lunedì 27 febbraio 2012

Da Eva a Rosy Bindi


        




Da Eva a Rosy Bindi

Commedia brillante
in due atti
di
Concetta Silvestri


Depositato alla S.I.A.E








Riassunto
Si parte dalle notizie del telegiornale che evidenziano le ripetute violenze sulle donne per fare un tuffo nel passato. La giornalista che annuncia le ultime notizie si abbandona ad un sogno” Ah se ritornasse sulla Terra Eva e si potesse riscrivere tutta la storia della donna! Eva come per incanto si presenta sulla scena e rivisita alla luce del presente la condizione di inferiorità che è stata assegnata dall’uomo al “sesso debole” e cerca di affrontare la situazione con energia già dal suo rapporto con  Adamo in modo che la storia possa cambiare. Si evidenziano le figure di donna che nel corso della storia si sono distinte per il loro carattere e la loro forte personalità.Si presenta Cornelia, sicura di sé e combattiva nei confronti dell’uomo.Si rivisita la figura di Agrippina, donna leader della vita romana, per arrivare poi a far comparire sulla scena la Madonna che, per chi crede, ha vissuto la sua condizione di donna con spirito dinamico e anticonformista.
Si passa in rassegna Beatrice cercando di ironizzare l’amore platonico di Dante per lei, entra in scena anche Gemma Donati, l’amore reale del poeta, poi si vola in Inghilterra per analizzare la condizione della donna nella Monarchia Inglese, si mette in luce l’amore proibito di Anna Bolena con Enrico VIII, che fece scandalo,e generò una intesa conflittualità femminile, frutto di una forte personalità delle protagoniste.
Si passano in rassegna le prime donne che si sono distinte per il loro coraggio, Giovanna D’Arco, e per la loro cultura, Eleonora Pimentel de Fonseca, per l’impegno in campo scientifico, Marie Curie,primo Nobel ad una donna, per i primi riconoscimenti letterari, Grazia Deledda,  per poi passare a Madre Teresa di Calcutta e arrivare a Rosy Bindi di cui si riconosce la cultura ma a cui si rimprovera la poca femminilità che una donna non deve mai perdere

Sinossi dell’opera: La commedia è una riflessione sulla condizione della donna  attraverso un excursus storico da Eva al ministro Rosy Bindi. Tutto è stato affrontato con ironia e con la speranza che l’opera possa indurre ad una riflessione e ad un maggior riconoscimento dei diritti delle donne nel rispetto  delle pari opportunità  
Personaggi maschili principali:9- comparse 4
Personaggi femminili principali: 14 -comparse 7

Personaggi in ordine di apparizione:
Primo atto:
Giornalista
Adamo
Eva
Cornelia
TiberioGracco
Caio Gracco
Matrona romana
Re Tolomeo
Agrippina
Madonna
Virgilio
Beatrice
Dante
Gemma Donati
Maria I tudor
Elisabetta I
Anna Bolena
Papa Clemente II
Mary Poppins

Secondo atto
Giovanna D’Arco
Eleonora Pimentel de Fonseca
Metastasio
Postino
Marie Curie
Pierre Curie
Antoine Henri Becquerel
Lucie Becquerel
Presentatore
Presentatrice
Grazie Deledda
Rita Levi Montalcini
Madre Teresa di Calcutta
Rosy Bindi









             

        
              Da Eva a Rosy Bindi


La scenografia  sarà virtuale, con la proiezione sullo sfondo di immagini relative ai periodi storici rappresentati

Immagine proiettata : immagine iniziale del TG1

Sigla del telegiornale

Si apre il sipario, sullo sfondo c’è una scrivania e una giornalista legge le notizie del telegiornale

Giornalista: Buongiorno!!! (si schiarisce la voce) Si fa per dire….
Un ennesimo episodio di violenza a danno delle donne:
·       nel territorio pugliese un uomo ha ucciso la propria convivente e poi si è sparato un colpo alla tempia;
·       a Bergamo una ragazza è stata molestata  in un parco pubblico sotto gli occhi indifferenti di molti passanti…
·       a  Napoli una donna   ha denunciato il suo datore di lavoro che l’ha licenziata appena ha saputo che aspettava un bambino…..

La giornalista sbatte le carte sul tavolo e si alza infuriata

 Giornalista:E basta non è possibile, Direttore,  scusami ma  non posso più mandare in onda notizie simili… come  giornalista sono indignata…come donna sono disgustata …

 La giornalista cammina molto nervosa avanti e indietro per il palco

Giornalista: Mandate la sigla basta

Sigla  finale  del telegiornale

La giornalista sistema le carte e dice…

Giornalista:Ah Eva… …da te in poi quante ingiustizie… se fossi qui… …se si potesse cambiare la storia… tutto sarebbe meglio!….….

La giornalista esce agitata

Immagine proiettata :il paradiso terrestre

Entra Eva, dalla parte  destra del palco,  con una tuta chiara e  foglie di fico sul seno e sulle parti basse,  con una mela in mano

Eva: Chi  mi ha chiamato?…(si guarda intorno)

Entra Adamo, dalla parte  sinistra del palco, anche lui con una tuta chiara e una foglia di fico sulle parti basse, si avvicina ad Eva
Eva,  mentre si guarda intorno,  comincia a mangiare la mela

Adamo: Cerchi qualcosa?
Eva: (parla con la bocca piena) Qualcuno mi ha chiamato?….ho sentito “Eva vieni qui… …tu  si ‘a meglia!!!”
Adamo: Io veramente ho sentito  una voce che mi diceva ”Adamo vai da Eva che è meglio!!
 Eva: Ma la voce era così chiara! Ho bisogno di te …diceva…donna della storia…. Mah…mi sarò sbagliata!!!!(Eva continua a  mangiare la mela sguaiatamente) Buona, è saporita (Eva lo invita a  dare un morso alla mela avvicinandola alla bocca di Adamo).Vuoi?
Adamo: Non ho fame,  …è inutile che insisti…una mela al giorno toglie il medico di torno… no e basta ! Errare humanum est, perseverare autem diabolicum , …ohhh!!!!
Eva: non alzare la voce con me…..hai capito,(si avvicina ad Adamo con molto nervosismo)  non  fare l’arrogante, chiaro?!!
Adamo: Ma chesta è sciuta (diventata)scema…ma che ho detto di male?
Eva: La migliore difesa è l’attacco, n’allucco ncapo (uno strillo in testa) e non se ne parla più!
Adamo:Eva ma non ti riconosco più, eri così obbediente, una volta,  così sottomessa!
Eva: E questo è stato il guaio…ah, se potessi tornare indietro, ti addomesticherei a modo mio!
Adamo: Tu?…ma tu sei una donna…ah…ah…ah..(ride) e  modestamente il domatore lo devo fare io!
Eva: Come… “sei una donna …domatore”…che vuoi dire?( con tono molto deciso)
Adamo:Uhè, calmati ..volevo dire che…tu sei una  donna ….no? Dimmi se sbaglio , sei  una donna? Con i tempi che corrono…è meglio domandare… …. Punto! Non volevo dire più niente?
Eva:Parla…parla…quando cominci così,   già so dove vai a parare!
Adamo: Ohhhh,….. ma che stai accucchiando(dicendo), …..la miglior difesa è l’attacco…dove vai a parare….ma che stiamo allo stadio?
Eva: Non fare lo spiritoso…tu lo sai che io non sopporto essere presa in giro!
Adamo:Io…prendere in giro te … forse mi hai confuso con qualcun altro?
Eva:Magari!
Adamo: Magari…che????
Eva: Magari ci fosse  qualcun altro…Adà… tu sei l’unico uomo sulla  faccia della terra che può vantarsi di non essere cornuto…ma non per  scelta, per carità,   …….mancanza di  materia prima!
Adamo:Ah…bene grazie…sono lusingato!
Eva:Voi uomini non avete capito niente di noi donne!
Adamo: Noi …..”uomini”…ma non ero solo…. due minuti fa?
Eva:Adà…mi sfasterio di parlare con te…non acchiappi mai al volo!
Adamo: Perché sta un auciello(un uccello)


Eva lo afferra per un braccio e lo sposta più in là

Eva: Ma pigliatavillo! (prendetevelo)

Adamo cade per terra

Adamo:E meno male che appartieni  al sesso debole….

Eva si avvicina nervosamente

Eva: Come osi! Non ti permettere  più di usare  questo termine!

Adamo si rialza piano piano e  con una mano si protegge il viso, per paura di uno schiaffo… Poi si fa coraggio….
Fa un grosso respiro e si avvicina minaccioso ad Eva

Adamo: Ooooohhhhh!Basta…qui comando io hai capito e non ti permetto di replicare o di correggere quello che ho detto. Quando parla l’uomo tu devi dire “sì  sì  ho capito”!!!! E se non hai capito  stai zitta…perchè tanto… fa lo stesso!

Eva come una belva umana  lo prende per  un orecchio 

Eva: Ripeti quello che hai detto!!!!
Adamo: …( ingoia un po’ di saliva e con un filo di voce)….non l’ho detto io…..io riporto quello che ho sentito dire…
Eva: E che avresti sentito dire?
Adamo: Ambasciator non porta pena????

Eva gli lascia l’orecchio

Eva: Va bene…basta che parli!
Adamo: Ecco si dice in giro…però fammi il piacere ….nun alluccà (non strillare)…si dice…. dicono gli altri…ma io non sarei tanto d’accordo…..(si copre il viso con il braccio) che voi donne (velocemente) siete inferiori !
Eva: Inferiori nel senso che abitiamo al piano di sotto…o inferiori nel senso di …(fa un gesto per dire più piccole) meno importanti?
Adamo: No!!!! Piano di sotto…piano di sotto!
Eva: Piano di sotto??? E dove sta il piano di sotto?
Adamo: Se tu mi dici “piano di sotto”, tu che sai sempre tutto, sai certamente anche dove sta il piano di sotto, perciò io  non mi sono  mai preoccupato di andare a vedere dove sta il piano di sotto…Risposto giusto? 
Eva:Adà… mi fai un piacere ?
Adamo: Per te… anche due!
Eva:Allora 1°…nun me salutà chiù…
 2°… nun me salutà chiù chiù chiù…!!!!

Eva si avvicina con il viso sempre di più al viso di Adamo e lo bagna con gli spruzzi di saliva.

Eva esce tutta agitata
 Adamo  va al centro del palco poi  si rivolge al pubblico

Adamo: Mamma mia e questo è un anticipo del diluvio universale…Ha detto che non ci vedremo più…è vero?...avete sentito pure voi…eh!!! Almeno risparmio di comprare un ombrello!...

 Adamo prende la foglia di fico dalle parti basse(sotto c’è una striscia a strappo) si asciuga tutte le gocce e poi si rimette la foglia al suo posto

Adamo: Valle a capire le donne! Dici la verità e ti fanno una mappina…rimani sul vago e ti mettono alla berlina… Ricordate gente “La donna …se la conosci …la eviti!”

Adamo  esce


Immagine proiettata :Una scritta”qualche anno dopo…150 a.c. poi….L’immagine di una strada di  Roma antica

Entra Cornelia, con abiti romani,  poi si volge indietro.

Cornelia: Bimbi,  dove sono i miei bimbi, Tiberio…Caio… ?

Entrano i due bambini , Tiberio di circa 10 anni e Caio Gracco di circa 7 anni, vestiti con una tunica romana

Tiberio:Mamma sono qua, non ti trovavo più!
Cornelia:Quante volte vi devo dire che non dovete allontanarvi da me!
Caio: Mamma , è colpa sua !
Cornelia: Basta, non ci mettiamo a litigare anche noi ora, non mi dovete far spaventare più, per le strade di Roma ci sono delle persone cattive che fanno male ai bambini!
Tiberio: E perché? Noi non abbiamo fatto niente di male !
Cornelia:E magari i grandi ragionassero come i bambini!
Caio: I grandi sono  cattivi?
Cornelia: Alcuni sì!
Caio: Allora da grande diventerò cattivo pure io?
Cornelia: No…   crescendo, diventano cattivi  solo  quei bambini che  non sono stati amati e rispettati!
Caio: Non avevano una mamma?
Cornelia: Sì, ma hanno  incontrato degli orchi!
Tiberio:Mamma chi sono gli orchi?
Cornelia: Figlio mio, una volta gli orchi erano i cattivi delle favole che si raccontavano ai bambini, ora sono quelli che distruggono le favole dei bambini!
Tiberio: Mamma, dimmi dove stanno?
Cornelia: Spesso… …tra gli amici …i parenti…
Caio: Ho paura mamma! (Caio abbraccia le gambe della mamma)
Cornelia:Basta dire tutto alla propria mamma e al papà, e lei darà  il giusto peso ad ogni gesto!
Tiberio: Se ne vedo uno lo uccido!
Cornelia:  Io spero che  tu non debba mai incontrarne uno!

Immagine proiettata :Una cartina dell’Egitto e un’immagine del re Tolomeo con la scritta”Re Tolomeo”

Entra  Tolomeo VII, detto  Fiscone, re d’Egitto, vestito molto elegante. 

Tolomeo: Guarda chi si vede… la mia cara  Cornelia!
Cornelia: Ciao Tolomeo
Tolomeo: Bella come sempre!
Tiberio:E chi è Sempre?
Tolomeo: Sempre non è una persona, bambino caro,  significa tutti i giorni!
Caio Gracco: Anche quando il tempo è brutto?
Tiberio: Allora mamma può essere anche  brutta?
Tolomeo( si rivolge al pubblico): Ma come ragiona sta creatura????(come ragiona questa creatura) La vostra mamma è bellissima e tra poco diventerà mia sposa! ( si rivolge al bambino con tono suadente e gli accarezza la fronte)
Cornelia:Ah! e chi l’ha deciso?
Tiberio: Ma io,  mia cara!
Cornelia:Non avresti dovuto decidere con me…  certe cose?
Tolomeo: “Decidere” … parola troppo impegnativa per una donna  …tu sei  bella e basta,  al resto ci penso io!
Cornelia: (arrabbiata)Ma che arrogante…! Si dà il caso che oltre ad essere bella, come dici tu, io sia anche una persona intelligente!
Tolomeo: Noooo(ride) non è possibile….lo vedi da te! Donna… …noooo, non fa rima …con intelligente !
Cornelia(molto agitata) Invece Tolomeo …  fa rima con babbeo!
Tolomeo: Questo è troppo!
Cornelia: E’ troppo per te?’ E’troppo per me, mio caro, non  sposerò mai un uomo che non mi considera alla pari !
Tolomeo: Alla pari? E come faccio …. io sono il re d’Egitto, ….ci vorrebbe un altro Egitto ?
Cornelia: Ci vorrebbe un’altra testa, mio caro!
Tolomeo:Ah, ma sei esagerata… due teste…no! Poi ci vorrebbero  due corone…due barbieri troppo costoso… 
Cornelia:Stupido e pidocchioso!
Tolomeo : Nessuna donna  mi ha mai parlato così prima d’ora!
Cornelia: Si vede che fino ad ora hai incontrato solo  donne stupide!
Tolomeo : Te ne pentirai! Addio

Tolomeo esce furioso


Caio Gracco:Mamma, ma è questo l’uomo cattivo che fa del male ai bimbi buoni?
Cornelia: Sì, figlio mio, chi non sa rispettare una donna…. È capace di far del male a chiunque!
Caio Gracco: Mamma,  chi ha ragione?
Cornelia: Ma la tua mamma, caro! Stai tranquillo! (Cornelia lo prende in braccio e lo bacia)

Immagine proiettata: di nuovo la  strada di  Roma antica

Entra una matrona romana

Tiberio( ad alta voce) Mamma, sta arrivando la cafona!!!

Cornelia un po’ imbarazzata

Cornelia: ( fa un colpetto di tosse) Ma che dici caro…(con la bocca stretta) la ciaciona …guarda come è tutta  ingioiellata…sembra un albero di Natale!!!
Matrona: Ohhhh, è un complimento? Ma sì…sì…. è un complimento!!! Troppo faticoso pensare se lo sia o non lo sia…!!!!
Cornelia: Ciao bella matrona,  come mai da queste parti? (Cornelia la bacia sulle guance)
Matrona: Passeggio! Sai noi donne di un certo livello….lasciamo che i mariti si preoccupino degli affari….Tu come fai a passeggiare senza  avere marito!
Cornelia: Si dà il caso che non tutte le donne siano oche !
Matrona:Ahhh (ride come una stupida) si dà il caso che non tutte le donne possano sfoggiare queste pietre preziose che il mio caro  marito,  a cui sono tanto devota, non mi fa mancare! Dove sono i tuoi gioielli?

Cornelia abbraccia i suoi due figli

Cornelia: Questi sono i miei gioielli!

La matrona esce offesa senza dire una parola

Cornelia: Cari bimbi fino a quando esisteranno donne come lei ci saranno uomini come Tolomeo!

Escono tutti, Cornelia appoggia la mano sulle spalle dei suoi figli e dolcemente sta per  accompagnarli  dietro le quinte, quando….


Immagine proiettata :Una scritta”qualche anno dopo…59 d.c. poi….L’immagine di un  porticato di casa romana


…entra Agrippina con gli abiti tutti stracciati: è sconvolta

Agrippina: Aiuto…Aiutatemi!!


Cornelia ( si rivolge ai figli): Andate a prendere un po’ d’acqua! Una sedia!


Cornelia:Agrippina cosa ti è successo!

Agrippina si accascia

Tiberio  trascina  la sedia dal fondo, quella  che stava dietro la scrivania e subito esce

Agrippina: Hanno ucciso  la mia Pollia! 
Cornelia : E che sarà mai… morto un pollo se ne fa un altro!

Cornelia  la aiuta ad alzarsi, la sistema sulla sedia e le porge un po’ d’acqua che le ha portato Caio  che subito esce

Agrippina: Pollia…P…o…l…l…i…a  la mia amica, l’hanno uccisa! Cornelia:Ma chi …come…quando…dove?
Agrippina: Ma che stiamo a “Un giorno in pretura”?…
Cornelia: Scusa mia Augusta…. dai raccontami tutto…
 Agrippina: Stavamo tornando da Bacoli…(si ferma per soffiarsi il naso con un lembo del vestito) eravamo quasi arrivati ad Anzio, (parla con affanno)quando una nave ci ha speronato, (affanno) siamo caduti tutti in mare (affanno)e la mia amica gridava (affanno)  “sono Agrippina…sono Agrippina”(piange)
Cornelia:Anche lei si chiamava Agrippina?
Agrippina:No, si chiamava Pollia!
Cornelia: E  le sembrava il momento di cambiare nome…io capisco che uno porta un nome ridicolo…e se lo vuole cambiare…ma approfittare di un naufragio …è assurdo…
Agrippina: Ma lei non voleva cambiare nome! Voleva prendersi gioco del nemico!
Cornelia: Ma come fai ad essere amica di una che in una situazione di pericolo si mette a fare gli scherzi!
Agrippina: Ma lei non voleva scherzare…voleva far finta di essere me!
Cornelia: Schizofrenia…( Cornelia  cammina avanti e indietro per il palco con il tono di una sapientona) chiari segni di schizofrenia…disturbo evidente della personalità…(si avvicina ad Agrippina) credimi sei stata fortunata…questa se campava dovevi portarla dallo psichiatra che… ci metto la mano sul fuoco ….  si sarebbe mangiato tutto il “tuppo” tuo!
Agrippina: L ’hanno massacrata……con i remi… in testa … capisci in testa!
Cornelia: Capisco…capisco…. con quello che costano i parrucchieri oggi…!
Agrippina:E …. la vittima dovevo essere io…!!!
Cornelia: “Morte tua vita mea”…Uhè i proverbi non falliscono mai!!... (ci pensa un po’ e con tono interrogatorio) Ma chi ti vuole tanto male? Tu sei la donna più famosa dell’Impero Romano, Virgilio  ti chiamava   “dux femina”?
Agrippina: Ho troppi  nemici!
Cornelia: “Molti nemici, molto onore”…dirà qualcuno, fra qualche anno….
Agrippina: Sì, ma ha fatto pure  una brutta fine…però!
Cornelia: Agrippì ma che hai combinato… racconta tutto alla Cornelina   tua!!
Agrippina: Niente!
Cornelia:E come ad Anzio si uccide per niente ma di che anzio stai parlando?
Agrippina: Il mio errore è di voler fare la politica con onestà!
Cornelia: Azzo…!!! e questo lo chiami niente! Agrippì …ma allora i guai te li vai cercando con le mani tue!!!

Entra un soldato romano

Soldato: Agrippina scappa, scappa, stanno per arrivare i soldati.     Hanno ricevuto, da tuo figlio Nerone, il mandato di ucciderti!

Agrippina si inginocchia al centro del palco.
Cornelia  scappa
Esce anche il soldato

Agrippina: (con tono disperato)Nooooooo!!!!!! Mio figlio… il mandante della mia morte… come  può provare tanto odio per sua  madre, (alza gli occhi al cielo con la voce  rotta dai singhiozzi)  Nulla ha più senso ormai! Colpite…colpite…questo ventre che l’ha generato!


Agrippina abbassa la testa sulle ginocchia
Entra la Madonna con un lungo abito bianco e un velo azzurro in testa che si avvicina ad Agrippina e le accarezza i capelli

Immagine proiettata :Gesù crocifisso

Madonna:Solo io posso capire il tuo dolore. I figli sono l’unica nostra debolezza…! Tu perdi l’amore di tuo Figlio…io ho perso mio Figlio per amore!

Piange anche Maria che si inginocchia accanto ad Agrippina e la abbraccia
Sul palco scende il buio per qualche minuto.


Immagine proiettata : Una scritta”qualche anno dopo…1300 d.c. e….un girone dantesco

Si riaccende una luce su Virgilio e Beatrice che entrano in scena lentamente e si fermano al centro  del palco


Virgilio: E’ Nerone laggiù?
Beatrice: Nerone?  Mio caro Virgilio…la peggior pena,  per coloro che si sono macchiati del crimine che lui ha commesso,  è l’oblio…. …Non ragioniam di lui, ma guarda e passa.

Immagine proiettata :Dante o qualcosa che richiama il dolce stilnovo

Entra Dante con un grosso libro in mano e lentamente recita.
Virgilio e Beatrice lo guardano mentre Dante gira intorno a loro

Dante:”Tanto gentile e tanto onesta pare
  la donna mia quand'ella altrui saluta,
  ch'ogne lingua deven tremando muta,
  e li occhi no l'ardiscon di guardare.”

 
 Dante mentre recita guarda Beatrice …e sospira…

Beatrice: E fernuto?....Hai finito? Virgilio, tu permetti?.....Sì permetti!!!!...Senti mio caro Dante ….”tanto gentile e tanto onesta pare”(alza la voce quando pronuncia “pare”)… lo dici a soreta! (a tua sorella)
Dante:  Ma cara,  cosa hai capito?    “pare” sta per “appare” !
Beatrice: “A..P..P..A..R..E” e mo’ me lo dici…e perché hai scritto “pare”..con quel “pare” caro poeta mio….meglio senza mio…caro poeta,   ne hanno detto di cotte e di crude su di me…”pare gentile”…e non sarebbe niente, ognuno ha il suo carattere …ma “pare onesta”!!!!…Guagliò tu mi hai inguaiato una reputazione…voglio i danni morali, hai capito!  Mettere in dubbio la mia onestà…!! Ma quanta confidenza …ma chi ti conosce!
Dante:  Ma no… mia cara , tu sei e sei sempre stata  un angelo venuto dal cielo!

Beatrice molto arrabbiata

Beatrice:Ahhhhhh, e basta con questa storia dell’angelo…amore platonico…poesia e compagnia bella! Uno vuole anche un poco di companatico, no?…diciamoci la verità!…e mi guardi una volta e mi guardi due……ma poi…a’ Dante!!!E dai!! Voglio capire quando mi incontrasti  a nove anni…eri intimidito…. Io ero una bambina…ma …quando mi hai visto  a diciotto … e ti potevi pure svegliare un pochino…no?!
Dante(con tono molto sommesso): Perché non hai risposto ai miei sguardi…perché mi hai tolto il saluto, perché hai  sposato  quel Simone de’ Bardi…???
Beatrice:  Fratello caro,  dice il ranauottolo (la rana) “si salvi chi può”…. Tu guardando guardando…zitella mi avresti fatto rimanere! Mi dispiace ma  le cose vanno dette con il loro nome….tu con le donne eri nu poco addurmuto!! (addormentato)
Virgilio: Ma glielo suggeriva il suo stilnovo!
Beatrice:  E sarà qualcuno  che aveva il pensiero di mettersi con  me e lo scoraggiava ad avvicinarmi…io modestamente  sono sempre stata una bella guagliona!
Dante: Ma cara,  Virgilio intendeva che  era il mio modo di fare poesia!
Beatrice: Uhè…mamma mia, ancora con questa storia della poesia… nientemeno sei rimasto tale e quale….ma che si e’   fierro…. (ma che sei di ferro!)

Entra Gemma Donati e si rivolge al marito Dante

Gemma: Ah, mo ti fermi pure… a parlare con questa, non era solo la tua ispirazione?
Virgilio: Signora posso testimoniare che non c’è stato  nulla tra di loro!
Gemma: E chi è mo questo, per piacere si faccia i fatti suoi… e se ne vada da dove è venuto…tra moglie e marito non mettere il dito…ohhhh!
Virgilio:Caro Dante ,..rispettabile  Beatrice…onorata signora  Gemma ….porgo i miei più distinti saluti!

Virgilio fa un lungo inchino mettendo la mano sullo stomaco e chinandosi fino alle ginocchia poi esce lentamente con la testa bassa

Gemma: E chisto era fa o poeta…mamma mia e quanto è pesante…bastava dire“me ne vadoTutti chisti cicere e nammuollo(questi atteggiamenti cerimoniosi) mi danno fastidio.( si rivolge a Dante) E tu mo torna a casa,  che a casa facciamo i conti…io voglio sapere perché a questa ( si rivolge a Beatrice) hai dedicato pagine e pagine di poesie e a me, che ti ho dato tre figli e ti ho sopportato per una vita intera, non hai scritto nemmeno un sonetto… spiega mo’ ….spiega questo fatto!
Beatrice: Signora…le posso assicurare…che non è come sembra!
Gemma: Sì, sì,  dicono tutte così…. Ma mi faccia il piacere…stia zitta! Questa storia del dolce stilnovo…mi ha sfastriata(scocciata) proprio!

Gemma prende il marito per la mano e lo trascina fuori mentre lui si gira per guardare Beatrice fino a quando è dietro le quinte

Beatrice:  E guarda, guarda…ma che tene  a guardà!!! Questa si chiama fissazione, ma quale poesia! Mi dispiace per Benigni che si è imparato tutta la Divina Commedia  a memoria! A  Benì…a capa e chisto nun’è bona!


Immagine proiettata : Una scritta”qualche anno dopo…1550  d.c. sull’immagine di una stanza di un  castello inglese

  Beatrice sta per uscire…ma entra Maria I Tudor d’Inghilterra con abiti inglesi  del 1500, con la corona in testa  e ferma Beatrice per un braccio e la riporta al centro del palco

Maria:Come ti pare?(Toccandosi la corona)
Beatrice:Pare? “pare” o “appare”spiegatevi!
Maria:Ho detto come ti pare…pare…ho detto!
Beatrice: Pare???Sentite mia cara signora…
Maria: Regina!
Beatrice: Allora signora senza “cara” non vi rispondo! Con un “pare”sono diventata “tortano senza zogna” (casatiello senza sugna-incolpata senza colpa) ai tempi miei!!!Quindi a me non mi pare e non mi appare! Ohhhh!

Beatrice se ne esce sbuffando e si scontra con la regina Elisabetta I di Inghilterra con abiti molto sontuosi
Elisabetta, molto agitata, si dirige velocemente verso Maria e le   toglie la corona dalla testa e se la nasconde dietro la schiena

Elisabetta: Sono io Elisabetta I, la vera regina d’Inghilterra!
Maria:Io merito la corona , hai capito, io sono Maria I Tudor  la vera erede, figlia di Enrico VIII e di Caterina d’Aragona ! Come osi, oltraggiare la tua Regina!
Elisabetta: Regina, mai …ah ah ah, convinta eh…o fruscià fa bene a salute!
Maria: Ah, e allora vuoi sapere cosa dicono di te  i cattolici ?
Elisabetta: Che santa donna sono! (si guarda intorno con aria da star)
Maria: Dicono che sei la “bastarda illegittima”! Figlia di …quello ………di mio padre ….e  di quella  zzzzz…come si chiama…non mi ricordo…di tua madre, quindi …se due più due fa quattro… Che c’entri tu con la nostra dinastia! Ti farò vedere che tutti i cattolici mi appoggeranno
Elisabetta: Come osi…come osi parlare così alla Regina d’Inghilterra, nostro padre ha annullato il matrimonio con tua madre perciò ora  sono io la vera erede ?

Elisabetta  afferra Maria  per i capelli , la corona che aveva in mano  cade e con i piedi la sposta  verso le quinte

Maria (si svincola dalle grinfie e si allontana) Il divorzio di mio padre non sarà mai riconosciuto da Roma. Il matrimonio con quella serva… …Anna Bolena…non sarà mai valido!

Entra Anna Bolena

Anna: Serva a me…???

Anna si avvicina  a Maria e le dà uno schiaffo, nasce una colluttazione
Elisabetta va verso il  centro del palco e si rivolge  al pubblico

Elisabetta: Aspettavo da tanto tempo questo momento…

Fa un sospiro di sollievo…poi dopo un po’ di mazzate  si  avvicina a Maria
Elisabetta: Mamma mia,   Maria ….che caduta di classe! (si rivolge al pubblico) E’ la prova che nelle sue  vene non scorre sangue blu!

Maria lascia Anna e si azzuffa con Elisabetta che comincia a picchiare anche lei
Anna le separa

Anna: Ma vuoi vedere mo’ che la vera signora da  qua in mezzo sono io…su donne un po’ di contegno….(batte le mani)

Anna si ricompone i vestiti e  ripetono il gesto anche Maria ed Elisabetta

Anna(grida)Cara signorina Maria, per onore della cronaca io non sono una serva …chiaro  sono una  dama di compagnia!
Maria: Solo che hai sbagliato compagnia!
Anna: (grida)Lui è innamorato di me …ci siamo sposati!
Maria: Per la Chiesa cattolica  una concubina sei !

Entra il Papa Clemente VII

Immagine proiettata : la cupola di S. Pietro

Papa:Ma che c’è una riunione di condominio?

Il Papa raccoglie la corona che stava a terra vicino alle quinte

Maria: Sua Santità… Papa Clemente il matrimonio è sacro…è un sacramento indissolubile…ricordi?
Papa: (si rivolge al pubblico)Ma chesta m’ha pigliato per un inzallanuto… ( si rivolge a Maria) lo so, lo so …figliola!


Papa: Se devo dare giudizi …fatemi sedere e ragioniamo.

 Elisabetta e Anna vanno a prendere la scrivania e la portano  al centro del palco,  Maria porta la sedia e il Papa si accomoda

 Maria: (sta davanti alla scrivania e parla con tono persuasivo) Certo eh, che se tu caro Papino non sciogliessi il matrimonio, Elisabetta rimarrebbe  la figlia illegittima e quindi…Ho capito tutto…la corona è mia …

Maria afferra la corona dalle mani del Papa e se la poggia sulla sua testa

Maria: ( va verso il centro del palco guardando il pubblico) Io me la sono data e guai a chi me la tocca!

Elisabetta cerca di riprenderla e Anna le divide 

Anna: Signori si nasce e io…modestamente …lo nacqui!!!!Ohhhh, tu di quà e tu di là

Anna manda una a destra e l’altra a sinistra del palco

Anna: Ho detto bene?Caro Papa... andiamo al sodo!

Anna si avvicina al Papa

Papa: Signora!!!! ma che sono queste avance?
Anna: Papa…ma voi che avete capito? Ahhhh, ma  siete un poco rattuso (smaliziato)…ehhh, io dicevo un dunque …innocente….il dunque sul primo  matrimonio del mio  Enrico…che ormai è solubile…non è vero?
Papa:Ohhh, questo è troppo! Mai concederò il divorzio…”L’uomo non separi ciò che Dio ha unito!” Tu Anna Bolena, poichè  un sacramento non è una bevanda, sarai condannata a fare l’amante per sempre,!Tua madre, cara Maria,  …cornuta a vita! Così ho deciso l’udienza è tolta!...Datemi un martello presto…

Maria va dietro le quinte e gli porge un martello

Papa: In ogni sentenza che si rispetti c’è sempre una martellata …e che è …Sante Licheri è meglio e me?

Il Papa  batte tre volte il martello e poi si alza .
Mentre esce dice

Papa:  Si dice e o’ vero è: Na femmina e na papera revutaieno Napule!(Una donna e una papera misero in subbuglio Napoli) …nientemeno songhe arrivate perfino in Inghilterra…e che è questo…non c’è più religione…non c’è più religione

Il Papa esce lentamente

Elisabetta: Ma non finisce qua, ehh…non finisce qua…
Maria: Guagliò tu non fai paura a nisciuno ( nessuno)
Anna:Amante a me …ma come si permette!
Maria:Annarè…ringrazia Dio che quello  è un Papa,…e  ti ha trattata…., mica poteva “sferrare la corona”?

Immagine proiettata: Mary Poppins

Anna sta per avventarsi su Maria  quando entra …Mary Poppins con una grossa borsa sotto braccio ed un ombrello aperto

Mary Poppins: Su, su ragazze…che sono questi musi lunghi , con un poco di zucchero la pillola va giù…va giù…capito?
Maria: Chesta ce vo da o pinnolo… Elisabetta , ma che tieni la febbre?
Elisabetta: Mammà ,ma tieni o mal e panza?
Anna: Schiatto di salute!
Mary Poppins: Che belle le mie donnine, su allegria!

Comincia la musica “ Con un poco di zucchero”Mary Poppins con   le regine e Anna Bolena  accennano dei goffi passi di danza                                                      Si chiude il sipario
       
                           
Fine del Primo Atto
            

               



                



                     

                 


Secondo Atto


Si apre il sipario e sulla scena appare su lato destro  un divano con una libreria al centro del palco una scrivania settecentesca con un grosso lume e tanti libri appoggiati sopra, tappeti quadri alle parte, deve apparire una casa sontuosa  


Immagine proiettata : Una scritta”qualche anno dopo…1776 d.c. come sfondo l’immagine  del golfo di Napoli
Entra  una donna vestita da soldato: Giovanna D’Arco che si guarda intorno un po’ spaesata per rendersi conto  di dove si trova,  entra Eleonora Pimentel de Fonseca,  dall’altro lato, con abiti sontuosi  del settecento napoletano
Giovanna D’Arco  :Chi sei?
Eleonora: Per la verità le domande qui  le faccio io, stai in casa mia!
Giovanna: Una donna soldato!
Giovanna: E tu?
Donna: Eleonora Pimentel  de Fonseca …per gli amici Nora…. Come donna soldato…???? Già è uscita la nuova legge…? Come corrono i tempi! Le donne condividono  con gli uomini la follia della guerra?
Giovanna: (con molta enfasi) No, non siamo così oltre …. sono Giovanna  una donna che travestita da uomo  combatte per la Francia, che non teme di sacrificare la sua vita…e sarebbe felicissima  anche di morire sul campo di battaglia!
Eleonora: Uhè piccerè, ma che stai dicendo sei così giovane e già parli di queste cose…? Sai come si dice a Napoli “A pavà e a murì, quando chiù tardi se po’”( a pagare e a morire quando più tardi si può) La vita merita sempre di essere vissuta e non si dovrebbe mettere mai nessuno in condizione di rinunciarvi…!

Giovanna all’improvviso alza gli occhi al cielo e ascolta

Immagine proiettata : Un campo di battaglia francese con la scritta anno 1430 d.c.


Voce fuori campo: Giovanna vai a Compiègne!

Giovanna si inginocchia e guarda il cielo

Giovanna: A Compiègne…Signore…ma…
Eleonora: Con chi parli?

Giovanna si alza

Giovanna: Con il mio Signore!
Eleonora: Signore nel senso di Dio, visioni… apparizioni…quella roba lì?
Giovanna: Sì, certo!
Eleonora: Ah, ho capito! Certo!...., allora ti lascio alle tue allucinazioni, oh, perdon…ai tuoi incontri trascendentali, in queste situazioni bisogna concentrarsi…credere intensamente!!!

 Eleonora  la accarezza come un cagnolino sulla testa, prima di uscire si rivolge al pubblico e dice…

Eleonora: E che ghiurnata che è schiarata! (Che giorno che è nato) Ma li acchiappo tutti io, sa, non me ne perdo nessuno!


 Eleonora esce

Giovanna: ( con il viso rivolto al cielo) Hai visto che figura mi hai fatto fare…aspettavi un altro poco  per parlarmi e non mi facevi pigliare per pazza…Tu pure  una brutta fine mi fai fare a me!!
Voce fuori campo:Giovanna…!!!( con tono molto severo)
Giovanna: E va be’,  hai sempre ragione tu! Dai… dimmi dove devo andare
Voce fuori campo: Prendi il tuo esercito e vai a Compiègne, vicino Parigi…là verranno i soldati di Carlo VII a darti una mano…speriamo!!!
Giovanna:Ma come “speriamo”?
Voce fuori campo: Giovà …ma che ne saccio…qua le cose si stanno imbrogliando nu pucurillo…quello il Re  un giorno dice trenta e un giorno trentuno…
Giovanna: Come… mi mandi a morire?
Voce fuori campo: Eh morire!  Al massimo ti potranno arrestare….
Giovanna: La donna che ha dedicato  tutta  la sua vita alla patria  per amore Tuo…. ora rischia di…essere pure arrestata…e poi cosa tira cosa…chissà dove andremo a finire…
Voce fuori campo: E’ una richiesta di raccomandazione?
Giovanna: Raccomandazione no!!!! Un occhio di riguardo !
Voce fuori campo:  Una raccomandazione!!!!!
Giovanna: E che male c’è …è umano, no?
Voce fuori campo: Con questa logica cara Giovanna, prevedo che tra qualche anno molti ciucci andranno al governo…e tanti macellai in sala operatoria!
Giovanna: Ho capito devo andare …a chello che vene vene! (a quello che viene) Va bene?
Voce fuori campo: Questa è la logica dell’amore e dell’onestà!
Poi il bene trionfa sempre, anche quando sembra il contrario!

Giovanna va avanti e indietro per il palco  guardando ogni tanto in cielo

Giovanna: Anche quando sembra il contrario?Questo fatto non mi piace…….sento puzza di bruciato!


 Immagine proiettata il  golfo di Napoli

Entra di nuovo Eleonora che si siede dietro la scrivania e si mette a scrivere

Eleonora: Signorina per favore devo scrivere e ho bisogno di concentrazione, vedo che ha finito la sua meditazione,  per favore quando esce chiuda la porta, grazie!
Giovanna: Ma io sono Giovanna D’Arco!
Eleonora: E io sono Eleonora Pimentel de Fonseca, per gli amici Nora, e sono due…mi pare che già ci siamo presentate, no? piacere di averla conosciuta, arrivederci e grazie…su su…

Giovanna la guarda sconcertata ed esce
Eleonora si alza, è alquanto agitata,  si ferma al centro del palco e si massaggia la fronte

Eleonora: Giovanna! Ho parlato con Giovanna D’Arco??? Ma quando è vissuta?

Eleonora si avvicina alla libreria dietro la scrivania e prende un libro
Si accascia sul divano con il libro in mano

Eleonora:Giovanna D’Arco…( sfoglia il libro) Nasce il 6 gennaio 1412, muore il 30 maggio 1431, a soli 19 anni…mamma mia ma stiamo parlando del 1431….sto lavorando  troppo! Forse avrò sognato!


Va verso la scrivania e si siede.

Eleonora: Speriamo di riuscire a buttare giù qualcosa, oggi!

Eleonora comincia a scrivere

Entra in punta di piedi un uomo con ben vestito con una parrucca tutta riccioli e abiti da gentiluomo del settecento
Eleonora sta scrivendo e l’uomo la osserva

Eleonora: Ecco, aspetta un poco e non mi interrompere,che ho finito…. altri due righi e sono da te
Uomo: Ah, va bene cara signora Eleonora   venga presto….  sto nel suo studio, a Napoli  la sto aspettando!
Eleonora:  Caro Pietro Antonio Domenico Bonaventura Trapassi
Uomo: Meglio Metastasio!
Eleonora:Lo so... Caro Metastasio l’ho detto apposta per farti capire che ho visto bene chi tu sia…  e dai ….sono da te… in senso figurato!
Metastasio: Anche con la pittura...ora?
Eleonora: No, perché?
Metastasio: Senso figurato!?
Eleonora: Senso figurato…nel senso che  mi accorgerò di te, mi renderò conto che esisti…ti vedrò… hai capito?Ahhh!!!!
Metastasio: Ma perché hai problemi di vista?
Eleonora: Ah Piè… ho capito … finirò di scrivere più tardi, mi hai fatto passare il genio. L’ispirazione…la sai ?...eh… ha spiccato il volo….fiu…fiu..(Eleonora fa il gesto del volo con le braccia)
Metastasio: Ehhhh, scrivi …scrivi..ma che tieni da scrivere?
Eleonora:Come che tengo da scrivere…devo esternare   il frutto della mia creatività…delle mie emozioni!
Metastasio(con aria di sufficienza): Pssssss...Ma io mi domando e dico…che può mai scrivere una donna?
Eleonora: Sentimi bene, quella è la porta … Esci fuori da casa mia! E scordati  di Eleonora … …di  Napoli e di  tutta la compagnia
Metastasio: Ma che ho detto di male?
Eleonora: Ma che hai detto di bene?
Metastasio:  Senti…ohhhh, la donna…è donna….certe cose le fanno gli uomini e certe altre cose le donne…
Eleonora: E sentiamo un po’ quali sono le cose che devono fare gli uomini e quali le donne?
Metastasio: Beh,  ma non ti pigliare collera….ma ti dovessi pigliare collera?
Eleonora: No…non mi piglio collera…voglio capire…perché  se per  ogni cosa c’è un perché,  io questo perché qua  non l’ho ancora capito
Metastasio: Lo vedi sei una donna…le donne mica  capiscono tutto?
Eleonora: Ecco vedi questa è la prova della differenza tra uomo e donna…una donna questo ad uomo non l’avrebbe mai detto!
Metastasio: E’ logico…
Eleonora: Cosa c’è di logico?
Metastasio: Che per l’uomo non ci sono cose che non capisce…!
Eleonora: Già il fatto di non capire quando si ferisce  la suscettibilità di una donna…. è un limite
Metastasio: Suscettibilità…ehhhh…che parola difficile!
Eleonora: Ecco abbiamo già trovato la seconda  cosa che non capisci!
Metastasio: Ahhhh, ma allora vuoi la guerra?
Vitttoria. E guerra sia! Dimmi quali sono le cose che devono fare gli uomini (Eleonora batte freneticamente un piede a terra con una mano nel fianco)
Metastasio: Ehhh… però calmati ehhh, ti vedo un poco agitata…Dunque gli uomini (fa il conto con le dita e ogni tanto fa un sospiro perché è imbarazzato) devono lavorare quando c’è da lavorare….devono ragionare quando c’è da ragionare….devono comandare…ehhhhh…..questa è la prima cosa…sono nati per comandare!
Eleonora: E perché… tutte queste cose non le può fare anche una donna?
Metastasio: E non lo so!!!!Ma una ragione ci sarà….non me lo sono mai chiesto…ma c’è…c’è…
Eleonora: Tu non te lo sei mai chiesto…io invece sì…. e anche tante volte!
Metastasio: E dici dici…mi interessa…
Eleonora: Prima però mi devi dire cosa, secondo te,  devono fare le donne?
Metastasio: Ehhh…ma fatti  un po’ più in là…che mi metti in soggezione
Eleonora de Fonseca: Parla…parla …non avere paura…sono preparata
Metastasio: Bene…mi rendi il compito più facile…dunque le donne devono (fa di nuovo  il conto con le dita e ogni tanto fa un sospiro perché è imbarazzato) pulire la casa… e quella si deve pulire, devono cucinare…e si deve mangiare, no? fare la calzetta…e se no chi la  fa, e poi…ubbidire…ubbidire al padre, al marito… loro comandano…e ci deve essere pure qualcuno che ubbidisce, altrimenti su chi comandano….eh? ppoi…ehhhh….  devono fare i figli e per forza, se no chi li fa ?Ecco...hai visto quante cose devono fare le donne? Non hanno il tempo per ragionare….
Eleonora: Ma per  picchiare sì

Eleonora si avvicina  e cerca di picchiarlo

Metastasio: No ti prego odio la violenza fisica!
Eleonora: Ma di quella psicologica ne fai ampio uso!
Metastasio: Senti ma che vuoi da me…con questi ragionamente moderni! Si  è fatto sempre così…e vuol dire che si deve fare così!
Eleonora: Tipica superficialità degli uomini…e poi dici che sai ragionare….sai perché si è fatto sempre così?
Metastasio: No!
Eleonora: E allora te lo dico io…. Dobbiamo andare un po’ indietro… al tempo degli uomini primitivi…
Metastasio: Ehhhh, e perché così lontano?
Eleonora: Perché a quel tempo si viveva di caccia e la donna non poteva sempre andare a caccia perché o era incinta o aveva le sue cose per cui l’uomo ritenne opportuno esonerarla da questo compito e dividere i ruoli …per rispettare la sua natura
Metastasio: Ecco lo vedi c’è una ragione…lo sapevo io…è che mi sfuggiva in questo momento, allora tutto a posto? Pace?
Eleonora: Ma ti sfugge anche che oggi non c’è più bisogno di andare a caccia…lo sai che oggi esistono gli allevamenti….c’è l’agricoltura…l’uomo non è più un nomade…ci sei arrivato a questo?
Metastasio:Ma è un rimprovero?
Eleonora: Prendila come vuoi…tanto di persone che considerano così le donne…me ne frego !
Metastasio: Mi stai facendo sentire un  uomo primitivo!
Eleonora: Magari…!!!! L’uomo primitivo ti farebbe onore! La differenza tra uomo e donna è nata in nome del rispetto della capacità della donna di procreare…di fronte a tanto mistero  l’uomo  si inchinava al punto da procurarle cibo e agiatezza


Immagine proiettata: un simbolo della Accademia dell’Arcadia

Metastasio: Ma guarda un po’ non ci avevo mai pensato…vedi come tutto diventa semplice parlando…e allora….continua a scrivere…che ti devo dire…me ne vado…

Metastasio sta per uscire…poi torna indietro…

Metastasio: Ah, ero venuto per darti una bella notizia e poi con questi ragionamenti strampalati…
Eleonora: Come strampalati?
Metastasio:No…scusa….volevo dire  architettati…perdon …architettati…difficili…insomma…mi stavo dimenticando di dirti che sei ufficialmente iscritta all’Accademia dell’Arcadia
Eleonora: Accademia dell’Arcadia????

Eleonora lo guarda dolcemente

Eleonora:Caro…

Eleonora lo abbraccia

Metastasio: Vedi che tanto zoticone non sono? Se una donna vale…riesco a riconoscere i suoi meriti…nonostante sia donna!
Eleonora: Ahhh…allora ricominci?
Mretastasio: Scherzo….mamma mia non si può più scherzare con te?
Eleonora: Ma come hai fatto…hai avuto problemi a farmi accettare?
Metastasio: Per la verità tu lo sai le donne sono accettate per annoverazione…e ti hanno “annoverato” tutti….!Tutti ti adorano….
Eleonora: L’unico uomo che non mi sopportava me lo sono sposato!
Metastasio:Lo so …lo so…conosco le violenze che hai subito…Ma ora andiamo, su, voglio presentarti personalmente a tutti.

Eleonora e Metastasio escono

Immagine proiettata : Una scritta”qualche anno dopo…1903 d.c come sfondo l’immagine della  stanza    di una casa francese di fine 800

Entra  una donna con abiti francesi  di fine 800 , e  cerca un libro sulla scrivania non lo trova e va verso la libreria
Bussano alla porta e la donna  va ad aprire. Entra un ragazzo con una lettera in mano

Ragazzo: E’ lei la signora Marie Curie?
Marie: Sì, sono io!
Ragazzo: Mi hanno incaricato di consegnarle questa missiva
Marie: Grazie! Aspetta qualche spicciolo…lo so che è dura arrivare fin qui!

Marie gli porge una piccola mancia
Il ragazzo esce
Marie apre la lettera e comincia a leggere ad alta voce

Marie:”In  riconoscimento dei servizi straordinari che ha  reso nella  ricerca congiunta sui fenomeni radioattivi scoperti  si assegna il Premio Nobel…….(lentamente e ad alta voce) il premio Nobel……. per la Fisica 1903 alla professoressa Maria Sklodowska-Curie,…(alza gli occhi al cielo)  come … alla professoressa Maria Sklodowska-Curie,…..(abbassa di nuovo gli occhi sul foglio e continua a leggere)al marito Pierre Curie…….. ed a Antoine Henri Becquerel”

Marie è molto agitata, va avanti e indietro per il palco

Marie:Non è possibile…il premio Nobel…il premio Nobel… ad una donna! Si saranno sbagliati! Pierre,…. vieni subito qui!

Entra Pierre un distinto signore di mezza età

Immagine proiettata : Marie e  Pierre Curie

Pierre:Che c’è Marie come sei pallida, stai bene?
Marie: Stavo bene fino a cinque minuti fa, ora non capisco più niente!
Pierre: Stai lavorando troppo Marie!
Marie:  Forse hai ragione,  già prima…cercavo un libro e non sono riuscita a ricordare dove l’ho messo… , leggi!

Pierre legge velocemente con gli occhi

Pierre: Premio Nobel…Premio Nobel per la fisica! Evviva !! …hanno riconosciuti i nostri sforzi,  Marie capisci…i nostri studi sulla radioattività,(la abbraccia e fa una giravolta) i nostri esperimenti sul torio!
Marie(con aria preoccupata): Io non esulterei così presto, ci sarà un errore!
Pierre: Hanno sbagliato indirizzo?
Marie: Hanno assegnato il premio ad Antoine a te e, cosa assurda, anche a me!
Pierre: Beh, mi sembra anche giusto! Sei stata la prima a studiare  le radiazioni dell’uranio!
Marie: Ma ti rendi conto che questo premio non è stato mai dato ad una donna?
Pierre: E perché mai nessuna donna fino ad ora aveva mai scoperto le cose che hai scoperto tu?
Marie: O stanno cambiando i tempi o è il tempo che ha cambiato le donne!
Pierre: Stanno cambiando le teste degli uomini mia cara, le donne sono state sempre grandi !
Marie: Chiama Antoine! Fagli sapere tutto!
Pierre: Ma certamente avranno invitato anche lui!
Marie: Sì, ma  voglio vedere se anche nel suo invito c’è il mio nome

Pierre telefona

Pierre: Pronto, Antoine sei tu?
Antoine voce fuori campo : Sì, Pierre, sei tu, stavo proprio per chiamarti, è impressionante!
Pierre: Sì,  è straordinariamente impressionante!
Antoine voce fuori campo: Ma perché lo sai anche tu?
Pierre: Sì,  lo abbiamo saputo proprio in questo momento
Antoine voce fuori campo : Erano giorni che aspettavo questo momento
Pierre:  Beato te ! Eri già preparato quindi? Io non l’ho mai aspettato perché non riuscivo proprio ad immaginarlo un riconoscimento simile
Antoine voce fuori campo: Un riconoscimento, e che c’entra il riconoscimento, mica studiamo cadaveri!
Pierre: Cadaveri? Che c’entrano ora i morti, qua non stiamo più con i piedi per terra …ma non è il caso  di andare dal Creatore proprio ora!
Antoine voce fuori campo: Ma come parli, farnetichi, ma sei sicuro di stare bene?
Pierre: Mai come ora!
Marie: Chiedigli il mio nome!
Pierre: C’è il nome di mia moglie, di Marie, vedi Marie Curie!
Antoine voce fuori campo: E’ vero che l’uranio emana le radiazioni, è vero che tua moglie abbia studiato tanto il fenomeno, ma non credo che l’uranio abbia memorizzato addirittura il nome di Marie!
Pierre:Ma che c’entra l’uranio, ora, allora non c’è Marie?
Marie: Visto è come dicevo io, troppo bello per essere vero!
Ne dovrà passare ancora di acqua sotto i ponti per assegnare riconoscimenti ad una  donna !!!!
Antoine  voce fuori campo: Ma che dice Marie, non capisco…ora vengo da voi, qua qualcosa non va! Ciao
Pierre :Ha attaccato! Dice che ora viene
Marie: Che ti dicevo!

Marie rompe la lettera e piange

Pierre: Non è giusto, ma glielo faccio vedere io a questi quattro delinquenti, né io, né Antoine andremo a ritirare il premio
Marie: Caro, è encomiabile il tuo gesto ma non posso permettere che per colpa mia tu debba rinunciarvi, in fondo io vi ho dato solo una mano, avete fatto tutto voi!
Pierre: Ma che dici cara, se non fosse stato per la tua intuizione chi avrebbe indagato così tanto sulla radioattività? Tu hai lavorato sul torio!
Marie: Ehhh… sul toro…. sul cavallo, tutto inutile! Al diavolo la scienza e chi le va dietro!
Pierre: Marie questa è una bestemmia per te, stai andando fuori di testa.
Marie: Non è giusto, non è giusto….la ragione è che sono una donna!

Bussano alla porta Pierre va ad aprire

Pierre: Oh, finalmente sei qui!
Marie: Tutto inutile…tutto inutile il toro… il cavallo e tutta la scuderia!
Antoine: toro …cavallo….ma allora avevo ragione, la situazione è grave!
Pierre:Gravissima:questo è un oltraggio alla dignità umana e alla donna,  in questo caso!
Antoine: Un momento ricostruiamo la storia dall’inizio…Allora tu mi chiami, e io ti dico che ti stavo per chiamare per dirti che era impressionante …e tu mi cominci a parlare di cadaveri, io ho visto solo delle ombre,  voi invece avete visto degli scheletri? Voglio capire
Marie: Non puoi capire più un bel niente, perché ho rotto tutto
Antoine: No, ma questo è un oltraggio alla scienza
Marie: Alla scienza? Me ne frego un fico secco della scienza…quel che è troppo è troppo!
Antoine: Ma troppo di che?
Marie: Troppo ….dei premi…. dei riconoscimenti ….del Nobel
Antoine: Nobel…e che c’entra il Nobel…chi è questo Nobel
Pierre: Il premio…il premio Nobel!!!
Antoine: Il premio Nobel????
Marie: Ma tu allora di cosa stavi parlando?
Antoine: Un momento, io stavo parlando dell’esperimento sulle lastre, fotografiche che sono rimaste impressionate dalle radiazioni dell’uranio! Ma perché non parlavate anche voi di questo?
Pierre: Ma allora sarà vero!!!! (Pierre cammina nervosamente avanti e indietro poi si avvicina ad Antoine e gli mette una mano sulla spalla) Abbiamo ricevuto una lettera in cui c’era scritto che hanno riconosciuto a noi tre il premio Nobel per la fisica 1903, Marie prendi la lettera falla vedere ad Antoine!
Marie: Ma l’ho rotta, per la rabbia l’ho rotta!
Antoine: Rotta…rabbia…ma rabbia di che
Marie: Credevo che tu stessi parlando del premio quando hai detto che non c’era il mio nome ed io per rabbia ho stracciato tutto!
Antoine: Oh, mamma mia e ora come si fa?

Bussano alla porta, Marie corre ad aprire ed entra Lucie Jamin

Marie: Ciao Lucie, cerchi Antoine, è qui, entra
Lucie: Appena ho saputo mi sono precipitata volevo essere io la prima a darvi la notizia
Tutti e tre: Quale notizia?
Lucie: Ecco…lo Stato  Italiano…La comunità Europea…ma che dico non c’era ancora nel 1903….L’Accademia Reale di Musica di Stoccolma…è ben lieta di annunciarvi…
Tutti e tre: Cosa?
Lucie : Di annunciarvi che vi è stato assegnato…il premio Nobel per la fisica 1903(fa un salto di gioia)
Tutti e tre: (fanno un salto di gioia) Grazie…ma non possiamo andare!
Lucie: Non potete? E perché?
Marie: Ho rotto l’invito!
Lucie: Ah,  l’avete già ricevuto …e rotto…come rotto?
Marie: Niente…un frainteso, un momento di rabbia…e via …il foglio è volato!
Lucie: Uno dei tuoi ultimi esperimenti?
Marie: No, uno dei miei ultimi attacchi di collera!
Lucie: Ah, non ho capito, ma fa lo stesso… comunque ho qui  l’invito di Antoine, penso che potrete  utilizzare questo per andare a ritirare tutti e tre il premio!
Marie: Come tutti e tre…ma perché c’è anche il mio nome?
Lucie: Certamente …anzi il tuo è messo per primo!
Marie: Fammi vedere(Marie legge in fretta con gli occhi)Non ci posso credere…non ci posso credere!
Lucie: Non ha importanza… ci crederai più tardi… ora è meglio andarci a preparare per il viaggio…è lontana, molto lontana l’Accademia di  Stoccolma!
Tutti e tre: Giusto, questa è una decisione saggia…andiamo!

Escono tutti si spengono le luci per qualche minuto

Immagine proiettata : anno 1903 con  un’immagine del logo del premio Nobel …poi l’immagine dei  coniugi Curie e di Becquerel

Entra un  presentatore

Presentatore: Prova…prova……i microfoni vanno bene si sente l’audio laggiù?Ok allora vado…regista comincio le prove?
Voce fuori campo:Vai!
Presentatore: Saluti al mondo dall’Accademia della Musica di Stoccolma. In  riconoscimento dei servizi straordinari che hanno  reso nella  ricerca congiunta sui fenomeni radioattivi scoperti  si assegna il Premio Nobel per la Fisica 1903 alla professoressa Maria Sklodowska-Curie,…… Alla professoressa…..(legge lentamente) come  alla professoressa…regista ma qui c’è un errore!
Voce del regista: Dove …quale errore?
Presentatore:Ma qui… no! Il premio Nobel alla professoressa, il marito… il marito…ha vinto e voi scrivete la moglie…ma che facciamo la carne a  sotto e’  maccarune a coppo(sopra)?
Voce del regista: Ebbene sì…carne a sotto e maccarune a coppo…tempi duri!!!Non c’è errore…niente errore…purtroppo!
Presentatore:No, ma io mi rifiuto di presentare una donna

Entra una giovane ragazza

Ragazza: Cosa hai detto????Ripeti se hai coraggio!
Presentatore:Ho detto che mi rifiuto di presentare una donna!
Ragazza:Bene! Giusto…una donna la deve presentare una donna
Tutto fila,  per cui …sciò.. sciò… via  a casa!
Presentatore: Ma che scherzi sono questi, si fa così per dire…. No? Dicono tutti così e uno dice così per inerzia ma mica ci credo veramente! E voi credevate che stessi facendo sul serio, una donna vince il Nobel …ma certamente…anche due tre….lo dico sempre …le donne ne sanno una più del diavolo!!!
Ragazza:E’ un complimento o un’offesa?
Presentatore: Complimento….complimento!!!!
Ragazza: Bene…allora torniamo a noi , mi dai la cartellina?
Presentatore: Regista…ma questa fa sul serio?
Voce del regista: Un po’ per ciascuno…non fa male a nessuno!
Presentatore e ragazza: D’accordo!
Ragazza: Regista permetti che la prima donna che riceve il premio Nobel la premi una donna?
Voce del regista: E va bene!!!!Voi donne sapete ottenere sempre tutto
Presentatore: Mi sa mi sa che questo è l’inizio della fine per noi uomini…

La ragazza al presentatore fa segno con la mano di andare, in modo esagerato ripetendo “sciò sciò”

Presentatore:Vado?
Ragazza: Su questo palco c’è qualcuno di troppo ora e questo qualcuno certamente non sono io!
Voce del regista: Ragazzo, vai! Signorina siamo in diretta…via!!!
Ragazza: Saluti al mondo dall’Accademia della Musica di Stoccolma. In  riconoscimento dei servizi straordinari che hanno  reso nella  ricerca congiunta sui fenomeni radioattivi scoperti  si assegna il Premio Nobel per la Fisica 1903 alla professoressa Maria Sklodowska-Curie, al marito professor  Pierre Curie…….. ed al professor  Antoine Henri Becquerel”

Entrano i coniugi Curie e Becquerel la presentatrice consegna una medaglia  a tutti e tre e  un assegno alla signora
Marie piange

Marie: Ringrazio la Commissione che ha avuto tanto coraggio nel premiare per la prima volta una donna! Grazie!!!
Presentatrice: Siamo tutti noi che dobbiamo  ringraziare lei per aver donato la sua straordinaria intelligenza alla ricerca. Premiare una donna  fa onore  prima di tutto  agli uomini, che sono t.. u.. t.. t.. i(lentamente)  ben lieti di questa emancipazione segno  di maturità della società intera! Grazie,  ancora Grazie!

Si spengono le luci e subito si riaccendono

Immagine proiettata : anno 1926 con  un’immagine della medaglia del Nobel

Il presentatore è al centro del palco e sul lato del palcoscenico si affaccia una donna con un abito campagnolo sardo di inizio 900
Il presentatore si rivolge all’intrusa

Presentatore:Mi scusi signora ma la fattoria è più avanti.

La signora avanza verso il centro timidamente

Signora:Canne al vento…canne al vento(agita una lettera che tiene in mano)
Presentatore: Sì, sì…le vende…il fattore ce l’ha..vada… vada

La signora si dirige verso l’uscita con una lettera in mano, che guarda perplessa e la agita e  torna indietro

Signora:Ma ce l’ho io le canne!
Presentatore: Signora, ma come si permette, lo sa che queste cose fanno male …si comincia così e poi si finisce con il buco…ma poi alla sua età…ma si vergogni!!!
Signora: Con le mie non c’è problema sono della mia Sardegna!
Presentatore: Da  qualunque parte vengono  uccidono  il cervello, ma lo sa che recenti studi hanno scoperto che con l’uso anche sporadico si distruggono cellule nervose che impediscono la concentrazione e lo studio?
Signora: Ma che mi dice… gli studiosi hanno studiato le mie canne?Un semplice frutto della mia fantasia è stato oggetto di ricerca? Sono lusingata!
Presentatore: Signora mi sa che le sue canne su di lei hanno già  determinato il danno dovuto
Signora: Su di me… …io non le uso su di me fanno parte del mio libro
Presentatore (Guarda sul copione) Canne al vento!!!! Signora, un momento, lei è….
Signora:… Grazia Deledda!

Immagine proiettata : anno 1926 con  un’immagine di Grazia Deledda

Presentatore : Grazia…Deledda… …. canne al vento!!!! Ma sì certo!!
Lei è qui per il premio, salve..io sono il presentatore
Deledda: Sì, questa era l’unica cosa che avevo subito capito!...
Presentatore (Un po’ imbarazzato) :Allora quando inizierà la cerimonia io la chiamerò e lei entrerà da quella parte laggiù, d’accordo?
Deledda : Va bene, farò come dice lei! (con tono molto sommesso)

La signora esce


Presentatore : Premio per la letteratura 1926 è assegnato, con grande ammirazione  ancora una volta  ad  una donna: alla scrittrice sarda Grazia Deledda per il suo romanzo “Canne al Vento”

Entra la scrittrice Grazia Deledda

Presentatore: Ma come mai ha scelto questo titolo?
Deledda: Ester e Efix , personaggi del mio romanzo, sono  due persone che, dopo una vita vissuta nel  loro paese natio, si sentono fragili  come "canne al vento" e guidati da un destino che non si può vincere.  La sorte li punisce così come punirebbe le canne! Sì, sono esattamente come le canne al vento. Loro sono  le canne e la sorte il vento!  
Presentatore:. Traspare un  radicato amore per la sua  terra e questo  le fa onore! Ecco a lei il premio tanto meritato!

Il presentatore consegna l’assegno e la medaglia

Deledda: Grazie, troppo buoni, ringrazio tutti! « Permettetemi di  ricordare la Sardegna della mia fanciullezza, ma soprattutto la saggezza profonda ed autentica, quasi religiosa di certi vecchi pastori e contadini sardi da cui ho appreso verità e cognizioni che nessun libro mi ha rivelato più limpide e consolanti....  »Presentatore: Grazie! Grazie ancora per le sue parole !

Si spengono le luci per qualche secondo

Immagine proiettata : anno 1979 con  un’immagine di Madre Teresa di Calcutta

Presentatrice: Siamo qui da Oslo e come riscatto di tanto oblio che la figura femminile ha vissuto nel passato il  premio Nobel per la pace 1979 è stato assegnato ancora una volta ad una donna(con molta enfasi) : alla  Fondatrice delle Missionarie della carità, madre Teresa di Calcutta,  per la sua vita dedita alle vittime della povertà.

Entra Madre Teresa

Presentatrice:E’ un onore grande  per me poterla premiare, ho sempre ammirato la sua tenacia, la sua caparbietà, nel perseguire i suoi obiettivi…spesso sola contro tutti…non è vero?
Madre Teresa: Ringrazio tutti per questo premio a me riconosciuto  ma …. “ciò che regge il mondo è l’amore di quelle donne di cui nessuno sa niente…..
Presentatrice: Ma si regge anche e soprattutto su donne eroiche come lei che cambiano il destino di tante vite con il loro impegno sociale ed una vita dedicata agli altri!
 Madre Teresa:La grandezza delle donne sta nel loro amare gli altri, non se stesse. Io sono come una piccola matita nelle mani di Dio, nient'altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive. La matita deve solo poter essere usata ….”
Presentatore:. Ecco a lei un riconoscimento minimo  rispetto alla grandezza della sua vita!

 Il presentatore le consegna una medaglia e un assegno

Madre Teresa: Mi consente qualche riga di una mia poesia che è sempre stata la rotta della mia umile vita?
 Presentatore:E’ sempre un piacere ascoltare una ventata di saggezza!

Madre Teresa  recita con molta enfasi questa sua poesia

Dai il meglio di te...

L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA' IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA' IL BENE
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE

Si spengono le luci ed escono tutti

Sulla scena c’è il  presentatore

Immagine proiettata : anno 1986 con  un’immagine di Rita Levi Montalcini

Presentatore: Segno di una società al passo con i tempi….ancora una volta, con grande ammirazione…. ….  ci ritroviamo a premiare una donna, ….in un campo che fino ad ora è stato sempre e solo rappresentato  dagli uomini…una vera rivoluzione …ma ben vengano le rivoluzioni…quando segnano un progresso di tale specie…e sono lieto di esserne testimone! Abbiamo con noi la dottoressa Rita Levi Montalcini

Entra Rita Levi Montalcini

Presentatore:Ecco è emozionante essere accanto ad una donna di tale intelligenza!
Montalcini: … “L'unico mio merito non è stata l'intelligenza, che fin dalla prima gioventù ho subito riconosciuto come mediocre, bensì un enorme impegno, una costante fiducia, un grande ottimismo e tanta gioia nel lavorare".
Presentatore: «La scoperta del  fattore di crescita cellulare NGF all'inizio degli anni cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos ».
Montalcini: “A voi giovani  dico di avere sempre fiducia in ciò che fate, di non arrendervi mai e di continuare a lottare anche nei momenti più difficili. Poi passano”. 
Presentatore: Ma è vero quello che si dice in giro che lei abbia un bel caratterino?
Montalcini: “Nell’ambiente di lavoro…lì,  non ho mai voluto essere il numero due, non ho mai accettato la direzione di qualcun altro e ho sempre affermato il mio  punto di vista, perché quel che mi è sempre importato "è la verità, non il potere...." Le mie simpatie vanno a quelli dotati di una profonda e acuta sensibilità, a quelli non "senza incrinature", ma che fanno errori e sono vulnerabili... Non è l'assenza di difetti che conta, ma la passione, la geneRosytà, la comprensione e simpatia del prossimo e l'accettazione di noi stessi...
Presentatore:Bene  non ci resta che consegnare…il premio Nobel per la medicina 1986 alla  dottoressa, nonché senatrice a vita ….Rita Levi Montalcini per la  scoperta e l'individuazione di fattori di crescita cellulare.

Si spengono le luci e subito si riaccendono

Immagine proiettata : anno 2008 con  un’immagine di Rosy Bindi

Al centro del palco c’è il presentatore e Rosy Bindi  con un tailleur antico, la solita collana di perle, scarpe basse e capelli taglio maschile


Presentatore:Sono lieto di intervistare la signora Rosy Bindi…
Bindi: Signorina!!! Sono signorina, eh!
Presentatore: Ah sì certo, guardandola bene  non ci sono più  dubbi!
Bindi: Come mai mi avete invitata?
Presentatore: Beh…l’abbiamo invitata…(si asciuga il sudore)
Bindi: Ma la vedo imbarazzata..ma non mi dica che è la mia presenza che la emoziona?
Presentatore. Ecco ha detto la parola giusta…sa… la sua vicinanza …mi dà un certo formicolio
Bindi: Formicolio…ha detto formicolio?? Oh, ma erano anni che aspettavo di suscitare in un uomo una sensazione simile!
Presentatore: Ma signora…cosa ha capito?
Bindi: Signorina…ma dato le circostanze anche signora…può anticipare…anticipi…anticipi pure!
Presentatore: Signorina!!!!lei è stata invitata qui…
Bindi: Ho capito…è tutta una scusa per vedermi….sa non sono mica nata ieri…mi dica mi dica…sono maggiorenne e vaccinata
Presentatore: Lei! Ma io ….ho pochi anticorpi contro il ciamurro!
Bindi: Spiritoso! Mi piacciono gli uomini di spirito!
Presentatore: Io penso che le piacciano gli spiriti e basta!
Bindi: Ohhhh, che risate…non mi sono mai divertita tanto!
Presentatore: Ecco arriviamo al dunque!
Bindi: Qui!!!!Ma lei è un sfrontato, ma mica sono Cicciolina ?
Presentatore:Per carità…mai pensato una cosa simile!
Bindi:Lei è tutta silicone..io sono acqua e sapone,  vede ho messo la prima cosa che mi è capitata!
Presentatore: Si vede! Ecco appunto …diciamo che stiamo vicini al motivo del nostro invito
Bindi: Anche se mi è tutto chiaro…mi dica…mi dica….mi piacciono le dichiarazioni…sono  cose di altri tempi
Presentatore: Ha detto  la parola chiave…di altri tempi…
Bindi: Io ho i miei valori sa…sono tutta casa e chiesa, sono proprio una brava ragazza
Presentatore: Donna… meglio ….donna!
Bindi: Per te, certamente! ( Bindi si ammoscia sul presentatore)
Presentatore(il presentatore si scosta e Bindi barcolla) Signorina….il motivo del suo  premio….
Bindi: Premio, ma quale premio?
Presentatore: Ecco… …a lei è stato assegnato il premio ……

Entra la presentatrice con una statuetta di una Befana con la scopa

Presentatrice: Il premio Nobel “ Coraggio 2008”
Bindi: Premio Coraggio????…oh…certo…ho fatto tante battaglie politiche…ma non credevo di meritare tanto…ho fatto solo il mio dovere!
Presentatore:Per la verità il  premio non le è stato riconosciuto per il suo impegno politico
Bindi: Ah, no????Questo mi lusinga ancora di più…e allora dove …dove è che io abbia  avuto tanto coraggio…da meritare addirittura un premio Nobel?
Presentatrice: Il coraggio (fa un colpo di tosse) ….che lei ha ogni giorno….
Bindi: Ah, sì grazie, lo so ogni giorno bisogna affrontare tante difficoltà…Bisogna fare tante scelte!!
Presentatore: Nemmeno questo coraggio qui è stato considerato per la premiazione
Bindi: Oh, mamma…ma allora a quale coraggio vi riferite…
Presentatrice: Cara Ministra la Commissione ha esaminato tutte le sue apparizioni pubbliche
Bindi: Veramente? Sono stata oggetto di cotanto studio?
Presentatore: Beh, bisognava essere sicuri che non ci fossero dubbi
Bindi: Sono lusingata…Beh e alla fine ho capito che tutti hanno concordato per me…ma cosa faccio di tanto coraggioso?
Presentatrice:E’  stato premiato….(Un colpo di tosse) il coraggio che lei ha di  uscire di casa conciata così ogni mattina…
Presentatore: Il coraggio di portare con disinvoltura la sua bella pettinatura maschile…
Presentatrice:Il coraggio di non ricorrere mai ad un estetista…a un visagista…a uno stilista …a qualcuno che potesse migliorare il suo aspetto …
Presentatore: Il coraggio di voler a tutti i costi somigliare ad un uomo
Presentatrice: E poi quei vestiti…ma sono fatti in casa?

Bindi piange

Presentatore: Mi dispiace signorina!!!!
Presentatrice: Noi donne  per  raggiungere la parità non dobbiamo distruggere la femminilità. Essere emancipata, essere una donna in carriera  significa far valere i propri diritti nel rispetto della propria natura. Noi donne non siamo uomini e non vogliono in nessun modo somigliare a loro. Questa differenza è la nostra forza, la nostra energia, il nostro orgoglio!
 
Entra un gruppo di donne che circondano Rosy Bindi che dopo qualche secondo appare come una vamp(meglio sostituirla)
Poi entrano altre donne  in fila per due  con i cartelli con tanti slogan Bindi sta al centro con i due presentatori e ballano a tempo di rap

Primo cartello
La donna non è un oggetto merita rispetto
Secondo cartello
Reclamizza i prodotti  nella pubblicità non vendere  la  femminilità
Terzo cartello
Lo stupratore è un criminale e va punito come tale
Quarto cartello
La donna in carriera nel lavoro  è una miniera
Quinto cartello
Rispettate la nostra intelligenza  negli uomini  non c’è l’onnipotenza
Sesto cartello
Basta con la sopraffazione maschile non è questa che ti  rende virile
Settimo cartello
L’ergastolo bisogna dare a tutti quelli che non  ci vogliono stimare  

Le donne, in fila per due,  mantengono il cartello e tutte scandiscono a tempo di rep la scritta del cartello che sta  in prima fila poi le due donne vanno indietro e segue il secondo cartello e tutti recitano il secondo e così via fino alla fine
Parte in ultimo la canzone 
“Le donne lo sanno” di Ligabue

Nessun commento:

Pubblicizziamo una regione d'Italia: il Veneto

                                                                                         a cura di Claudia Russo V A                        ...