martedì 20 ottobre 2015

I Poveri sono il volto di Dio


I  poveri sono il volto di Dio: Federico Ozanam e la società "San Vincenzo de' Paoli" di [Silvestri, Concetta]

Sinossi

Federico Ozanam, fondatore della società caritativa cattolica "San Vincenzo de' Paoli" uomo di cultura e di successo, professore alla Sorbona di Parigi, si pone come obiettivo primario della sua vita soccorrere gli umili e gli emarginati. con rispetto ed amore. Soleva ripetere ai suoi collaboratori che i poveri sono il volto di Dio. La carità deve arricchirsi di stima e di riguardo verso chi è più debole. Offrire aiuto fa più bene a chi dà che a chi riceve. Nelle sedi da lui aperte operavano esclusivamente laici, perchè credeva molto nel laicato della Chiesa, operare con Dio rimanendo nel mondo. Opere e missioni ecclesiali ci sono e ci sono sempre state, ma noi siamo un'altra cosa, -diceva Ozanam- noi siamo il laicato operante nella Chiesa, anche noi laici siamo Chiesa, è una cultura che piano piano deve entrare nella mentalità comune, altrimenti la Chiesa rimarrà sempre e solo dei preti...e non è così...e non deve essere così! La Chiesa siamo noi! Allora posso continuare a far presiedere la mia conferenza di Saint-Pierre dal curato? -Chiedeva un suo amico. e 
Federico..... Assolutamente no! Non abbiamo bisogno di protezione ecclesiale. La nostra opera deve avere un carattere profondamente cristiano ma assolutamente laico. 
Amico : Come posso impedirlo?
Federico: Con chiarezza, con la trasparenza che ci contraddistingue. Tu come Presidente della Società prenderai la parola e dirai subito "Il signor Curato onora la riunione con la sua presenza". Poi vi suggerisco di cercare un locale tra le due parrocchie per evitare l'inconveniente di riunirsi in sacrestia e dare adito a degli equivoci

   "I POVERI SONO IL VOLTO DI DIO"

 

La scenografia sarà virtuale: si proietteranno le immagini che verranno indicate, per la creazione di nuovi ambienti che la scena richiede

Scenografia virtuale-: una sala da pranzo dell'ottocento francese

Arredamento:Tavolo con 6 sedie , qualche mobile sul fondo, qualche mobile  di lato un divano

Sulla scena ci sono la mamma e Federico

Federico sta seduto al tavolo e sta studiando

Entra la mamma

Mamma: Federico!

Federico: Uhè...chi è?

(Federico scatta dalla sedia)

Federico: Mamma mia...che paura!

Mamma: Sono così brutta, caro?

Federico: No, tu sei bellissima, è... che stavo nei miei pensieri!

Mamma: Ancora con questi libri in mano...e dai...basta studiare! Tu ti scemunisci......casa e collegio, collegio e casa...e che è?

Federico:Infatti proprio questo stavo pensando

Mamma: Pensavi al collegio o alla casa?

Federico: Nè al collegio, nè alla casa,  ho deciso di cambiare vita. Mamma la vita  è una  e mi devo divertire

Mamma: Ma  Federico...che ti succede, non ti riconosco più, che significa questo tuo parlare

Federico: Niente mamma, niente..non puoi capire . A proposito volevo dirti che ...stavo per uscire!

Mamma: Per uscire? E dove vai...con chi esci, quando torni?

Federico: Niente...  niente più libri nella mia vita, niente più studi, ho deciso, voglio fare una rivoluzione dentro di me !

Mamma: Ma che dici, figlio mio, ti è dato di volta il cervello?

Federico; Sì, mamma basta con questa vita monotona..... cambiamento, cambiamento!

Mamma: Oh, mio Dio! Oh, mio Dio! Sei impazzito?

La mamma si lascia cadere  sulla sedia e  piange

Federico:Mamma! ma stavo scherzando!

Mamma: Eh, cominciano tutti così e poi vanno a fare le bravate  per strada!

Federico:  Ma come sei ingenua! Credevi veramente  che tuo figlio...

Mamma: Figlio mio, qua non sai più cosa  credere! Un figlio ti appartiene quando è piccolo, quando lo segui passo passo, ma quando entra nel  mondo devi solo affidarlo a Dio, per preservarlo dai tanti pericoli che ci sono

Federico: I tuoi insegnamenti sono così vivi in me che il mondo non mi fa paura!

Mamma: Ecco il figlio che riconosco, grazie a  Dio! E non farmi più scherzi del genere... (La mamma gli passa dolcemente la mano tra i capelli)  Ti volevo dire   che sono proprio contenta del tuo profitto presso il Collegio Reale, sei il nostro orgoglio, caro!

Federico: Grazie, mamma! Ma non è tutto merito mio, sono le discipline che appassionano, si fanno studiare da sole! I  professori ci coinvolgono con la loro maestria:  le lezioni dell'abate Noirot sono uno spasso! Quando parla di filosofia starei lì ad ascoltarlo per ore!

Mamma: Eh, va beh! Modestino!  Sono stata ieri a parlare con i tuoi professori, sono tutti entusiasti di te, mi hanno detto che hai tanti amici, sei amato da tutti, sono proprio contenta di te, caro, anche tuo padre ne va fiero!

 

La mamma e il figlio si abbracciano teneramente

Mamma: Federico mi allontano un attimo, sai ...c'è la signora Clorinne che è tanto bisognosa di tutto, vado a farle un po' di compagnia, un'oretta e sono qua

Federico: Ah, se non fosse per i miei studi ti accompagnerei volentieri, questa è la carità che mi piace, andare nelle case dei poveri aiutarli senza umiliarli, mi piace tanto questa tua abitudine!

Mamma: Non è un'abitudine, per me è una necessità, credimi fa più  bene a me che a loro, queste visite mi riempiono di pace!

Federico: Qualche giorno ti farò compagnia!

Mamma: Certamente caro, sarei proprio contenta di dividere con te quest'esperienza meravigliosa, i poveri sono il volto di Dio!

A tra  poco caro... e mi raccomando...studia!

Fedrico: Ti sei messa paura, eh? Stai tranquilla, studio, studio!

La mamma esce

Federico riprende a studiare ma dopo qualche minuto  comincia ad agitarsi, si mette le mani tra i capelli, si alza cammina nervoso per la stanza.

Si ferma al centro del palco e comincia un monologo

Federico: Il volto di Dio!  Il volto di Dio nei poveri! Dio...ma  che volto hai? Oh , mio Dio che tormento, non so più se ci sei e se ci sei dove sei? Ero così certo della tua presenza quando ero piccolo, ti sentivo accanto a me, avvertivo la tua esistenza, sentivo dentro di me ... i tuoi consigli, .....ora non so...non so più.... non sono più certo di niente! I miei amici hanno dissipato in me ogni certezza, la loro incredulità ha minato le fondamenta della mia fede! Oh, se mia mamma sapesse....mia sorella si rivolterà nella tomba!

Federico si siede e si mette le mani tra i capelli

Federico: Non so più chi sono, perchè sto qui, perchè sono nato? E se davvero non ci fosse nulla? Se fossimo tutti figli del caso? Ma che senso ha allora la vita? No!!! ho bisogno di aiuto

Federico abbassa lo sguardo sui libri che stanno sul tavolo

Entra il padre

Padre: Federico, studi? Ho saputo dei tuoi meriti scolastici, congratulazioni caro!

Il padre si avvicina e gli passa la mano tra i capelli

Padre: E mi raccomando dagli sotto con il diritto, tu devi diventare un grande avvocato, devi essere l'orgoglio della tua famiglia e di tutto Lione

Federico: Certamente, padre!

Padre:Federico, ma che brutta cera che hai? Stai stanco? Riposati un poco, dai, te lo puoi permettere, con i bei voti che hai! Mi inorgoglisce  soprattutto la tua bravura in latino. Sono andato a rileggere le tue poesie

Federico:Quali?

Padre: Quelle che hai scritto lo scorso anno, dopo la tua prima Comunione.

Federico: Ah, sì sì, quasi me ne dimenticavo

Padre: Mi è piaciuta molto "Piae mentis propositum" grande fede la tua, ammiro la tua spiritualità! Bravo ragazzo mio!

 Federico: Eh...già!

Padre: Il Signore ci ha benedetti con la tua presenza. Come sono vere le parole di Giobbe" Il Signore ha dato, il Signore ha tolto"Quando morì tua sorella Elisabetta, ero disperato, non capivo perchè Dio mi avesse fatto questo, ma poi sei fiorito tu  e ora  tutto è chiaro.

Federico: E dai papà, non sono mica un santo!

Padre: Mai dire mai nella vita!

Federico: Papà, e dai, se facessero  santo a me si rivolterebbe  il Paradiso!

Padre: Dicono tutti così!

Padre e figlio ridono

Federico: Per il momento mi basta raggiungere  il Baccalaureato in Lettere

Padre: Per il Paradiso c'è tempo, ti auguro....tanto tempo!

Il padre si siede e si mette a leggere qualcosa, Federico chiude il libro che stava leggendo

Federico: Papà esco

Padre: Dove vai?

Federico: Dal professor Noirot.

Padre: Chi,  il tuo professore di filosofia?

Federico: Si, padre, è una persona meravigliosa

Padre: Ne ho sentito parlare, dicono che ha un ascendente sui giovani eccezionale, è vero?

Federico: Sì, ha l'arte di non fornirti delle risposte ma  ti aiuta ad impostare bene  le domande

Padre: Geniale! Così le risposte te le dai da solo!

Federico: Esatto! Vado da lui per farmi impostare bene alcune domande

Padre: Ciao caro, a  stasera, tra qualche minuto vado  anch'io, il lavoro mi chiama

Padre e figlio si danno il "cinque" (il palmo della   mano  aperta di Federico batte la mano del padre)

Federico esce

Il padre  dopo qualche minuto si alza  ed esce

Si abbassano le luci

Scenografia virtuale-:  un'aula scolastica dell'ottocento

Entra l'abate Noirot con Federico

Noirot: Dimmi caro,  che cos'è questa visita improvvisa?

Federico:Professore ho bisogno di lei

Tutti e due si siedono al tavolo

Noirot: E stai tranquillo,  l'ultima lezione di filosofia era alquanto complessa come argomento, è normale che abbia incontrato qualche difficoltà anche tu! Se fossi in te non mi preoccuperei più di tanto

Federico:Non  è di filosofia che voglio parlare con lei, ma....di ...metafisica

Federico piange

Noirot: Caro Federico, non devi deprimerti, tu stai cercando  la verità!

Federico si asciuga le lacrime

Federico: Bravo professore, ha capito tutto, lo sapevo che solo lei poteva entrare nel  tormento del mio animo

Noirot: E' normale la tua ricerca, anzi è encomiabile, il dubbio è segno di fede, guai non dubitare! Chi non dubita  si lascia andare e  diventa  facile preda del mondo

Federico parla piangendo con molta agitazione

Federico: Dio esiste? e se esiste lo voglio essere dimostrato, non voglio credere solo per fede!

Noirot: Certamente,  la fede va anche ragionata

Federico: Bene,  voglio la convinzione,  in modo da gridarlo al mondo, altrimenti mi arrendo alle domande dei mie amici increduli, che hanno  minato le basi della mia fede, hanno cancellato ogni mia certezza!

Noirot: Non andiamo molto lontano...guardati! Hai un corpo che risponde a tutte le esigenze della vita, respiri, mangi, cammini. Quale di queste cose tu potresti  modificare a tuo piacere?

Federico: Nulla, ma che c'entra?

Noirot: Puoi allungare anche di qualche ora la tua vita, secondo i tuoi desideri?

Federico: Ma io voglio cercare Dio!

Noirot: E se non hai potere sul tuo corpo che ti appartiene, vuol dire che non sei il creatore del tuo corpo altrimenti ne avresti pieno potere su di esso!

Federico: Ma potremmo essere solo figli del caso, perchè figli di Dio?

Noirot: Quando qualcosa avviene per caso, è un evento unico o quasi, non ripetibile, sarebbero dovuti nascere sempre individui diversi, con caratteristiche simili ma non uguali, messe appunto ......a caso. Sarebbero nati individui i più disparati: 3 gambe, 5 occhi, mezzo cervello! ..Quest'ultimi non mancano mai  per la verità!

Federico e Noirot ridono

Noirot: Ah sono contento, vedi sono riuscito almeno a strapparti un sorriso

Federico: E va bene, questo dimostra che non siamo nati dal caso, ma non dimostra che siamo nati da Dio!

Noirot: Guarda un albero di pesco: tutti gli anni nello stesso periodo fiorisce, sboccia, dà i suoi frutti, con una precisione e una cadenza impressionante...ma noi a questi spettacoli ci siamo abituati ....e ci sembrano normali....ma non sono normali....sono una meraviglia!

Federico: Ok,  allora diciamo che non siamo nati dal caso ma dalla casualità

Noirot: Ecco stiamo sulla strada giusta!

Federico: Ho letto di questa teoria, San Tommaso ne parla: tutto avviene per causa ed effetto ogni cosa è conseguente ad una causa

Noirot: Tu nasci  perchè i tuoi genitori ti hanno fatto nascere, loro sono la causa,  tu sei l'effetto, i tuoi genitori sono l'effetto di un'altra causa che sono i loro genitori,  i tuoi nonni,  e così' via...ma il primo uomo?

Federico: Giusto! Il primo uomo!

Noirot: Vedi che arrivi ad un certo punto che il  ragionamento si blocca? Vuol dire che la verità non sei tu!

Federico: E va bene esiste un Dio, mi arrendo! Ma perchè non si fa vedere?

Noirot: E perchè tu vedi tutte le cose che esistono? La mia voce c'è,....   la vedi? ....No, ma la senti! Il vento  c'è,....  lo vedi? No, ma lo senti! E così è Dio!

Federico: Ok, mi arrendo! Ma perchè tra tante religioni devo credere a un Dio cristiano?

Noirot: Perchè è l'unico che si è rivelato agli uomini, nessuna religione ha un Dio che ha parlato agli uomini! Già prima della sua nascita ha parlato agli uomini con i dieci comandamenti che sono un capolavoro: segnavano una condotta morale che andava anche contro la mentalità dell'epoca! Un Dio che dice non uccidere in un periodo storico in cui la guerra era l'unico mezzo di affermazione! Dio è grande! Dio è meraviglioso!

Federico:Grazie professore!

Federico guarda un po' nel vuoto con sguardo smarrito per qualche secondo, si tocca i capelli, si massaggia gli occhi ...il viso

 Si alza e dà un bacio in fronte a Noirot

Noirot: Ma...che c'è...!

Federico: lei non sa che gioia mi ha dato!All'improvviso tutto mi è chiaro, tutto lo vedo in maniera diversa, grazie Professore! Io vado ehhhh..

Federico sta per uscire poi torna indietro

Federico: io vado!  E grazie ancora di tutto!

Noirot: Io ti ho fatto solo delle domande

Federico: E io ho trovato le risposte, grazieeeeeee

Federico esce saltellando dal palco

Il professore Noirot esce lentamente.

Si abbassano le luci

Scenografia virtuale-: una sala da pranzo dell'ottocento francese

Entra la mamma che posa sul tavolo un cesto di frutta.

Entra Federico saltellando

Federico: Mamma, ti voglio bene!

Mamma: Anch'io te ne voglio tanto, caro, ma è successo qualcosa, ti vedo esilarante

Federico: Sì, sono esilarante, sono pimpante, sono meravigliosamente felice!

Mamma: Ma, dimmi hai avuto una buona notizia?

Fedrico: Sì, una notizia bellissima: tu sei la causa e io l'effetto e che bella causa che sei,mamma....  sei meravigliosa!

Federico va dietro le spalle della mamma e l'abbraccia

Mamma: Ma ti è data di volta il cervello? Oh, mio Dio!

Federico si pone davanti alla mamma e la scuote per le spalle dolcemente

Federico: Ecco hai detto la parola giusta...mio Dio! Dio c'è! Dio c'è!

Mamma: E certo, caro, che Dio c'è

Federico: Sì, ma ora ne sono certo! La mia vita la voglio dedicare a Lui!

Mamma: Bravo caro,tutti dobbiamo dedicare la vita a Lui

Fedrico: Ma io devo fare di più, devo ringraziarlo per la bellezza della vita, per le emozioni che mi dona, per la famiglia che mi ha dato!

Federico fa delle giravolte intorno al tavolo per ogni frase che pronuncia e dà un bacio sulla guancia alla mamma

Federico: Mamma, quando vai un'altra volta dalla signora Clorinne?

Mamma: Domani, caro, perchè?

Fedrico: Voglio venire anch'io!

Mamma: Certo, mi fa piacere.

Federico: Ma potremmo andare anche dalla signora Josette che ha tanti figli con il marito malato!

Mamma: Che bella idea, la aggiungo subito alla lista delle persone che vado a trovare

Federico: Ma cosa porti?

Mamma: Prima di tutto l'amore! Quanto hanno bisogno di sentirsi amate, di sfogarsi, anche di lamentarsi della loro vita, del loro triste destino! E io le lascio parlare...parlare.... E  poi il rispetto, donare senza umiliare, offrire un aiuto come se fosse un regalo fatto ad un amico caro e mai un'elemosina

Federico: I poveri sono il volto di Dio, vero mamma?

Mamma: Sì, in loro vedo la vera umanità, senza quella maschera che il mondo spesso indossa per fregare gli altri

Federico: Ecco dov'è Dio!

Mamma: Perciò io vado , si prova una grande gioia nell'aiutare gli altri: è come se pregassi, .....(parla lentamente e con emozione) è una preghiera vivente aiutare i poveri!

Federico: Ecco dove posso trovare Dio! Dio si può anche vedere, Dio si vede!

Federico abbraccia la mamma e comincia a ballare cantando le parole del "Barbiere di Siviglia"di Rossini

Canto di Federico:Bravo, bravissimo fortunatissimo per  verità, pronto a far tutto la notte e il giorno sempre d'intorno in giro si sta!

Mamma: Basta, sei tutto impazzito, mi gira la testa!

La mamma si siede e si mette le mani tra i capelli ridendo

Federico: Mamma, voglio cominciare subito!

Mamma: A far cosa?

Federico: Vogliamo andare ora dalla signora Josette?

Mamma: Ora? Ma... adesso sono tornata dalla signora Clorinne! Ma ....certo caro! Sono pronta...meno male che  non avevo nemmeno tolto il cappotto

Federico: Le portiamo un po' di questa bella frutta?

Mamma: Bravo, mi hai letto nel pensiero!

Federico prende da un mobile un cesto più piccolo e mette dentro alcuni fruttilo copre con un panno bianco

Federico e la mamma escono dal palco.

Si abbassano le luci

Scenografia virtuale:  una casa poverissima

Si sente bussare alla porta

Dalle quinte si sente una voce

Voce: Chi è?

Mamma: Apri, Josette, sono io

Josette: Io chi?

Nel frattempo entra sul palco una donna con vestiti malconci, piena di scialli e scialletti anche in testa

Mamma: Sono Maria, la moglie del dottor Ozanam

Josette: Maria! Subito.... apro

Josette si dirige verso una porta che è stata messa sulla scena oppure va verso una quinta e fa finta di aprire

Josette: Maria sei proprio tu, non ci posso credere!

Maria bacia Josette, Federico le dà la mano

Federico: Buongiorno

Maria: Ti presento mio figlio Federico

Josette: Eh, lo so..., ti conosco, ti conosco... anche se tu non mi conosci! Ah , ah, ah  ma che bel ragazzo, lo sai che da vicino sei più carino?

Federico: Perchè da lontano?

Josette: Un po' meno ah, ah, ah...ma perchè.... io da lontano non vedo bene....ecco!

Federico: Ah, ora va meglio... ho ancora qualche speranza, ah ah ah !

Josette: in compenso.... so  che sei molto studioso, me l'ha detto tuo padre. (Josette si avvicina a Federico e gli tocca la spalla) Tu,  diventerai  qualcuno, me lo sento!...ma ....accomodatevi!

Federico e Maria si siedono al tavolo che è sempre quello della prima scena,

 (Per la sceneggiatura si cambiano solo le immagini di fondo con il videoproiettore)

Maria: Sai... è stato proprio Federico a suggerirmi di venire da te, ha detto "Mamma è da qualche giorno che non vedo la signora Josette alla finestra"

Josette:  E per forza, cari,  mio marito sta a letto, ha  la febbre molto alta da molti giorni, è venuto anche il dottor Ozanam, ah già è tuo marito, vedi ora mi sfuggiva...sono così' confusa! Sapessi com'è stato gentile il dottore, non ha voluto che io lo pagassi, sai mi è dispiaciuto, certo io non potevo dare ciò che meritava ma almeno un compenso simbolico...mi ha risposto" La prossima volta".... che Dio lo benedica!

Maria: Ti abbiamo portato un po' di frutta

Maria toglie il panno che aveva sul cestino e lo porge a Josette

Josette  guarda la frutta con meraviglia come se fosse un miraggio, poi la annusa

Josette: Com'è profumata! Com'è bella!

Josette appoggia il cesto sul tavolo e  prende una mela,  se la guarda girandosela tra le mani

Josette: Grazie! Ma non dovevate disturbarvi! Ora la travaso nella mia fruttiera...la mia fruttiera!....e dove l'ho messa....

Maria si mette la mano sulla fronte e cerca di ricordare

Josette: E' che è da tanto tempo che.... .(cambia tono e la voce diventa convincente)  E' da tanto tempo che usavo un'altra fruttiera che poi s'è rotta...ecco!

Josette va verso un mobile che sta in fondo , cerca e poi torna con un piattino

Josette; E va bene l'appoggio qui, poi la troverò con calma la mia fruttiera...

Josette sistema  lentamente la frutta nel suo piattino e odora ogni frutto prima di posarlo

Josette si siede accanto a Maria che prende le mani di Josette tra le sue

Maria: Cara Josette, come va?

Josette: Oh, Maria che  bella domanda

Entra un bambino piccolo scalzo che si spaventa quando vede due persone estranee e corre in braccio alla mamma

Il bambino guarda la frutta

Bambino:Uhhhh, mamma, la mela!

Il bambino scende dalle braccia della mamma e si precipita a prendere la mela e se la mangia voracemente

Josette:Ma Paul, non è ora di merenda!

Paul parla con la mela in bocca

Paul: Non fa niente! Non ti preoccupare non mi spezza l'appetito

Josette: Ma che figura mi fai fare, ora la signora Maria penserà "chissà da quanto tempo non manga una mela", vero signora Maria, vero Federico?

Maria: No, assolutamente! Si sa come sono i bambini, sono golosi, impazienti anche Federico faceva lo stesso da piccolo!

Federico: Poi quando la frutta piace non basta mai!

Voce fuori campo: Josette acqua, portami un po' d'acqua!

Josette: Mio marito, vi ho detto... ha la febbre alta!

Maria: Va da tuo marito, ora ha bisogno di te, noi ci vediamo qualche altro giorno

Federico: Promesso, torneremo, torneremo, se a te fa piacere

Josette: Piacere? Onore!

Maria: L'onore è nostro, di  stare un po' con te!!

Federico e Maria si avviano verso l'uscita

Josette: Vi aspetto, eh!

Federico: Contaci!

Si abbassano le luci

Scenografia virtuale:  una sala da pranzo dell'ottocento francese

 

Entrano Federico e Maria.

 Maria appoggia il cesto vuoto sul tavolo e Federico si siede pensieroso Appoggia la testa tra le mani, poi si tocca i capell, poi fa un lungo respiro

Federico: Mamma, ma sono tutti così i tuoi poveri?

Mamma: Tutti così.... e anche di più!

Federico: Che dignità nel voler nascondere la sua povertà!

Mamma: Il vero povero non chiede, nasconde la sua indigenza al mondo che pesa le persone per quanto hanno e non per quanto valgono!

Federico: Mamma, si deve fare di più!

Mamma: E come? Dimmi tu...

Federico: Non so, ma qualcosa mi devo inventare, noi siamo responsabili della loro sorte, non si può fare finta che non ci siano.

Mamma: Ma sono tanti!

Federico: E anche noi dobbiamo diventare tanti! L'unione fa la forza! Qualcosa mi inventerò, qualcosa mi inventerò...

 Federico cammina avanti e indietro per il palco, poi sta per uscire ma torna indietro

Federico: Ah, mamma mi dimenticavo di dirti che l'abate Noirot, mi ha dato uno spazio sulla sua rivista "L'Abeille francaise", ora devo scrivere in saggio sulla verità della religione cristiana

Mamma: Davvero, l'abate Noirot ha scelto te?

Federico: Mi dovrò impegnare molto,  dovrò fare ricerche sulle varie credenze religiose e metterle a confronto con la religione cristiana ma l'argomento mi appassiona....e poi lo sai  la scrittura è il mio hobby preferito! Beh, vado eh...il saggio mi chiama...

Federico esce

 La mamma riordina un po la stanza

 Entra il padre

Padre: Maria, come va?

Maria:Bene...cioè male.... Siamo stati dalla signora Josette

Padre: Anch'io!

Mamma: Infatti, me l'ha detto, che tristezza quella donna!

Padre: Lo so.... ti volevo proprio suggerire questo, di aggiungere alla lista delle persone che vai a visitare anche lei, sono di una povertà unica...e mi voleva anche pagare! Che dignità....che dignità!

Mamma: Anche Federico ha detto lo stesso!

Padre: A proposito di Federico...Federico è un ragazzo studioso, che promette grandi soddisfazioni, deve andare a Parigi

Mamma: Parigi...così piccolo e fragile!

Padre: Non cominciare a fare la mamma coccolona...tuo figlio...nostro figlio  deve diventare un grande avvocato!

Mamma: Avvocato, ma lui non ama questi studi...lui è portato per le lettere

Padre: Ahhh, ma oggi non devi fare quello per cui sei portato, devi studiare per una professione che ti rende, che ti dia una posizione sociale...Lettere poi...e che si mette a insegnare e dove stanno qui a Lione le cattedre di Lettere, sarebbe destinato a fare il disoccupato! Legge...legge deve studiare!

Federico entra

Federico: Ciao papà, ma che succede? La tua voce si sentiva anche di là

Padre: No, niente discutevamo mamma ed io sul tuo futuro

Federico: Ah parlavate di me?

Padre: Sì, devi andare a Parigi!

Federico: Ah, vado a fare un viaggio?

Padre: No, vai a vivere a Parigi

Federico: Ci trasferiamo?

Padre: Ti trasferisci!

Federico: E perchè?

Il padre si avvicina a Federico

Padre: Guardami negli occhi, Federico, tu sei un ragazzo intelligente e studioso, i professori sono orgogliosi di te e io voglio essere orgoglioso di avere un figlio avvocato

Federico: Avvocato?.... ma?.... Io? Io non amo gli studi giuridici, mamma lo sa che voglio continuare a studiare....

Padre: lettere!...così ti puzzerai di fame!

Federico Ma sono gli studi che  mi piacciono!

Padre: No, tu devi studiare cose che ti rendono!

Federico:Ho capito!

Federico abbassa la testa e guarda il tavolo in un punto fisso

Federico: Quando devo partire?

Padre: Appena, conseguirai il tuo Baccalaureato in Lettere presso  il College, andrai a fare un un po' di praticandato presso l'avvocato Coulet, è uno dei migliori di Lione

Poi andrai a Parigi

Federico:D'accordo!

Federico esce con la testa bassa

 

Si abbassano le luci

Scenografia virtuale scritta" Qualche anno dopo"

Dopo qualche minuto...si proietta la scritta

 La Tribune catholique con qualche immagine di quotidiani

Federico è seduto al tavolo e legge

Voce fuori campo legge la lettera

Voce: Cara mamma, la mia allegria è totalmente naufragata, adesso che sono solo e senza distrazioni inizio a provare tutta la tristezza della mia situazione. Così abituato alle discussioni in famiglia, con grande piacere e dolcezza tornavo a rivedere ogni giorno, riuniti intorno a me, tutti coloro che mi sono cari...Eccomi gettato, senza appoggio, senza punti di riferimento, in  questa capitale dell'egoismo, in questo vortice di passioni e di errori umani. chi si prenderà cura di me? Non ho che te e il Buon Dio!

Federico piega la lettera  e si poggia la testa tra le mani

Bussano alla porta

Federico: Chi è ?

Voce : Sono Auguste ..Auguste le Taillandier

Federico si ricompone, si asciuga gli occhi,  si aggiusta con le mani i capelli e si avvia verso la porta

Federico: Vengo...vengo

Federico e Auguste si abbracciano

Federico: Sei venuto proprio al momento giusto...

Auguste:Perchè si mangia?

Federico: E scherza...scherza...lo sai che  sto male

Auguste: E Federico...e dai... non puoi sempre  piangerti addosso, ora stai qua e vivi al meglio

Federico: Mi manca la mia famiglia, i miei luoghi

Auguste: E...ho capito...sai quante volte me l'hai detto...le discussioni in famiglia. il vedervi riuniti...( Augusto parla con tono scocciato)

Federico: Uh, e che ne sai?

Auguste: Che ne sai, cosa?

Federico: Sono proprio le parole che ho scritto a mia madre!

Auguste: Federì..io le tengo stampate in corpo, ma lo sai quante volte me l'hai letta quella lettera...No!!! Non mi dire che te la sei letta di nuovo. Guagliò tu così vai in depressione, fratello mio datti una mossa! da tre anni che stai qua, sei un lamento continuo... e non ti andava bene la pensione di Durnenim

Federico: (corregge la pronuncia del nome)  Durnerim...con la erre

Auguste: Con la "enne n" o con la "erre" mi hai fatto una testa così!

Federico: Ma quello era veramente un  luogo impossibile! Te l'ho detto, no... che era  la casa del demonio?

Auguste: E come non me l'hai detto.!.

Federico: Ma te l'ho detto che quando il venerdì non mangiavo carne, mi ridevano addosso?

Auguste: (Il tono di Augusto è serio) Questo è stato veramente il colmo......e qua hai ragione, mi ricordo che   ci sei stato male per giorni

Federico: E ti ho detto della padrona di casa...

Auguste lo interrompe

Auguste: ....la padrona di casa  era una comare, le zitellone che ci abitavano lascive, spregiudicate...licenziose...(tono malizioso) approfittare dell'occasione, no eh?

Federico: Auguste!

Auguste: E stavo scherzando...zitellone!

Auguste gli dà una pacca sulla spalla e Federico barcolla

Auguste: Ma ora come ti trovi dal professor Ampere

Federico: E' come un padre per me, mi ha dato la stanza del figlio, lui mi ha reso più dolce l'esilio dalla mia famiglia, e poi...ci accomuna la fede. Spesso lo vedo inginocchiato a Sainte-Etienne du Mont e il suo rosario ha fatto per me molto più di tutti i libri e prediche

All' improvviso entrano 5 amici  con una torta  con 20 candeline accese e cantano "Tanti auguri a te"

Federico: Grazie! Sono commosso!

Gli amici appoggiano la torta sul tavolo e invitano Federico a soffiare sulle candeline

Tutti:  Soffia sulle candelina e dai... non ne rimanere nemmeno una accesa..porta male

Federico soffia

Tutti applaudono

Federico: Auguste meno male che sei venuto altrimenti mancavi solo tu a questa meravigliosa sorpresa

Auguste: meno male che sono venuto!  Mi ci  hanno mandato prima apposta per vedere se veramente stavi qui nella redazione del giornale. Se non uscivo subito, voleva dire che c 'eri e potevano preparare la torta

Federico: Tutto questo per me, siete degli amici meravigliosi! Grazie Paul, grazie Francois, grazie Felix, Grazie Jules e mille grazie a lei Emmanuel ...(cambia tono per correggersi) signor Bailly, che  dedica tanto tempo a ragazzi di vent'anni trascurando i suoi impegni di redattore e di padre

Federico abbraccia ognuno di loro mentre dice il loro nome

Tutti: Discorso. discorso!

Federico: Festeggiare i miei vent'anni insieme con  voi è una gioia immensa , siete i miei veri amici, con voi ho ritrovato quell'affetto e quell''armonia familiare che mi mancavano  nei primi mesi di lontananza da casa. Le nostre passeggiate sul Pantheon,  le nostre conversazioni, mi riempiono di consolazione. E poi ci unisce ancora di più  la nostra missione....che mi riempie la vita

Vi ricordate quando usciti dalla conferenza di storia qualche mese fa eravamo tutti disorientati ....i sansimoniani e i deisti  ci accusavano di avere una fede fatta solo di chiacchiere? Auguste cosa dicesti, ti ricordi?

Auguste: Pensai che avevano ragione, la fede senza le opere è morta!

Tutti : E tu dicesti andiamo dai poveri!

Paul: In questi pochi mesi la mia vita è cambiata, la mia fede è diventata più viva., grazie Federico per quest'iniziativa

Felix: Quando entriamo nelle loro  case sento Gesù accanto a me e mi vengono in mente le parole del vangelo"  io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato. Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

Jules: E' da allora che ho capito chi è il mio prossimo, voglio dedicarmi a questa missione per tutta la vita

Baillyl: Ammiro ragazzi la  vostra voglia di operare, questa mia redazione sarà la vostra sede finchè lo volete.... è a vostra disposizione per  riunirvi,  per organizzare le vostre uscite, per fare il punto della situazione

Tutti: Grazie signor Bailly

Federico: Grazie ancora per la fiducia che ci dà, questa riunione la possiamo considerare la prima di una lunga serie e come persona più anziana del gruppo chiediamo, che lei presieda le nostre riunioni. Siete tutti d'accordo, ragazzi?

Tutti i ragazzi: Sì!

Bailly: Grazie, grazie, accetto volentieri quest'incarico.E dal momento che vi vedo così pieni d'entusiasmo vorrei  segnalarvi suor Rosalia Rendu, figlia della carità, che porta conforto ai diseredati del quartiere Mouffetard, andate e cercate di collaborare con lei, è una persona eccezionale, molto sensibile verso gli indigenti

Federico: Suor Rosalia...figlia della carità...San Vincenzo de Paoli...ecco...Lui sarà il nostro protettore, affidiamo a Lui le nostre opere di carità, che ne dite ragazzi?

Tutti: Viva San Vincenzo de Paoli! Viva il nostro protettore!

 

 

Fine primo atto

 

 

 

 

 

 

Secondo atto

 

Si abbassano le luci

Scenografia virtuale:  una casa poverissima

Sulla scena,  in un angolo un lettino con una donna anziana

 

Bussano alla porta

Voce fuori campo: C'è nessuno?...Possiamo entrare?

Anziana: Entrate,  entrate, la porta è aperta

Entrano Federico e Auguste

Federico e Auguste  si avvicinano  al letto

Federico: Come va, signora?

La donna con la testa ancora sotto le lenzuola parla

Donna: Vi ha mandato suor Rosalia?

Auguste: Sì, signora

La donna mette la testa fuori dalle lenzuola e lentamente si siede  nel letto con la testa appoggiata sul cuscino

Donna: Perchè non è venuta suor Rosalia?

Federico: Noi siamo suoi amici, per oggi ha mandato noi, ha detto che verrà domani

Donna: Santa donna, una vera suora, sapete che se non fosse per lei io sarei già morta? E' lei che mi porta le medicine, qualcosa da mangiare, e spesso mi pulisce anche casa

Auguste: Ma vive da sola?

Donna; Ora sono sola, ho avuto una bella famiglia un tempo, sapete?

Federico: Ha qualche figlio?

Donna: Qualche? Sette ne ho avuto, sette figli mi ha donato il buon Dio, tutti belli, tutti sani, tutti buoni!

Federico: E ora dove sono?

Donna: Qui, stanno tutti qui, abitano da queste parti...precisamente non lo so perchè sono anni che non esco di casa...mi sono dimenticata tante cose...eh...la testa...la testa non ci sta più tanto

Auguste: Ma la vengono a trovare?

Donna. Sì, sì, sono tanto affettuosi, i miei figli, mi amano tanto, tutti bravi ragazzi

Federico: E  quando sono venuti a trovarla l'ultima volta?

Donna: Ehhh, boh...non mi ricordo...ah sì..... era...Natale...sì, sì...era Natale, ricordo ora ricordo!

Auguste: Ma stiamo ad Agosto

Donna: Agosto? Ammazza e come passa il tempo!

Federico: Da Natale ad oggi non ha ricevuto nessuno?

Donna: Come no, ve l'ho detto che viene sempre suor Rosalia!

Auguste: E i suoi figli?

Donna: Lavorano, lavorano, hanno i figli piccoli,..... la casa, ...non hanno tempo, se avessero tempo verrebbero tutti i giorni, ne sono certa!

Federico: Le abbiamo portato un po' di roba. Ha detto suor Rosalia che  in questa bottiglietta c'è la sua medicina, la deve bere dopo il pasto

Donna: Grazie, grazie,  dopo ....mangerò ....e la berrò

Auguste: Le abbiamo portato anche un po' di zuppa di verdure con pollo, suor Rosalia ha detto di mangiare tutto, che domani viene a controllare lei e le farà una bella sgridata  se non mangia

Donna: Ma io non voglio mangiare più...non voglio più le medicine, sono vecchia, sapete, tanto vecchia...non servo più, meglio che muoia, anche i miei figli se ne sono accorti che non servo più

Auguste: Perciò non vengono più?

Donna:... tossisce un po' per l'imbarazzo...(cambia tono per essere credibile) vengono...vengono...qualche volta. Quando ero ancora in forze, venivano più spesso perchè.... mi portavano i nipotini, io giocavo con loro, li accudivo, ora non vengono..non ... perchè non vogliono venire ...ma perchè  i bambini si spaventano

Auguste: Ma come i bambini si spaventano? Ma chi l'ha detto?

Donna: Eh...mia figlia!....Ma ha ragione...sa....sono trasandata, lo so, e il bambino di mia figlia , una volta che è venuto qua non mi ha riconosciuta...e  la notte non riusciva a dormire e diceva "com'è brutta la nonna!

Federico: Brutta la nonna, ma lei è una donna bellissima

Donna: Davvero? La donna si aggiusta un po i capelli con le mani No...mi stai prendendo in giro giovanotto

Federico: Non sono complimenti...è la verità, ha un viso dolcissimo!

Donna: E'  inutile che mi lusinghi...non sei il mio tipo!

Tutti ridono

Auguste: Ora è una bella nonnina, solo un po' trascurata, ma se lei si aggiusta un pochino  i capelli e si alza da quel letto, esce come nuova!

Federico: Potrebbe far ancora perdere la testa!

La donna lusingata caccia i piedi fuori dal letto e  si siede sul letto.

Comincia a parlare con tono più spedito

Donna: Vi piace scherzare, eh, malandrini!? Sapete che io da giovane ero una bella ragazza?

Federico: Ma anche adesso lo è!

Donna: Ah...ma allora non hai capito che non sei il mio tipo? ah ah ah

Tutti ridono

Donna: Dicevo...che stavo dicendo?

Federico e Auguste: Che era una bella ragazza!

Donna: Ecco... ero bella davvero, eh! Mio marito mi ha rubata!

Auguste: Come...rubata!

Donna: No, rubata nel senso di (fa il gesto con la mano di chi ruba) ma nel senso che era innamorato perso di me e mi volle sposare quasi subito! Eravamo innamorati! L'amore tra due persone è segno  di Dio!

Federico: Come?.... segno di Dio?

Donna: Ma tu sei innamorato?

Federico: No

Donna: E Allora non puoi capire.  L'amore, che unisce due anime prima estranee l'una all'altra e tutto ad un tratto fatte l'una per l'altra, è opera  di Dio!

Federico: Giusto, non ci avevo mai pensato

Donna: Ma tu   non sei stato mai innamorato?

Federico:No... e penso che non mi innamorerò mai!

Donna: Guagliò... e se parti così sfiduciato perdi in partenza!

Federico:Le donne mi fanno paura

Donna: Paura...oh figliolo...stai inguaiato!

 La donna scende dal letto e lentamente si siede sulla sedia

Donna: E perchè  ...paura...addirittura...e che ti hanno fatto, dici tutto alla nonnina tua!

Federico: Le ragazze sono  poco serie, pronte a lanciarsi in avventure nuove e io non riesco ad innamorarmi di ragazze così, la mia idea di donna è un'altra, vorrei una donna pulita

Donna: Sono certo che prima o poi il buon Dio metterà sulla tua strada la persona adatta a  te, e quando la incontrerai la riconoscerai subito che è quella giusta, vuol dire che il buon Dio si sta ancora organizzando! E invece tu?  (rivolta ad Auguste)

Auguste: Il buon Dio con me si è organizzato subito, tra qualche anno ci sposeremo

Donna: Bene, bene figliolo, il matrimonio quello vero non è la tomba dell'amore, ma la tomba della solitudine, si vive in due, si cammina in due e..... si muore in due, io non vivo più da quando è morto mio marito

La donna piange

Federico e Auguste si avvicinano e l'accarezzano

Federico: Nonnina bella, su non è da te! Hai detto tante cose belle finora  e ora? ...Non ti vogliamo vedere piangere, le donne belle come te non devono piangere

La donna si asciuga le lacrime si mette a posto i capelli e si raddrizza sulla sedia

Donna: Guarda se avessi avuto qualche annetto di meno...forse...un pensierino con te ce lo avrei fatto ...ma mi dispiace...sei arrivato tardi...

Tutti ridono

Federico: Mancato amore mio, ora dobbiamo proprio andare ma ci vedrai spesso, te l'assicuro

Donna: Ci conto eh, anzi dite a suor Rosalia che se non può venire lei... non fa niente.... può mandare anche sempre voi che ...è meglio!

Tutti ridono e i ragazzi escono

Si abbassano le luci

Scenografia virtuale:  un'aula di tribunale

Si sentono fuori campo delle voci

Voce: Sei un disgraziato, sangue del mio sangue, portarmi qui!

Voce 2: Tu non ci stai più con la testa,  che poverino  sei diventato.. vedi che non ci stai più  con la testa?

Voce 3: Ehhhh, basta, entriamo e ne parliamo con calma

Entrano il  giudice, i due imputati e due avvocati

Il giudice si siede al centro del tavolo (quello sempre della prima scena)

Gli imputati ai lati e gli avvocati in piedi a destra e a sinistra accanto ai loro assistiti

Giudice: Facendo il riepilogo della situazione, la causa in questione ha per oggetto la controversia tra un padre e un figlio: il padre il signor Antoine Courie e il figlio Michel.La parola all'avvocato Ozanam difensore del  signor Antoine

Ozanam: Signor giudice, signori della corte, il qui presente signor Antoine Courie è stato trascinato in tribunale con l'accusa di  dissipazione  del  patrimonio di famiglia, determinato,  a dire del figlio,  da  incapacità  di intendere e di volere.  L'imputazione  del figlio è derivata da un atteggiamento di interesse e di  desiderio di appropriazione indebita del patrimonio.

Signor Antoine: Signor giudice posso prendere la parola

Giudice: La sua richiesta può essere accolta

Signor Antoine: Signor giudice, è vero che io gestisco le mie proprietà ma è pur vero che io non dissipo i miei soldi perchè cerco di farne buon uso, aiutando i poveri, i diseredati, quelli che vivono ai margini della società e questo dare a chi è meno fortunato di me  mi dà energia, consolazione!

Il figlio: Signor Giudice, non è vero!

Giudice. Ma come si permette di intervenire senza chiedere la parola? Mi chieda prima la parola e io le do il permesso  o meno di parlare.

Figlio:Posso prendere la parola?

Giudice: No, voglio ancora ascoltare le ragioni di suo padre e poi ascolterò le sue ...se ne ha!

Padre: Signor giudice, le mie proprietà, acquistate con una vita di sacrificio e di sudore,  saranno tutte sue quando il buon Dio vorrà chiamarmi, ma per il momento io non ritengo opportuno dargli tutto perchè  non ne ha bisogno, sarebbe il superfluo per la sua famiglia mentre per i miei poveri è il necessario, e poi perchè non se lo merita per la sua arroganza e per  la sua prepotenza

Figlio: Hai finito di dire sciocchezze? Signor Giudice posso prendere la parola?

Giudice: Ah, ecco vedo che sta incominciando ad avere un po' di educazione, almeno nei miei riguardi, verso suo padre non ne ha nemmeno una briciola, questo è certo! Parli, parli pure!

Figlio: Mio padre ha una fissazione per i poveri e quello là che è il suo avvocato...come si chiama... Ozanam si sta mangiando tutto il "tuppo" di mio padre

Giudice: Che cos'è il tuppo?

Figlio: E' un modo di dire,...per dire le sue ricchezze

Giudice: Per favore parli con termini accessibili e non mi faccia più perdere tempo in queste interruzioni inutili!

Figlio: Il suo avvocato è un usurpatore, perciò lo difende perchè deve succhiargli tutto il sangue, mentre io con quei soldi potrei fare degli investimenti e garantire maggiore agiatezza alla mia famiglia

Ozanam: Signor giudice posso prendere la parola per poter difender il mio cliente e a questo punto anche me?

Giudice: Certo avvocato, ne ha facoltà

Ozanam: Gli aiuti che dà il signor Antoine sono assolutamente volontari sono dei contributi che versa nelle casse della Società San Vincenzo de Paoli, non so se lei la conosce

Giudce: Sì, sì, certo ne ho sentito parlare, ne parlano tutti tanto bene, mi dica, mi interessa

Ozanam: Siamo un gruppo di volontari che senza scopo di lucro dedichiamo tutto il nostro tempo libero a chi vive in condizioni di indigenza, ci rechiamo a domicilio presso tutti i nostri assistiti e portiamo loro aiuti materiali che persone generose e sensibili come il signor Antoine ci  offrono e,  soprattutto, portiamo  aiuto spirituale

Giudice: Bella iniziativa, veramente bella, complimenti, ma ho saputo che non opera solo qui a Lione, è vero?

Ozanam: Sì, è nata a Parigi quando ero studente là, quasi per caso dall'entusiasmo dei vent'anni , eravamo in sette , ora siamo in 450 solo a Parigi.

Giudice: Ma esiste solo a Parigi, perchè non avete pensato di aprire qualche conferenza anche qui, per esempio?

Ozanam:Già fatto! Operiamo in varie  città della Francia :Sain Etienne- Du- Mont, Saint Philippe,  Notre Dame,  Nimes, e anche qui  a Lione.... e ora grazie a Dio e all'ardore del  mio amico Janmot.... anche a Roma .Ho sentito qualche voce che parla di una nuova Conferenza che si dovrebbe aprire addirittura in  Messico. Si spera per l'anno prossimo di avere oltre 20 società estere. Anche il Vescovo di Algeri sta rispondendo bene a questa opera.

Giudice: Davvero! Addirittura! Ah ecco perchè ne ho sentito parlare, è una cosa grossa! E qui a Lione come state messi?

Ozanam:   Abbiamo qui a Lione  300 famiglie da soccorrere e distribuiamo ogni anno circa 4.000 franchi. Abbiamo avuto qualche giorno fa l'autorizzazione da parte di un suo collega, il Presidente del Tribunale Civile di far visita ai ragazzi detenuti su richiesta  dei loro genitori .

Avvocato del figlio: E dite  delle  risorse finanziarie, dite, dite....questo è il lato che mi interessa di più

Giudice: Avvocato, ma lei è peggio del suo assistito...ma come si permette di interrompere senza chiedere la parola?

 Avvocato del figlio: Posso chiedere la parola?

Giudice: No! Devo finire di capire questa storia della San Vincenzo de' Paoli Giudice: Ma operate nelle Chiese? Siete sotto la protezione di qualche grosso prelato?

Ozanam: Assolutamente no! Abbiamo delle nostre sedi e operiamo da laici, esclusivamente da laici, perchè io credo molto nel laicato della Chiesa , i laici possono dare un grande supporto... operare con la Chiesa rimanendo nel mondo

Avvocato del figlio: E ora posso chiedere la parola?

Giudice: Se proprio insiste....

Avvocato del figlio: Signor Ozanam perchè non chiarisce bene la situazione finanziaria della sua Società (pronuncia lentamente questa parola e con tono ironico) ...come la chiama lei, che per me è un'associazione a delinquere

Ozanam: Ma come si permette! Tutto è amministrato con molta trasparenza con resoconti settimanali di entrate e di uscite per non dare adito a illazioni come le sue, se ci date l'onore di conoscerci meglio potrete accedere anche ai nostri bilanci, non c'è guadagno, anzi  noi membri ci tassiamo per aumentare i nostri finanziamenti

Giudice: Avvocato, se lei ha le prove dell'accusa fatta poc'anzi all'avvocato Ozanam , me le dimostri, altrimenti  la invito a ritirare subito l'insinuazione grave fatta per non   procedere contro di lei per diffamazione

Avvocato del figlio:  Signor Giudice, potrei anche considerare le buone intenzioni dell'avvocato avverso

Giudice: No, lei deve ritirare l'accusa!

Avvocato del figlio: Ritiro l'accusa!

Giudice: E impari che per calunniare qualcuno ci vogliono  le prove, altrimenti è un reato penale, non se lo dimentichi, avvocato....dei mie..

Avvocato del figlio:Tornando al caso in questione, anche se  non voglio dubitare della buona fede del mio collega,  io metterei in dubbio le facoltà mentali del padre del mio assistito, che potrebbe non esercitare bene le sue ricchezze  facendosi prendere dall'entusiasmo e dalla sua smania di regalare. Un vero peccato che un patrimonio così ingente si potrebbe ridurre a pochi spiccioli in eredità

Giudice: Ma lei è anche medico, oltre ad essere Avvocato?

Avvocato del figlio: No, perchè?

Giudice: Perchè qui io ho un certificato  medico che accerta senza ombra di dubbio che il Signor Antoine Courie è in grado di intendere e di volere per cui gli si riconosce in pieno la facoltà di amministrare il suo patrimonio, l'udienza è tolta... A proposito signor Ozanam, mi aggiunga all'elenco dei suoi soci

Si alzano il figlio e l'avvocato del figlio ed escono indispettiti

Il giudice si avvicina a Ozanam e parla amichevolmente

 Si abbassano le luci

Scenografia virtuale:   una sala da pranzo dell'ottocento francese

Entra la mamma con  Federico

Federico si siede al tavolo e sfoglia delle carte ,  la mamma sul  divano guarda nel vuoto con aria affranta

Federico:Mamma, la morte di papà ha sconvolto anche me, ma ora come capo-famiglia sento tutta la responsabilità, ma da solo non ce la faccio mi devi aiutare.

Vieni  a sederti accanto a me  ti faccio vedere questi appunti di papà.

La madre si siede accanto a lui

 

 

Mamma: Che stai leggendo la lista dei pazienti di papà... debitori?  .

Federico: Vedi tutte queste visite segnate, io pensavo che fossero dei clienti che ci avrebbero dovuto saldare i conti...

Mamma: Infatti, quello che penso anch'io!

Federico: E abbiamo pensato  male tutti e due, perchè queste sono tutte le famiglie più povere del quartiere a cui papà faceva visite gratuite, per cui...

Mamma:.... per cui stiamo rovinati...Dopo la morte di tuo padre ho trovato quella lista e .... pensavo di recuperare, per pagare i nostri creditori

Federico: Per vedere  qualche scudo non mi resta che questa insopportabile professione di avvocato

Mamma: Insopportabile?

 Federico: Mamma, non puoi nemmeno immaginare cosa significa avere rapporti con uomini d'affari così penosi, così ingiusti! Questo genere di vita mi irrita troppo

Bussano alla porta

La madre va ad aprire

Entra un ragazzo correndo e con l'affanno

Federico: Francois e che ci fai tu qui?

Francois: la cattedra...la cattedra!

Federico: Che  successo, si è rotta la tua scrivania te l'avevo detto che traballava..e che sarà mai?

Francois: No la mia.... la tua!

Federico: Ma io non ho scrivanie in casa, modestamente su questo tavolo ci facciamo tutto

Federico tocca il tavolo e batte la mano due volte

Francois: Cattedra! La tua cattedra!

Federico: Diritto?.

Francoise...Commerciale...hai ottenuto la cattedra di Diritto Commerciale  qui a Lione

Federico: Nooooo, ma chi te l'ha detto?

Francois: Ecco la lettera che mi ha mandato da Parigi il signor Lamartine, mi ha raccomandato di avvisarti subito..., salve professore

Francois fa un inchino

Francois  va verso la madre,  la prende sottobraccio e insieme si inchinano davanti  a Federico

Mamma: Mio figlio professore all'Università di Lione!

La mamma lo abbraccia teneramente

Francois: Dai,  vieni.... andiamo a festeggiare... tutta Lione deve sapere!

Francois trascina  per il braccio Federico e insieme escono

 Mamma: Oh mamma mia sarà l'emozione, ma il mio cuore va per conto suo, oh mio Dio mi devo calmare...mi devo calmare...troppa emozione!

La mamma si abbandona su una sedia

Il suo sguardo cade su dei fogli che stanno sul tavolo

La madre dopo qualche minuto li prende e legge

Mamma: "Dante e la filosofia Cattolica nel XIII secolo".... Dante....studia anche Dante....questo figlio mio.... è un pozzo di scienza.. (Si rivolge al pubblico). E' andato perfino in Italia per studiarlo meglio.... ha detto che doveva calpestare la terra del grande Poeta. Bah...è troppo intelligente questo figlio mio!  Devo dire la verità...ora non ci sta nessuno dei tre....e lo posso dire (si guarda intorno per essere più sicura)...ma dei tre è il migliore., mio figlio Alfonso...per carità è un bravo ragazzo, ha dedicato la sua vita al Signore e ora è pure  abate, Charle studia con profitto.... è ancora un ragazzo in erba e promette bene...ma Federico è un'altra cosa. Scrive su riviste, collabora con i giornali, scrive libri, poi ha la sua bella  missione, la "San Vincenzo"la conoscete? E chi non la conosce! Mio figlio ha detto che in tutto il mondo la deve far arrivare, e ci sta riuscendo! Insomma è un ragazzo che non perde tempo, come se avesse paura che  la vita gli sfuggisse di mano

La  mamma posa i fogli sul tavolo e guarda incuriosita un foglio che  aveva lasciato sul tavolo

La mamma legge

Mamma: Al dottor Ozanam...ecco tutti sanno che mio figlio è dottore...mamma mia è com'è bello questo figlio mio....bello...(dondola un po' con la testa)...sì ... per me è anche bello!Andiamo avanti...Rettore del College di Orleans, Parigi ...mamma mia sarà una cosa importante...leggiamo.... leggiamo  La Signoria Vostra è invitata per il giorno 20 gennaio presso il nostro Istituto per il conferimento della cattedra in filosofia

La madre lascia cadere il foglio per terra

Mamma: Cattedra in filosofia? ... Entro il 20 gennaio? ....e perchè non ha accettato, non avrebbe fatto più l'avvocato!

Entra Federico tutto sorridente e saluta gli amici

Federico: Ciao ragazzi a dopo, e grazie ancora!

Appena vede la madre si rattrista

Federico:Mamma ma che faccia che hai... non ti senti bene?

Mamma: Federico ma hai letto questo foglio?

La mamma porge il foglio a Federico che lo legge

Federico: Dove l'hai trovato?

Mamma: Stava sotto la tua tesi su Dante

Federico: Infatti...l'avevo messa apposta lì per non fartelo vedere

mamma: Ma perchè tu lo sapevi?

Federico: Certo mamma, certo! (Federico abbassa la testa e dopo qualche minuto)Non potevo lasciarti  anch'io!

La mamma lo abbraccia poi si allontana e assume un'aria di rimprovero

Mamma: Non dovevi, non dovevi!  Meno male che è arrivata quest'altra nomina altrimenti una sculacciata non te la toglieva nessuno! Hai capito, ohhhh! (Esagera il tono materno.infantile)

 Federico l'abbraccia e fa una giravolta con lei

Bussano alla porta

La mamma va ad aprire

Entrano una decina di persone e si dispongono  in cerchio  intorno a Federico

La mamma esce

Amici: Tanti auguri a te, tanti auguri a te...tante cattedre felici..tanti auguri a te!

Federico: Grazie amici, tante cattedre....ehhh una basta e avanza!
Amico1: Si comincia così e poi si finisce alla Sorbona!

Federico: La Sorbona....mamma mia...è un sogno!

Amico!: Quando andrai alla Sorbona, ricordati di me, che te l'avevo detto!

Tutti: Viva il nostro Professore, viva il nostro Presidente

Federico: Grazie , grazie,  ma ora come Presidente vi devo richiamare all'ordine! Sediamoci e diamo inizio alla nostra riunione per la quale vi avevo convocato

Tutti si siedono

Federico prende la parola

Federico: Ragazzi, abbiamo avuto un richiamo dal Presidente generale di Parigi, il signor Bailly, lo conoscete no?

Amico 3: Per sentito dire, io per esempio non sono mai stato a Parigi

Federico:Infatti questo è il punto, siamo diventati tanti,  in tante città e quindi c'è il pericolo di disperdere le nostre risorse, amici, dobbiamo rimanere uniti, l'unione è la nostra forza!

Amico 3: E perchè ci ha rimproverati Bailly?

Federico: Vuole che ci siano contatti anche epistolari tra i Presidenti delle varie Conferenze in modo da avere un filo di continuità e di condivisione

Amico 4: E mi sembra giusto!

Federico: Infatti!  Il nostro Presidente generale, il signor Emmanuel Bailly,  chiede di verbalizzare ogni incontro e di inviarlo a lui. A me ha dato l' incarico di redigere  ogni anno il 19 luglio, giorno della festa di san Vincenzo de Paoli,  una Relazione generale sulle conferenze di Parigi, delle provincie e  dell'estero per distribuirla poi a tutti.

Amico 5: All'estero?

Federico: Certo,  una conferenza opera già ad  Algeri e ce ne sono circa 200 già in Belgio.

Amico 6: A me sono arrivate delle voci che ci sia intenzione da parte di un Vescovo di aprire una conferenza addirittura in Messico

Federico: Anch'io ho sentito una voce del genere e penso che presto possiamo contare dei soci anche oltre Oceano, ragazzi è la mano di Dio che ci protegge, lo sento. Non poteva essere solo opera delle nostre forze!

Amico 7:Federico, scusa vorrei da te un chiarimento: nella mia Conferenza ci sono dei ragazzi non praticanti che vogliono offrire la loro opera di volontariato, che devo fare?

Federico:   I membri della nostra Società devono essere dei cattolici praticanti

Amico 7: Quindi chi  non è praticante quindi non può essere dei nostri?

Federico: Noi non siamo un ufficio di beneficenza ma siamo dei volontari cattolici

Amico 8: Allora posso continuare a far presiedere la mia conferenza di Saint-Pierre dal curato

Federico: Assolutamente no! Non abbiamo bisogno di protezione ecclesiale. La nostra opera deve avere un carattere profondamente cristiano ma assolutamente laico. 

Amico 8: Come  posso impedirlo?

Federico: Con chiarezza,  con la trasparenza che ci contraddistingue. Tu come  Presidente della Società prenderai la parola e dirai subito "Il signor Curato onora la riunione con la sua presenza" e poi vi suggerisco di cercare  un locale tra le due parrocchie per evitare l'inconveniente di riunirsi in sacrestia e dare adito a degli equivoci

Amico9: Ma perchè sei così ostile alla protezione ecclesiastica?

federico: Opere e missioni ecclesiali ci sono e ci sono sempre state, ma noi siamo un'altra cosa, noi siamo il laicato operante nella Chiesa, anche noi  laici siamo Chiesa, è una cultura che piano piano deve entrare nella mentalità comune, altrimenti la Chiesa rimarrà sempre e solo dei preti...e non è così...e non deve essere !La Chiesa siamo noi! (Il tono è molto accalorato)

Amico 9: Quali sono le regole fondamentali delle nostre riunioni?

Federico: Soprattutto non deve mancare la preghiera,.

Amico 9: Molti non vengono alle riunioni, ma vanno dai poveri, come ci dobbiamo regolare con loro?

Federico:  La visita ai poveri deve essere un mezzo e non lo scopo della nostra associazione. Il fine della nostra Società è soprattutto quello di ravvivare e diffondere nella gioventù lo spirito del cattolicesimo.

Amico 10: Federico,  io sono molto addolorato per le  voci infamanti riguardanti   i nostri proventi

Federico: Queste accuse non devono fermare la nostra missione! Il male c'è e ci sarà sempre, ma sta a noi fronteggiarlo con la massima trasparenza, dove si gestisce denaro ci vuole chiarezza, per cui il bilancio deve essere pubblico in modo che si possa mettere freno alle illazioni, ovviamente questo non fermerà la lingua del nostro nemico, ma con l'aiuto di Dio ce la faremo. A proposito, avete pronti tutti i bilanci delle vostre società?

Amico 8: Il bilancio di Saint Pierre è pronto:

Abbiamo visitato 48 famiglie, in quest'ultimo mese,  abbiamo raccolto 380 franchi, abbiamo speso 303 franchi  per il pane e per la carne   restano  77 franchi

Federico: Ecco questo bilancio lo devi  dovete inserire nel  verbale. Altri bilanci?  (Nessuno parla)  Ok vi ho colti impreparati ma nella prossima riunione, cominciamo con i bilanci, li dovete portare tutti e dettagliatamente!

 Se non ci sono altri interventi la riunione è sciolta

Vi chiedo un po' di raccoglimento

Tutti si alzano e si mettono in preghiera per qualche minuto

Poi  si intrattengono a parlare tra di loro

 Si abbassano le luci

Scenografia virtuale Si proietta una strada di Parigi

Entrano sul palco da un lato Federico e dall'altro Amelia

Si fermano e si stringono la mano

Federico: Signorina Amelia come sta?

Amelia: Bene, grazie, ma ora devo andare

Federica: Signorina, perchè così di fretta?

Amelia: C'è mio padre in casa e se mi vedesse parlare con lei dopo gli dovrei dare mille spiegazioni

Federico: Non si preoccupi, suo padre non le chiederà nulla

Amelia: Come nulla, ma come si permette, io non mi sono mai intrattenuta per strada con degli sconosciuti e se lo faccio... devo dare, poi, delle  spiegazioni plausibili a mio padre!

Federico: Mi ha chiamato sconosciuto, ma non si ricorda di me, sono venuto ieri sera a casa sua con l'abate Noirot?

Amelia: Si, certo che  mi ricordo di lei, ma che crede che sia una rimbecillita, oltre a considerarmi una spudorata, che terrebbe compagnia a chiunque?

Federico:; Rimbecillita...spudorata....signorina, ma...lei...ieri sera.....mi ha talmente turbato con  la sua presenza ...

Amelia interrompe Federico

Amelia: Turbato????

Federico: Signorina, ..turbato...nel senso di sconvolto

Amelia: Sconvolto????

Federico: Ecco, non mi complichi di più la situazione, io non ho molta dimestichezza con le donne e anche se sono un avvocato...ora mi mancano le parole ...ecco...ricapitolando....facciamo il punto della situazione

Amelia: Non capisco...il punto della situazione?....ma sta organizzando una causa contro di me...le ho fatto qualcosa?

Federico:Sì!

Amelia: Cosa? Ma io la conosco appena!

Federico: Ecco qui sta il problema, anch'io la conosco appena

Amelia: E allora...di cosa stiamo parlando?

Federico: Ho chiesto a suo padre  il permesso di corteggiarla....ecco..l'ho detto

Amelia: E me lo dice così?

Federico:Io non so nemmeno come sono riuscito a dirglielo!

Amelia: E mio padre cosa ha risposto?

Federico: Suo padre ha detto che è orgoglioso di questa mia richiesta, che ha sempre desiderato per sua figlia un uomo di cultura , e ha aggiunto , parole di suo padre, eh, ....ad un professore della Sorbona non si può dire di no!....Il professore della Sorbona sarei io...lo sa che insegno Letteratura straniera alla Sorbona...l'Università che sta a Parigi, no?

Amelia: Ma guarda che spudorato!

Federico: Chi io o suo padre?

Amelia: (molto imbarazzata)Ma mio  padre.... mio padre....ma anche lei...anche lei....tutti e due...insomma...io non so...

Federico: Signorina io sono un ragazzo serio!

Amelia: Sì, lo so, me ne sono accorta Beh, ma non so.... non so che dirle, mi prende di sorpresa

Federico:Mi creda...ha preso di sorpresa anche me......    io  la conosco appena....e mi sono innamorato di lei, non mi chieda il perchè... perchè non lo so...  ora  so solo che non mi stancherei mai di guardarla! Appena è entrata ieri sera nella stanza ....ho pensato...è lei...è lei! Ecco questo ho pensato, e non riesco a pensare ad altro, è da ieri sera che penso a lei.

Amelia: Ma Federico!

Amelia accarezza sul volto Federico e Federico le prende la mano e la stringe

Federico: Signorina, non mi faccia stare più in pena,  mi dica...accetta il mio corteggiamento?

Amelia: Sì..(Amelia abbassa gli occhi e sta un po' pensierosa) Posso dirle un segreto?

Federico:Mi dica

Amelia: Ma non so...non so se faccio bene...

Federico: E' qualcosa di grave?

Amelia: Molto grave, per una ragazza come me

Federico: Accetto qualunque cosa, ma riguarda anche noi due?

Amelia:Soprattutto noi due

Federico: Se è qualcosa del suo passato, non importa, la vita è il presente

Amelia: Ma riguarda il presente!

Federico: E' innamorata?

Amelia: Sì

Federico: Non sa il dolore che prova il mio cuore in questo momento, ma se il suo cuore appartiene ad un altro, sparirò

Amelia: No, non è così...beh..ora glielo dico....sarò anche una spudorata...ma anch'io mi sono innamorata di lei...un colpo di fulmine...non so...lo so che non è da ragazza seria dire una cosa del genere ad un ragazzo che si vede per la seconda volta...ma non so cosa mi sia successo!

Federico: Amelia!dammi un pizzicotto...sogno o son desto?!

Amelia: Sei l'uomo più bello che abbia mia incontrato

Federico: Ah, ma allora è vero che l'amore è cieco?

I due ridono e poi  si abbracciano teneramente.

Mano nella mano escono

Scenografia virtuale: Si proiettano le scritte" Genova, Napoli, Amalfi, Capri, Messina Roma in sequenza con gli effetti di  power point

In Ultimo si proietta la sala Nervi del Papa

Entra il Papa e invita Federico ed Amelia ad entrare

Papa: Accomodatevi, cari sposini

Entrano  Federico ed Amelia con una bambina che dà la mano alla mamma

Tutti e tre  baciano la mano del Papa

Papa Pio IX: Professor Ozanam, ho sentito parlare molto bene di lei, conosco la sua opera in Francia, la novità  della sua missione "San Vincenzo de Paoli" è giunta fino a Roma

Federico: Siamo un gruppo di laici cattolici che sono passati dalla parte dei barbari, come ha fatto lei, caro Padre, che ha rotto molti protocolli

Il Papa ride

Papa: Sì, sì, ...mi piace quest'espressione, passiamo dalla parte dei Barbari...

Federico: I Barbari...sono i nostri poveri....il  popolo vero,

Papa: Condivido, condivido.... i poveri... non vanno perseguitati  con le nostre prediche ma aiutati con i nostri benefici

Federico: Dio ama la povertà, noi aiutiamo questo popolo di emarginati non solo con l'elemosina ma lottiamo per ottenere dei sostegni  sociali che li possano rendere migliori

La piccola si inginocchia davanti al Papa con le mani giunte

Bimba: Sei il buon Dio?

Il Papa l' accarezza teneramente!

Tutti ridono

Papa. Benedico figliolo te e la tua santa famiglia

Il Papa li benedice

Si abbassano le luci

 Si proietta il filmato della beatificazione di Federico Ozanam nella cattedrale di Notre Dame di Parigi

il link di youtube è il seguente:

https://www.youtube.com/watch?v=ZSGffGr0h_4

Voce fuori campo traduce la voce degli Speakers

Speaker del TG:Buonasera, manifestazione molto imponente, questa mattina per beatificare Federico Ozanam, 300 cardinale e vescovi da tutto il mondo, insieme con Giovanni Paolo II, per la santa messa celebrata a Notre Dame de Paris, nella nostra  terra, primo grande appuntamento del Santo Padre per questa seconda  giornata nella capitale, egli aveva vissuto sotto il segno della carità e della giustizia sociale di san Vincenzo

Speaker del servizio : (Voce di donna ) Davanti a Notre Dame, gli abituali turisti si sono mescolati con laici e religiosi mai così gioiosi. Davanti a rappresentanti del mondo intero  il Santo Padre qui vuole  beatificare Federico Ozanam, professore universitario francese del 19° secolo, marito e padre esemplare, decise  di iniziare la lotta contro la povertà e creò le conferenze di san Vincenzo de Paoli, grande figura di cattolicesimo sociale, ci sono voluti 144 anni perchè il suo processo di beatificazione si concludesse oggi

Voce del Papa: Noi Proclamiamo che da oggi in poi il venerabile  Federico Ozanam può essere beatificato

Speaker del servizio : (Voce di donna ) E' il primo laico  tra i cattolici ad essere  beatificato in Francia davanti a  500 fedeli che hanno assistito a questa messa solenne all'interno della cattedrale, nel contempo sul sagrato c'erano migliaia di pellegrini che hanno seguito la cerimonia, ed il ritratto di Federico Ozanam è stato esposto sulla facciata

Voce di una socia :Oggi le conferenze di san Vincenzo de Paoli contano 750.000 soci in 148 paesi del mondo e si può dire che  è stato il fondatore della Missione.

 Voce del Papa: Bisogna riconoscere che è il primo che si è messo in gioco e tutte le genti riconoscano in lui una nuova luce nel mondo , è stato il primo a vivere  la povertà altrui come la propria, ecco!

Speaker del servizio : (Voce di donna ) La lotta dura contro la povertà e l'emarginazione di Federico Ozanam e ancora oggi di grande attualità

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

 

 

 


Come funziona il cuore