con la figlia Assuntina

Melania: Alessandro, mo sei partito proprio, Alessandro sei partito (parla lentamente),non conchiuri più!(ragioni più)! Mammà, ma voi avete sentito? dico avete sentito??

Mamma: Piccerè, ci sento, ci sento, Anzi sienteme (sentimi) buono tu, io te l’aggio (ho) dato buono, ora se si cambiato per la via l’hai fatto cambiare tu, e questa è la casa del Gesù, chi esce non trase (entra) chiù. Tu te lo devi tenere !!!

(Si rivolge al pubblico)

E’ uscito fuori con le cerevelle il figlio mio? Essa è stata: gli dà mille pensieri ”E non ce la faccio con i soldi…e voglio le scarpe di marca”….e quel povero sconsolato che deve fare, …..può mica andare a rubare? E si è fissato con il gioco. Povero figlio mio, proprio isso (lui) proprio isso!!! Lo sapete che io stavo morendo per farlo, è nato con il forcipe, era 5 chili e mezzo e….(lo prende con il colletto della camicia, sulla nuca)….guardatelo come si è ridotto, nun tene più tre onze di salute!!!

Assuntina: Mammà e dici sempre le stesse cose, dici sempre lo stesso, ma che si è incagliato (incantato) il disco?

Mamma: Ma tu hai visto quello si è messo a parlare con il compiutèr, quello si è scemoluto!!

Nel frattempo la nuora guarda con una faccia di disgusto mamma e figli.

Assuntina: Mamma, pare che non lo conosci, quello ha fatto sempre questo.

Mamma: Come è sempre stato scemo?

Assuntina: No, è sempre stato pazzariello!

Mamma: Mamma mia! Mi hai fatto mettere paura!

Bussano alla porta, Assuntina va ad aprire ed entrano Paolo con la moglie Sabrina

Paolo:Uhè, ciao mammà, ciao a tutti, la miseria come va?

Sabrina ha la faccia sempre appesa come chi ha da poco passato un guaio

Sabrina: Salute a tutti! (con un voce moscia moscia)

Sabrina si va a sedere lontano da tutti e con lo sguardo a terra

Alessandro: Paolo, la miseria sta sempre qua, si è affezionata a noi, e quanto più ci addesseviamo (impoveriamo) più lei si trova a suo agio, in questa casa…si è fatta …una casa, nemmeno uno sfratto la può mandare via!

Paolo: Alessandro, ma qua ci sta frateto che modestamente la miseria la vuole scansare, ma ci vogliamo fare i soldi?

Alessandro: Fare i soldi, ma che stai scherzando, quello è il sogno della mia vita!!!

Paolo: Allora questa è la volta buona: ci stanno due sopra all’ufficio che mi hanno detto che loro stanno facendo un gioco, che ogni anno si spartono 20-30-milioni di guadagno netto.

Alessandro: Uhè, e questo fatto mi interessa, mettiti comodo. Melania, vai a fare una bella tazzulella di caffè a Paolo e pure a Sabrina, così si ripiglia un poco, eh Sabrina!!! E non fa più quel muso appeso…..Sabrina, su con la vita…. Fallo bello stretto e mettici pure la scumma (schiuma), con quel coso che mi hai fatto comprare ieri, che dentro al mercatino l’ho pagato 10 mila lire,…5 euro, figuriamoci nel negozio!....Ha detto che era necessario….e io pago!

(Guarda la moglie con una cera ancora arrabbiato per la spesa inutile)

Alessandro: Paolo, allora dicevi?

Melania esce tutta disturbata

Paolo:Si gioca con i numeri ritardatari, per esempio deve uscire il 39 a Genova? Manca da 115 settimane? statisticamente è provato che un numero ritarda al massimo130 settimane.




Alessandro:Veramente! Tu che cacchio stai dicendo, allora io me lo gioco dalla 115°settimana in poi, per solo 15 settimane e quello esce?

Paolo: Esce, esce sicuro!!!

Suona il campanello, va ad aprire Sabrina, lentamente, con il muso sotto i piedi

Gennaro: Salute a tutti! Uhe’ e che è questa riunione…questo raduno….mammà ci vuoi dare qualcosa di soldi? (bacia la mamma)

Mamma: Figliu mi…si e tenesse e vuoste sarriano ( se li avessi i vostri sarebbero)

Alessandro: Gennaro, assettati (siediti)…..ora li facciamo noi i soldi!

Gennaro saluta la mamma e si siede

Gennaro: Alessandro, se è il fatto che ti sei inventato la settimana scorsa, di portare il caffè dentro alle fabbriche, piglia questo pensiero e ghiettilo!..BUTTALO! Com’era il fatto?...se vendevi una scatola di mille dosi di caffè, dico mille tazze di caffè, guadagnavi 100 euro….ma nun ce fa ridere…. Qua solo una vincita ci può aggiustare un poco.

Alessandro: E allora senti un poco a Paolo che dice!

Gennaro: Il fatto dei numeri ritardatari? Sì, sì, me l’ha detto già, te l’ha detto pure a te?

Paolo: E ora glielo sto dicendo, Alessandro pensa che a Gennaro sull’ufficio lo chiamano il pidocchioso e ora con questo gioco si è convinto.

Gennaro: Non è che sono pidocchioso.... e poi che termini! SONO PARSIMONIOSO…

Alessandro:Va bene, ma sempre pidocchioso vuol dire.

Gennaro: Non raccolgo, questa offesa scivola sulla corazza della mia indifferenza….Volevo dire che io non caccio 50 centesimi se non mi rendo conto che dopo ci guadagno!!!(cambia tono di voce che si fa disperato) Guagliù, sto da tre giorni a pensare a questo fatto, Assuntina, pensa che mi sveglio pure la notte per farmi i conti!!!

Assuntina: Embè, che hai capito?

Gennaro: Ho capito che si guadagna, a casa tengo un quaderno pieno di conti

(abbassa il tono di voce perché un po’ si vergogna)

La mamma si affaccia al balcone

Mamma: Guagliù, è arrivato Saverio!!

La mamma va verso il pubblico

Mamma: Saverio è il figlio mio lontano. Sta a Milano, porta il treno là, perchè qua non ci stavano i treni per lui! Ma vi rendete conto…un treno po figli mi…niente Uno del sindacato suo gli ha detto che solo se viene un’epidemia di ferrovieri, esce il posto per lui a Napoli. Il padre glielo disse”fai l’infermiere qua, perché qua,10 anni fa, i posti di infermiere si trovavano e il padre si andò sfacciando torno torno per una raccomandazione e quando gliela trovò lui disse ”mammà vuoi vedere tuo figlio fallito? ”NO…dissi io…bello di mammà, fai quello che vuoi tu…E dopo un anno di corso di infermiere, libri che gliene ho comprato disse ”Me ne vado ”E vavattenne (vattene) figlio di mammà. E ora sta a Milano. Fece il concorso e subito lo vinse, senza nemmeno una raccomandazione, perché quello è troppo intelligente quel figlio mio. Nientemeno a Milano non esistono le raccomandazioni…Gesù Gesù…qua m’aggià turna a battezzà.

Bussano alla porta, Assuntina apre ed entra Saverio, ciccione, con la moglie Daniela

Saverio: Ciao mammà !

(corre verso la mamma e l’ abbraccia calorosamente)

Daniela: Ciao a tutti, un abbraccio circolare …siete troppi

La mamma abbraccia con freddezza la nuora

Mamma: Figlio mio è andato bene il viaggio? Daniela, tutto a posto?

Daniela: Sì, sì, tutto a posto, abbiamo fatto tutte le stazioni, pareva la via Crucis.

Saverio: Non la dar retta, mi sono fermato a qualche autogrill, per prendermi un caffè, per tenermi sveglio!

Daniela: Ad ogni stazione di servizio faceva …la meditazione!

Mamma: E lascialo stare …., io lo vedo dimagrito!

Assuntina: Mammà….. un altro poco gli danno la pensione!

Saverio si alza e va verso il pubblico massaggiandosi la pancia

Saverio: Questa è costituzione, io tengo le ossa grosse.




Saverio si siede e lancia un’occhiataccia alla moglie che ha messo in mezzo l’argomento e alla sorella

Mamma: Mo ti vado a preparare una bella cosa, ti vendo bianco bianco

Saverio: A mamma è semp a mamma! (Guarda la moglie) Daniela! E ho detto tutto!

La mamma si alza per andare a preparare qualcosa di caldo a Saverio

Melania si scoccia di essere presente a questa discussione e esce con la mamma

Melania :Vengo a darvi una mano, mammà.

Saverio: Allora, fratelli tutto a posto? E’ da parecchio che non ci vediamo!

Alessandro: Saverio c’è una bella novità, ora ci facciamo i soldi!

Saverio: Uhè...e non vi scordate di me, io sono il fratello lontano!

Paolo: Saverio, nel mio ufficio ci sono due cognati che si spartono 2 3 mila euro di guadagno netto, ogni anno!

Saverio: E come fanno, ma sono soldi buoni o stanno dentro a qualche inguacchio (imbroglio), hai sentito il fatto sulla ruota di Milano?

Paolo: E ora tu mi offendi, come? tu mi pigli per chi guarda i soldi malamenti (sporchi)?

Saverio: E stavo pazziando, e come sei diventato permaloso, andiamo,…dimmi tutto coso.

Paolo: Allora, tu vedi quali sono i numeri ritardatari, vedi da quante settimane ritardano, dopo 115 settimane di ritardo cominci a puntare, per esempio 5 euro, sul numero 39 a Genova e ogni 5 giocate raddoppi la puntata e quando esce…

Gennaro:…Saverio, è matematico il fatto, e la matematica si sa non è un’opinione, così quando esce il numero tu ci guadagni e recuperi tutto quello che hai giocato.

Saverio: E se non esce?

Gennaro: Uhè, non facciamo gli stronzi, deve uscire per forza… altrimenti a me ci vogliono le flebo!

Daniela: Così poi non solo hai perso tutti i soldi che hai giocato, Gennaro ….i soldi (muove indice e pollice), quando poi devi spendere pure i soldi per farti appuntare un lavaggio e l’infermiere si piglia 10 euro ogni lavaggio che ti appizza, Gennà stai inguaiato (rovinato).

Gennaro: Daniela non me lo dire è Paolo che mi ha convinto!

Saverio: Assuntina ma questo fatto è vero o no, ma che stanno dicendo?

Paolo:Saverio li ho fatti io i conti.

Saverio: E allora rifacciamoli insieme questi conti.

Paolo: Allora, tu punti 5 euro sempre su quel benedetto 39, per 5 volte,…non esce,….per altre 5 volte punti 10 euro, perché si raddoppia la posta,…non esce? Tu raddoppi la posta e punti 20 euro per altre 5 volte…non esce?

Saverio: EHHHH…fermati…esci da questo corpo! Esce …non esce…. ….ma chi li tiene tutti questi soldi!

Alessandro: Se (parla in tono ritmato) tenessimo i soldi non pensassimo come li dovessimo fare perché li tenessemo…terremmo, tenettino già!

Entra Melania

Melania: Se li tenessimo la prima cosa ti comprerei un bel libro di grammatica

Alessandro: Ecco la stroloca…ha fatto e scole grosse (le scuole superiori)

Alessandro: Quella gode quando mi fa fare le brutte figure…era il caso di sottolineare questa mia defoglianza…defaianza?

Saverio: Alessà…meglio che te stive zitto

Entra la mamma con un bel vassoio di spaghetti,

Mamma: Alessà…parla comme ta fatto mammeta e te capisceno tutte quante…bell e mammà! Venite a tavola…si mangia

Tutti si avvicinano al tavolo.

Saverio: Ah, chi tiene a mamma è ricco e nun o sape, Mammà sei tu la mia ricchezza, altro che gioco. Metti mezzo vassoio qua e il resto lo dividi a loro, tanto questi mangiano poco, non sono abituati, va a finire che si sentono male se si abboffano!!!

Mangiano tutti e regna per la prima volta qualche attimo di silenzio

Saverio: (Mentre mangia) No, ma questa è una decisione seria e io voglio il parere di Assuntina, Assuntina, tu che dici con il gioco che dice Paolo si guadagna?

Assuntina: Saverio a perdere non si perde, si guadagna, se punti poco guadagni poco, se punti molto guadagni molto.

Saverio: Disgraziata, sei la rovina della mia vita!!!

Si alza molto agitato, ridendo sotto i baffi

Saverio: Mammà, Assuntina ha detto che il gioco si può fare, se poi arrivo con le pezze a culo (mostra le spalle al pubblico dandosi una pacca sul sedere) è colpa sua, mammà, essa ha detto che il gioco si può fare.

Mamma: Basta, basta, dovete finirla! Mi fate venire qualche cosa a me, il gioco non ha mai arricchito a nessuno!

Assuntina: E perché quando uno ha vinto non lo ha mai detto a nessuno!

Mamma:E appiccia il fuoco….appiccia (accendi), quelli già stanno così allimmati (euforici) le mogli non faticano, quei poveri guaglioni sono solo loro a portare i soldi a casa, se si fissano sopra al gioco che si mangiano i biglietti del bancolotto? Statti zitta e non li allimmare (incoraggiare)

Sabrina: Mamma voi è meglio che lo sapete, questo è arrivato a giocarsi anche 100 euro alla settimana, io non ce la faccio più!!!

Mamma: lo so, lo so, tu tieni le cerevelle quella è la capa di mio figlio che non è buona.

La mamma va dal figlio Paolo e lo scuote prendendolo per un braccio

Mamma: Ma con chi te la fai, disgraziato, quelli là che giocano tengono i soldi che ci escono da fuori alla tasca.

Sabrina: Mamma mia ha fatto quei quattro sacrifici per costruirci quella villetta e questo se continua così me la fa vendere!

Mamma: Mai questo!

Sabrina: Io lo dico la fortuna è bendata!!

Paolo: Sì, questo è vero, questo è proprio vero, a me non mi ha mai visto!

Sabrina: Non mi interrompere quando parlo….dicevo…la fortuna è bendata, a chi coglie coglie, perciò bisogna giocare poco: una schedina da 1 euro all’enalotto, un ambo da 2 euro, due colonne di totocalcio da 3 euro….

Gennaro: Mamma mia…. tu già ti secci quando giochi, come puoi vincere? Per vincere devi essere gradasso.

Mamma: Sabrina ha ragione, lei sì che tiene le cerevelle, te lo torno a ripetere, Paolù tu le cerevelle non le tieni!

Paolo:Colpa tua mammà!

Mamma:E perché?

Paolo: Non ti sei impegnata troppo…. , tutto naso me ne hai fatto.

Mamma: Scostumato, io ti ho dato tutto e tutto al posto giusto…e le cerevelle pure quelle ti ho dato….ed erano pure bone, quando eri piccolino sapevi ragionare, è ora che non ti capisco più. Figlio mio, tu non stai buono, non stai bene, i soldi non li devi pensare…tu pigli una fissazione….pigli?…tu già l’hai pigliata. Calmati, calmati!!! Tu stai diventando come tuo padre. Ma voi avete capito che vostro padre, quando gioca, piglia il biglietto e lo mette sopra al segretè davanti alla Madonna e tiene la lucella appicciata (lucetta accesa) fino a quando non esce l’estrazione? Quello è un altro scemoluto!

Saverio: Io non capisco niente più, parla Paolo e pare che ha ragione lui, e gli darei in mano tutti i soldi che tengo, parla mammà e subito mi convinco che forse è meglio che i soldi me li astipo (conservo), che devo fare???

Alessandro:Saverio, la fortuna è degli audaci, sii audacio!!!

Gennaro: Guagliù, per piacere ma con questi soldi perché non ci compriamo un bel vocabolario?

Melania: Alessandro, si dice…sii audace…

Alessandro: Tu godi quando mi devi mortificare, ti sono piaciuto quando mi hai “pigliato”, e ora mi devi sopportare, sono un poco ignorante però sono “bellillo”!

Alessandro va verso il centro del palco e fa una giravolta per farsi ammirare dal pubblico

Saverio: Si bellillo…va bene ma nessuno ti paga per la faccia che tieni, perciò non ci perdiamo in chiacchiere: che dobbiamo fare con i numeri ritardatari?

Gennaro: Io e Paolo già li abbiamo giocati due volte, già sto a 10 euro di spesa .Tra poco ci vogliono le scolle (fasce) in fronte

Paolo: Saverio, Assuntina volete entrare pure voi ? Però dovete mettere 1000 euro a disposizione, invece di metterli in banca li date a me, è come giocare in borsa , quando rischi tutto raccoglierai i frutti .

Assuntina: Guagliò tu si ghiuto (sei andato) con la capa nterra (a terra), io se tenessi questi liquidi...

Alessandro:Ma pecchè l'euro lo fanno liquido?

Assuntina: No, perché?

Alessandro:E tu hai parlato di soldi liquidi!

Assuntina: Ehhhh! Soldi liquidi, vuol dire: soldi disponibili! Nientemeno….me fatte venì o friddo nguoll (il freddo addosso)

Alessandro: Secondo me o’facite apposta, prima dite le cose difficili e poi mi mortificate, per lo sfizio di farmi passare per scemo!

Assuntina: E dai…mo fai pure l’offeso? Stavo dicendo: se tenessi mille euro disponibile io non lo darei in mano a Paolo

Gennaro: E li vorresti dare in mano a me che è più sicuro?

Assuntina: Uhè, mamma mia e come state addessevati!

Sabrina: “Addessevati”e che vuol dire? (disgustata al massimo)

Saverio: Addessevati,vuol dire” accanuti” con i soldi, hai capito ora il nostro linguaggio scurrile ???

Sabrina: Mammà…vedete come stongo calma?...Lo faccio solo per voi…E ghiamm bell… ià

Si gira tutta scocciata

Entra il padre si agita moltissimo, sembra sudato, sconvolto, va avanti e indietro.

Papà: Guagliù venite qua, io non capisco niente piu’,che sta succedendo!

Daniela: Uh, mamma mia, papà, come state bianco!!! Ma che è successo?

Papà: Niente, niente, è l’emozione. Ora vi racconto tutto dall’inizio, fatemi sedere un poco che mi tremano e cosce a sotto!

Il papà si siede tremolante

papà: Sono andato a piazza Carità, sono entrato nella tabaccheria e ho visto i“gratta e vinci”, un signore prima di me se l’ha accattato (comprato), l’ha rattato e ha pigliato 250 euro, subito mi sono appizzato (mi sono incuriosito) e ho detto”Datemene uno pure a me”. L’ho preso, però non l’ho rattato, perchè sapete com’è,…volevo aspettare, in modo che con il sacrificio dell’attesa il Signore mi avrebbe ricompensato, mi avrebbe premiato… voi lo sapete che io con la religione……

Mamma:Sei fissato!!!

Papà:Non sono fissato (con tono infastidito),i fioretti, preghiere e compagnia bella, servono, aiutano a vivere, perciò ho aspettato... e non incominciamo (rivolto alla moglie)... non è il momento, fammi parlare, sono venuto qua e ho rattato la prima riga ed è uscito…L’AMBO.

GUAGLIÙ, DUE NUMERI FANNO UN AMBO?

Saverio: Sì papà, perché hai fatto l’ambo?

Papà: Aspetta, ho rattato la seconda riga ed è uscito il TERNO,

GUAGLIÙ , TRE NUMERI FANNO UN TERNO?

Gennaro: Papà,sì, …pecchè e fatto pure o terno?

Mentre il papà parla si fanno tutti con le sedie più vicino quasi a circondarlo

Papà: Aspetta ho grattato ancora la terza riga, ed è uscita la QUATE R N A

GUAGLIÙ, QUATTRO NUMERI FANNO UNA QUATERNA?

Daniela: Papà, perchè non mi dite che avete fatto pure la quaterna!!!??

Papà: Aspetta, ho grattato l’ultima riga…Guagliù…guardammece rinte all’uocchie (guardiamoci negli occhi), ho grattato l’ultima riga e sono usciti CINQUE numeri,

GUAGLIÙ CINQUE NUMERI FANNO UNA QUINTINA???

Tutti: SI’, P A P A’!!!! (Saltano tutti in piedi)

Papà: (Salta dappertutto)

GUAGLIÙ AGGIA FATTO A QUINTINA!!!

Mamma: Rafè, ma che stai accucchianno? (dicendo)

Papà: Quintina, quintina, Annù, (diminutivo con cui usa chiamare la moglie), nun sto pazzianno! Quintina….500 mila euro+300 mila euro per la quaterna, terno, ambo e compagnia bella, guagliù,cu tutta a compagnia bella…ho fatto un milione di euro.

Si inginocchia e alza occhi e mani al cielo,come un esaltato

Papà: Gesù, grazie, tutti i Santi, grazie! Io ho fatto il fioretto di non grattare nel negozio e poiché ho saputo attendere, il Signore mi ha ricompensato. Saverio,visto i fioretti servono!!

Paolo:Un milione di euro, papà, fammi vedere. Cinquina…un MILIONE

Tutti si alzano saltano si abbracciano.

Saverio:Abbiamo risolto la partita. Ma quali numeri ritardatari, schedina, computer!! Papà, quanto hai speso, un euro?

Papà: Non mi ricordo

Il papà si affloscia sulla sedia non crede alla fortuna che gli è capitata.

Papà: Non ci credo, non ci credo, proprio a me!!!

Sabrina: Visto è come dicevo io, si deve giocare poco, la fortuna è bendata, a chi coglie coglie...e mo’ ci ha cogliuto!

Saverio:Fermi tutti! E ora chi se li piglia questi soldi. Noi siamo sette, un milione di euro diviso sette…..(si fa i conti sul naso e con aria insoddisfatta) mamma mia, nemmeno duecento mila euro per ciascuno!

Papà: (Si riprende subito e si alza scandalizzato) Per ciascuno???? Ma che stai dicendo, quelli i soldi sono i miei, sparto (divido) se voglio spartere, se no ce ne andiamo io e mammà a Surriento e ci andiamo a fare una bella mangiata.

Assuntina: Papà e tu con un milione di euro ti vuoi andare a fare solo una mangiata?

Alessandro: Ohì (lo vedi) che non sai nemmeno tu che te ne devi fare dei soldi, dalli a me che ci penso io a farli camminare!

Gennaro: A te, e io qua che ci sto a fare. Io sto perdendo a capa. (testa).

Paolo: Modestamente, spettano a me, perché mammà me l’ha detto già due volte che io ho perso a capa, perciò, per farmi una capa nuova, spettano a me.

Saverio:No!! (Si alza e parla con il tono di vittima sacrificale) Li debbo avere io, perché sto a Milano, lontano dalla famiglia, lontano da mammà, (guarda la mamma che fa cenno con la testa e si commuove) e devo essere ricompensato dell’affetto perduto in tutti questi anni. Papà, tu mi vuoi bene a me? (guarda il padre ,che fa cenno di sì,ma con tono preoccupato) e se mi vuoi bene, questi soldi me li devi dare a me. Non tutti, se no questi dicono che voglio fare l’angiaruso (acchiappatutto), e va a finire che mi secciano (maledicono) e non me ne fanno vedere bene: facciamo 400 mila euro a me e il resto lo sparti con loro.

Assuntina: Uhè, io tengo il mutuo della casa, la cambiale dei mobili, mi dai 300 mila euro a me così io estinguo il mutuo…..

Papà :(Si agita tantissimo) Uhééééé! Vuie vulite estinguere a me? E sorde sono i miei e, ve lo torno a ripetere, per chi non avesse capito, (parla lentamente) sparto se voglio spartere .E se “puta caso (puro caso) li spartessi”….li sparto io, come voglio io e come dico io, perché sono ancora vivo. La gallina si spenna quando è morta, avete capito!!! E ora iammo bella (vediamo un po’), invece di stare qua a chiacchierare a vuoto io tornerei un’altra volta da quello dei biglietti, perché sto pensando che, se il cliente prima di me ha “vinciuto”250 euro e subito dopo io ho vinto un milione di euro ...., mamma mia, me fa paura solo pronunciare questa parola, questo è un blocchetto fortunato. E io…ora che mi ricordo… o tabaccaro non me lo voleva dare il biglietto da quel blocchetto e invece io, furbamente, perché io sono un figlio e ntrocchia (furbo) ho insistito..io per gli affari ci ho fiuto…(si pavoneggia) e ho visto, che lui ha fatto una faccia…e poi me l’ha dato.

Alessandro: Papà e io mo vengo con te, secondo me ci dobbiamo comprare tutto il blocchetto.

Saverio: Ora vengo pure io, perché papà, tu non devi entrare, se no quello capisce,”andecchia”e va a finire che non te lo da’ tutto il blocchetto .

Papà: E’ vero, è overo, non ci avevo pensato, io vi accompagno e vi mostro dove sta il blocchetto e voi entrate e ve lo comprate.

Paolo: E ora vengo pure io e ce ne compriamo un po’ per ciascuno se no il tabaccaio si impressiona.

Papà: Facimme ambresse (facciamo presto), io mezz’ora fa sono stato là, prima che chiude il negozio dobbiamo andare se no per il pomeriggio quello li vende e noi non sappiamo più se sono o non sono i biglietti di quel blocchetto.

Sabrina: (con aria da scienziata) Ma dove andate, sono già le due quello ha chiuso già, perciò ora mangiate,vi riposate e verso le quattro, con calma, uscite.

Gennaro: Ma quale calma che ti ha fatto a te…,dobbiamo andare ora, poi dopo ci appiccichiamo (litighiamo) a chi se li deve prendere questi soldi.

Escono papà-Saverio-Paolo-Gennaro-Alessandro

Restano sulla scena le donne che mettono un po’ in ordine, ma piano piano si sente in crescendo il pianto della mamma.

Melania: Mammà, pecchè chiagnite (piangete)

Sabrina: Piange di gioia, non si vede?

Assuntina: Mammà che rè (che c’è)!

Mamma: (tra i singhiozzi) Avite visto comme so brutti e’ sorde!!!

Daniela: So brutti e’sorde! Ma che state accucchianno (dicendo). Ringraziate Dio con la faccia per terra che ci ha benedetto

Mamma: Avete visto come si sono appezzati (inaspriti) l’uno con l’altro. Li voglio io, li vuoi tu. Non mi parevano più “ frate e frate”( fratello e fratello) ho visto che hanno fatto gli occhi di fuoco. Se papà li teneva nella tasca quei soldi l’avrebbero girato sottosopra per pigliarseli…

E SORDE SO FETIENTE, E SORDE SONO SENZA CREANZA (RISPETTO), E SORDE NON TENGONO AFFETTO, NON TENGONO AMORE.... E SORDE NON VALGONO NIENTE, E SORDE SONO UNA COSA MALAMENTE, E QUANTO PIÙ CE NE STANNO PIÙ MALAMENTE SONO. PER I SOLDI TE SCUORDE PURE E MAMMETA E PATETE (MADRE E PADRE). Se tu non tieni niente, ti basta una mangiata, una passeggiata a Mergellina, un gelato mangiato per la strada, una pizza mangiata pure nella macchina e sei felice! Fateci caso, le famiglie che non tengono niente si vogliono più bene.

Daniela: Mammà e non fate così, è vero, avete ragione, ma ora non è il momento di piangere, ora che abbiamo avuto questa fortuna dobbiamo essere contenti, chissà quanta gente vorrebbe stare al posto nostro, non vi preoccupate, quelli i guaglioni stavano pazzianno (stavano giocando)

Mamma: E…pazzianno!!!!

Sabrina: E poi non diciamo fesserie (bugie) non è vero che i soldi non sono niente. Senza sorde non si cantano messe, ora le messe le possiamo cantare. Con i soldi, invece, di fare una passeggiata a Mergellina, ve ne andate sempre a ristorante, in albergo, se volete rilassarvi, veramente, ve ne andate alle Canarie, alle Sescelle!!!

Mamma: Canarie??? A me l’aucielle (uccelli) non mi piacciono, perchè sporcano...e proprio i canari non li voglio. Poi che hai detto se’scemo?! E quanta confidenza io sono un poco arrugginita ma mi sento ancora di dire e di fare.

Sabrina: Mamma, Seichelle sono delle isole dove ci vanno quelli con il portafoglio a manticetto (a fisarmonica).

Mamma: Ah, e tu con me non devi parlare difficile. Figlia mia, a me piace la vita semplice, così sono stata abituata, la vita dell’albergo, mangiare a ristorante non mi piace, a me un piatto di spaghetti “sciuliarielli,sciuliarielli”(pieni di sugo) mi bastano e poi mi piace dormire nel letto mio fresco fresco, dormire in un letto che non è mio mi fa impressione, e se quello che ha dormito prima di te teneva i funghi (micosi) te li mischi pure tu....e se ci è morto qualcuno e la notte ti compare?

Sabrina: Allora voi siete nata per fare la povera. Io, invece, mi sento che mi piace fare la ricca, abiti di lusso, alberghi, camerieri che mi servono, spendere e spandere. Fare le compere senza farti sempre i conti in tasca, non mangiare code di merluzzo e mortadella alla fine del mese, senza dire: questo mese le scarpe…il mese prossimo la camicia. MAMMÀ….E COMME SO BELLE E SORDE

(Fa un gesto di liberazione agitando le mani e alzando la voce per dare importanza all’ affermazione)

Melania: Io la penso come e mammà. E sorde fanno uscire le corna e i vizi. Chi non tiene i soldi non è cornuto!

Daniela: (con aria sentenziosa) Brava, allora fuori una, della vincita non vuoi niente, non ti preoccupare, ci facciamo cornuti noi soli.

Melania: Che c’entra, il mio era un discorso generale, ma ora che ci stanno i soldi, è peccato buttarli.

Sabrina: E allora è inutile che fai la filosofa, e sorde…te piaceno pure a te!

Melania: Non è che mi piacciono, mi servono

Sabrina: E sorde non sono importanti solo per chi li tiene già. …perché e sorde a loro nun fernescono (finiscono)

Melania: Sinceramente, a parte e sorde di papà, che, d’accordo o non d’accordo, spettano pure a me! Per questione di giustizia, eh…solo per questo…..I figli sono tutti uguali…mettiamo i puntini sulle “i”!! io sono convinta che i soldi non fanno la felicità!

Daniela: E figuriamoci la miseria!!!!

Mamma: Basta con questi discorsi e poi non avete sentito che papà ha detto che la gallina si spenna quando è morta: ma ora gli vorreste tirare il collo?

Voce fuori campo: Bianchì, Assuntina, venite qua nun me sento bona!

Assuntina: Mammà è la nonna!

Escono tutti in fretta

Sulla scena rimane solo Daniela che si siede su una poltrona e sorride

sognando i soldi e parla ad alta voce….

Daniela: E' il solito attacco di solitudine della vecchiaccia…(guarda in aria) Ah, i soldi

Piano piano si apre la porta, appare un’inquilina del palazzo, molto invadente

Lina: E’ permesso, è permesso? Non risponde nessuno? E’permesso? Io sto trasenno (entrando). Pozzo trasì (posso entrare?)

Daniela si sveglia dai suoi pensieri e con uno scatto si alza innervosita.

Daniela: Signò, voi siete già entrata e dite”:pozzo trasì” ? E se stavo con una coscia fuori?

Lina: E se stavi con una coscia fuori non lasciavi la porta aperta!

Daniela: Stava la porta aperta? Quello o gnoro (suocero) si è proprio nzallanuto (rimbambito).

Lina: O gnoro? Ah,…allora tu sei la nuora?

Daniela: Sissignore!!

Entra piano piano anche la signora Rosanna, un’altra capera (pettegola) coinquilina

Rosanna:La moglie di….(si china verso Daniela per afferrare subito la risposta)

Daniela (molto infastidita): Ora volete sapere tutta la discendenza mia?

Rosanna: No!!! Solo chi è tuo marito, per carità, non ci saremmo mai permesse!!

Daniela: Sono la moglie di Saverio, Saverio è il figlio della gnora (suocera) mia !Vulite sapè coccata (qualche altra) cosa?

Lina: Né.... e perché ti stai disturbanno sana sana…Io a tuo marito l’ho visto nascere, io lo conosco da quando era così (fa un segno con la mano indicando un’altezza da bambino).

Rosanna: Sienti piccerè, e comme stanno o’gnoro e a gnora (suocero e suocera), stanno buoni, stanno buoni, sì??

Daniela: Stanno bene, stanno bene, vulite sapè qualche altra cosa?

Lina: Uh, ma ora che ti guardo meglio, mi pare …ma tu sei la figlia di Susetta?

Daniela: Sono la figlia di Susetta!!!

Lina: Susetta! Mamma mia che piacere vedere la figlia, sapessi come era brava mamma tua, quando la vedi dici "mamma ti manda salutanno Linuccia a capera”. Mammeta si ricorderà subito di me, ci siamo divisi o suonno!!! (sonno)

Rosanna: E fratete…tutto a posto?

Daniela: Tutto a posto, grazie! (si alza infastidita al massimo e si mette a spolverare)

Lina: E…ora…dove sta, che sta facendo?

Daniela: (si ferma e con le mani ai fianchi) Ah, ho capito, volete sapere se sta faticando? Nossignore, non si è sistemato ancora, ma arrangiuleia,(si arrangia), oggi qua e domani là ...ma il pane sulla tavola ai figli non lo fa mai mancare!!

Rosanna: Povera mamma tua! E che guaio che ha passato con quel fratello tuo, eh?

Daniela: Signò, e come vi permettete, il guaio lo sto passando ora io a sentire gli inciuci inutili che state dicendo voi! Ma volevate la gnora? (la suocera) E allora tornate più tardi! (Si volta per andarsene, ma la persuade Lina)

Lina: Quanta è bellella pure quando sta nervosa! Sei proprio bellella, e che fisico che tieni, dopo tre figli non ti sei per niente scasciata (appesantita)!!

Daniela si aggiusta il vestito inorgoglita e fa un sorriso.

Così Lina riattacca

Lina: Siente piccerè, ma noi abbiamo sentito un poco di movimento qua sopra, ma è successo qualcosa?

Daniela: (di nuovo turbata) Signò, ma vi mettete, per caso, a spiare quello che facciamo e quello che diciamo qua sopra?

Rosanna: No!! Per l’amor di Dio, qua ognuno si fa i fatti suoi!

Lina: Noi siamo gente riservata, dentro a questo palazzo, siamo gente quieta, andare ciuciuniando (spettegolando) nelle case della gente, non è fatto per noi!!

Daniela (rivolta al pubblico): Si vede…si vede proprio!

Rosanna :Daniela...Che bel nome, bello assai!! Siente Daniè’ tu a noi lo puoi dire, noi siamo una tomba. Ogni cosa che dici qua, qua rimane. Siamo gente seria...e che scherziamo!! (si avvicina con aria molto persuasiva) Che è succieso (successo) che è succieso???

Daniela (arrabbiatissima): Signò, niente, niente, niente (con tono sempre più forte)

Daniela esce di scena sbattendo la porta, è veramente infuriata.

Lina: Questa è tosta, questa non parla!

Rosanna: Sicuramente è stata ammezziata (consigliata a non parlare), dalla gnora, quella è fina fina!

Lina: Che peccato, io volevo sapere, muoio dalla curiosità, qua sopra qualcosa di grosso è successo, hai sentito tutti quegli strilli.

Rosanna: Va be’, se è per gli strilli, questa non è una novità, qua sopra sembra la sala travaglio!

Lina: No, per carità, quelli erano strilli diversi da quelli normali, questi avranno vinto qualcosa, il padre....o bizzuoco (bigotto), ho sentito che ringraziava tutti i Santi!......Ma perché, poi, non ce l’ha voluto dire, proprio a noi!

Rosanna: qualcosa e’ successo

Insieme: E niue avimma sapè!

Entra nella stanza Assuntina e cerca di scusarsi per il comportamento della cognata Daniela, perche’ sa che le male lingue vanno trattate con i guanti

Assuntina: Daniela mi manda a dirvi di scusarla ma non si e’ sentita bene.

Rosanna: Ah, ma lo avevamo capito subito, che ti ho detto Linuccia, Daniela e’ una ragazza cosi’ educata che sicuramente aveva un motivo serio per scappare via cosi’.

Lina: Che e’ stata una mossa di visceri?

Assuntina: Non so, qualcosa del genere. Ma dite a che dobbiamo l’onore di questa visita?

Rosanna:Veramente siamo venute a trovare un poco tua mamma, e’ da tanti giorni che non la vedevamo affacciata e ci siamo preoccupate un poco, abbiamo detto "andiamo a vedere…. ci fosse successo qualche cosa alla signora Carmela?! Era tanto brava!"

Assuntina : Ma come " era”, mia mamma sta bene .

Lina: Ah, sta bene? e questo e’ o piacere nostro, per carità…come si dice…chi vo o male e l’ate o suoio sta astipato (chi vuole il male degli altri il suo sta dietro la porta) si dice così, no?

Rosanna: Senti ma che è successo il fatto dei biglietti?

Assuntina: Ah, i biglietti…..I biglietti, e voi che ne sapete dei biglietti?

Lina: Sai, Daniela ci stava dicendo,…poi è scappata…

Assuntina: No, niente per carità, è che mio padre, si è messo in testa che vuole andare da Saverio a Milano….ed è andato a comprare dei biglietti,…ecco ..i biglietti sono quelli per Milano!

Rosanna: I biglietti del….treno!!

Assuntina: Del treno, del treno!

Lina: Noi non abbiamo sentito niente, ma erano i biglietti del treno?

Assuntina: Del treno,….del treno!!!!

Rosanna e Lina salutano scoraggiate

Rosanna e Lina si rivolgono al pubblico: Qua nessuno parla perché il fatto sarà grosso, vuol dire che appizziamo (drizziamo) di più le orecchie! Andiamocene, andiamocene, (alzano la voce) QUELLO CHE NON SI FA NON SI SA!!!

Assuntina si ritira e la stanza rimane vuota con la porta sempre aperta.

Si affaccia sull’uscio Roberto, il nipote, figlio di Assuntina.

Roberto: Ah,finalmente un po’ di pace qua sopra, come mai non c’è nessuno, proprio oggi che sono venuto a ritirare il pensierino della nonna per il mio onomastico! Uhè, quando si devono avere i soldi scompaiono tutti, speriamo che non è scomparsa la nonna!!!

Si affaccia all’interno dell’ appartamento ed esce.

Roberto:Benissimo, la nonna vecchia dorme, la nonna giovane sta riposando. E chi se ne va! Aspetto!

Si stende sul divano con tutte le scarpe.

Roberto: (imitando la voce della mamma) "Non si mettono le scarpe sul divano”

Roberto comincia a pensare, poi si alza e va verso il pubblico

Roberto: Oggi è il mio onomastico e la nonna, grazie ai soldi della bisnonna, la vera fortuna di questa casa, mi fa sempre un pensierino. I soldi sono l'unica medicina che tengono ancora in vita la nonna vecchia. L’altro giorno sono andato a prenderle la pensione, quando sono tornato dalla posta e gliel’ho portata, alla bisnonna (con tono incisivo) che è cionca (paralitica) cecata e sorda, da dieci anni nel letto, pensando che


i soldi….. non se li può spendere....


le medicine le ha gratis per tutte le esenzioni che tiene


sapendo che ci vede maluccio,…al posto di una cento euro le ho messo cinquanta!!! Uhè, quella la toccava, la girava se la mise vicino vicino agli occhi e poi mi disse con la voce tremante "Robè’ma quelli della posta ti avessero fatto fesso, questa è cinquanta euro, qua ci mancano i soldi!”-Eh, no- dissi-‘a no’(nonna) qua la cecata o la fai sul serio o niente, a me le cose mezze mezze non mi piacciono

Entra la nonna Carmela zoppicando

Nonna Carmela :Uhè, Roberto, bello della nonna tua, vieni qua, fatti dare un bacio. (Se lo abbraccia se lo sbaciucchia). Fatti vedere, quanto ti sei fatto bello!! Mamma mia, mo’ sei proprio nu bello guaglione.

Roberto: A no’, e che vuoi dire, ma perché prima ero brutto?

Nonna Carmela: No, che vai pensando, sai com’è ....quando uno cresce si aggiusta!

Roberto: Nonna!

Nonna: Gaetà.. ah ma che ho detto di male? Senti parliamo di cose serie…. hai saputo cosa è successo qua sopra stasera?

Roberto:No, ma perché che è successo?

Nonna Carmela: Ah, ma perché tu non eri venuto per sapere quello che è successo?

Roberto: Nonna, ma tu lo sai che io vengo a trovarti sempre e solo per il piacere di vederti e di abbracciarti, bella vecchia e brutta nonnina!

(Si alza e la abbraccia forte anche per camuffare il motivo della visita)

Nonna Carmela: Bello della nonna, tu si, che sei un ragazzo sincero e affettuoso, qua in questa casa sono tutti impazziti, pensano tutti ai soldi. A volte dubito dell’affetto dei miei figli, anche di tua madre!

Roberto: Nonna ma che dici, qua tutti ti vogliamo bene anche se non hai un euro…modestamente

Nonna Carmela:Se non fosse per la nonna vecchia che ci sostiene ci avrebbero messo già dentro ad un ospizio.

Roberto: Nonna! Dai, ora ti faccio ridere un poco io, indovina? Domani che cos’è?

Nonna Carmela: domani…è giovedì…

Roberto: Si, lo so, ma che numero ti viene in mente?

Nonna Carmela: Che numero, ma che ne so, perché il giovedì si gioca un numero?

Roberto: Nonna domani che numero è?

Nonna Carmela:No, Robè’, per piacere non mi parlare più di numeri?

Roberto: No, io te ne dico solo uno,….sette!!.

Nonna Carmela: sette,…e che vuoi dire!!!

Roberto: sette giugno…..S.Roberto!!!!

Nonna Carmela: Ah,domani è il tuo onomastico, auguri, auguri!!

(si alza e lo abbraccia)

Roberto rimane un poco sconcertato, non sa come entrare nell’argomento”pensierino”

Roberto: Grazie nonna, sei gentile.

La nonna si siede e cerca il suo lavoro di cucito.

Roberto: Nonna, tu sei la mia nonna preferita.

Nonna Carmela: E certo l’altra è morta!

Roberto: ... ma anche quando la nonna Rosa era ancora viva, io per te ho sempre avuto un P E N S I E R I N O in più!

Nonna Carmela:A proposito di pensierino…

Roberto fa un sospiro di sollievo

Nonna Carmela: Apri la caffettiera che sta sopra al buffet, dentro c’è il pensierino per te.

Roberto: Nonna, ora mi vuoi mortificare, lo sai che mi imbarazzano queste cose.

Si precipita sulla caffettiera, ma apertala non trova niente.

Roberto: Nonna io ti ringrazio ma qua dentro non c’è niente.

Nonna Carmela: Come non c’è niente (Si dimentica tutti i dolori e corre come una ragazzina),quel farabutto, si è preso i soldi tuoi, per il blocchetto.

Roberto: Ma che è, che stai dicendo il blocchetto? quale blocchetto!

Nonna Carmela: Tuo nonno ogni tanto piglia qualche fissazione, lo sai…ora si è fissato che ha vinto un sacco di soldi.

Roberto (con voce molto affranta): Nonnina cara, ma non ti preoccupare, mica io ero venuto per questo!!

Nonna Carmela: Lo so, lo so, Roberto, tu lo sai che la nonnina tua è come una formichina, mi astipo sempre la mela per quando mi viene la sete, (si mette le mani nel reggiseno e tira fuori un fazzoletto tutto arrotolato), da qua non scompare mai niente (si mette le mani sul seno) questo è peggio di una cassaforte, qui non tocca niente nessuno…ormai…

La nonna srotola piano piano il fazzoletto e tira fuori 25 euro

Nonna Carmela: Ecco, figlio mio, comprati una cosa a piacere tuo.

Roberto guarda i soldi , se li conta e fa un po’ la faccia amareggiata.

Nonna Carmela: Che c’è, ti vedo un poco scontento?

Roberto: No, niente!

Nonna Carmela: Dai dici, sono pochi?

Roberto: Nonna tu lo sai... io per i soldi non ci tengo.

Nonna Carmela: Dicono tutti così, dai su dimmi quello che tieni ngoppo (sopra) o stomaco, ti conosco, qualcosa c’è.

Roberto: Nonna, te lo torno a ripetere.... io veramente non ci tengo per i soldi, me li prendo giusto per non farti pigliare collera, ma tu mi devi spiegare, non perché ne voglio fare una questione, ma solo per curiosità: perché a mio cugino Raffaele gli dai sempre 50 euro e a me 25?

Nonna Carmela:Ma tu sei la sopponta? Non sei la sopponta del nonno, tu ti chiami Roberto e sei la sopporta di nonno Roberto, da lui devi chiedere l’aumento! Io faccio le cose giuste e tu lo sai, se ti chiamavi Raffaele anche a te 50, mi dispiace!

Roberto: Nonna, ma perché non siamo tutti nipoti, non siamo tutti uguali?

Nonna Carmela: Come? siete tutti uguali, per carità, io vi voglio bene a tutti quanti peggio dei figli miei

Roberto: Ecco, è quello che dicevo io, perciò pure a me 50.

Nonna Carmela: Ma io ho detto”vi voglio bene”, di bene quanto ne vuoi, ma i soldi…..i soldi sono un’altra cosa.

Roberto: Nonna si dice”chi te vo’ bene e core e mano ti proia (paga).

Nonna: Ma questo detto non prevedeva la sopponta, va dal nonno Roberto e tutto si risolve.

Roberto: No, il nonno Roberto tratta a tutti quanti uguale,

Nonna Carmela: Ah…veramente? E quanto dà ad ogni nipote?

Roberto: Non dà niente a nessuno.

Nonna Carmela: Che purucchiuso e che se li deve portare appresso i soldi?

Roberto: A no’, ma che se porta appresso, là ci stanno e surici (topi) cu e lacrime all’uocchie (occhi).

Nonna Carmela: E che ti posso dire, figlio mio, vuol dire che faccio uno strappo alla regola e ti regalo un’altra 5 euro, non posso di più, se no farei un’ingiustizia a tutti i nipoti Raffaele della famiglia .

Entra Assuntina, mamma di Roberto

Assuntina: Robè’e che ci fai qua, non dovevi andare in palestra oggi?

Roberto: Sì, mamma ma poi mi sono ricordato …che volevo venire a salutare un poco la nonna..

Nonna Carmela: Si è ricordato che domani è il suo onomastico!!!

Roberto:Nonna, se vuoi ti ridò la mazzetta!

Nonna Carmela: Scherzavo, non ti preoccupare Roberto. Assuntina ho chiarito con tuo figlio pure il perché di questa differenza di prezzi tra i Raffaele e le Carmele, nostre sopponte, Tu lo sai no, che è una questione di giustizia.

Assuntina: Roberto, non lo devi vedere come un affronto, pensa che quando zia Mirella era incinta a Carmela, nonna la chiamò e le disse “Senti Mirella, io per la sopponta non ci tengo, però tu me lo devi far sapere in tempo” e zia Mirella rispose ”Scusate , ma perché, con tanto tempo di anticipo mi avete fatto questa domanda? E la nonna "No, sai perché se metti il nome mio allora io ti faccio la culla, altrimenti la culla te la compri tu”

Nonna Carmela: E mi pareva pure giusto e che facevo le compravo la culla senza avere la sopponta?

Roberto con aria tra lo scandalizzato e il divertito:

Roberto: A nò, statti bene, mamma vado in palestra




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